Capitolo due - prima parte

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Capitolo due - parte prima.







"Seriamente," disse Zayn mentre entravano nel pub, "perché mi hai trascinato qui?"
"Perché so che ti piace la buona musica." Harry si guardò intorno, cercando tra la folla un volto familiare. "Avrei portato Babs, ma era impegnata."
"E non potevi venire qui da solo perché...?"
Harry si girò verso il suo amico, accigliandosi. "Ho bisogno di un sostegno morale. Di una spalla."
Zayn sollevò un sopracciglio. "Ti aspetti davvero che io convinca qualcuno a credere che tu sia un buon partito?"
"Solo... comportati come se ti piacessi." Disse Harry mentre prendeva posto ad un tavolo. "Sarebbe molto utile."
Non rispondendo, Zayn andò al bar per prendere loro da bere. Il riccio decise di dare ancora un'occhiata in giro, esaminando per bene i volti della gente presente al pub. Vide un piccolo palco proprio al centro della sala, con l'attrezzatura necessaria per suonare, un cameriere stava girando per i tavoli con un vassoio pieno di bicchieri vuoti, ma Niall non si vedeva da nessuna parte.
Così come Louis.
Zayn poggiò una pinta proprio di fronte a lui ed Harry fece un cenno col capo per ringraziarlo, continuando a guardarsi attorno.
"Non è ancora arrivato?" Chiese il moro.
Harry scrollò le spalle. "Probabilmente è in qualche stanza dietro le quinte, a riscaldarsi."
"Non intendevo Niall."
"Tutta questa cosa è stata una tua idea, solo per ricordartelo." Disse il giovane, mentre teneva gli occhi fissi sulla porta d'ingresso.
"La mia idea era che tu venissi qui, da solo." Zayn diede un calcio allo stinco di Harry da sotto al tavolo. "Non mi stai nemmeno guardando."
"Che c'è? Questo non è un appuntamento," replicò il riccio.
Zayn sbuffò. "Se lo fosse, di sicuro non pagherei per il tuo drink."
"Scusami Zee, ma se questo fosse un appuntamento-"
"Harry!"
Voltando la testa, il giovane vide Niall avvicinarsi a loro, con Louis proprio dietro di lui.
"Sono così felice che tu sia riuscito a venire." Disse Niall, sporgendosi per abbracciarlo. Poi guardò Zayn, allungando una mano verso di lui. "E hai anche portato un amico. Ciao, io sono Niall."
"Zayn," rispose il moro, stringendo la mano del ragazzo. "Piacere di conoscerti."
Louis seguì gli stessi gesti dell'amico, e tese anche lui la mano verso Zayn. "Louis." Disse, con voce ferma.
Sembra agitato, si ritrovò a pensare Harry, tenendo gli occhi fissi su di lui mentre i tre ragazzi chiacchieravano. Improvvisamente, lo colpì la consapevolezza che, forse, portare Zayn era stato probabilmente un errore, dal momento che ogni singola persona su questo pianeta sembrava non riuscire a resistere al suo fascino da ragazzo misterioso, e tutti finivano con l'innamorarsi della sua bella faccia; anche se solo per un po'.
"Ma questo è grandioso!" Disse Niall. "Così ora Louis ha una buona compagnia. Io devo salire sul palco. Divertitevi, okay?"
Harry guardò Niall andarsene prima di riportare il suo sguardo su Louis. Era in piedi accanto al tavolo, si mordeva il labbro inferiore e aveva gli occhi puntati verso la porta, come se volesse scappare. Non poteva dirlo con certezza, però.
"Dai, Louis," disse, spostandosi per fargli un po' di posto accanto a lui. "Siediti."
"Vado-" il ragazzo indicò il bar. "Vado prima a prendere qualcosa da bere."
Louis si allontanò pian piano ed Harry lo seguì con lo sguardo, guardando il modo in cui muoveva i fianchi. Certo che aveva proprio un bel posteriore. Indossava pantaloni della tuta abbastanza larghi, ma nemmeno questi riuscivano a nascondere la forma perfetta del suo sedere. La maglietta si appoggiava morbida sui suoi fianchi, mettendo in mostra la sua vita sottile. Harry non aveva prestato attenzione a tutti questi piccoli dettagli l'ultima volta che si erano incontrati, ma doveva ammettere che questo non faceva altro che rendere Louis ancora più attraente ai suoi occhi.
"Ha davvero un pessimo gusto in fatto di moda," commentò Zayn.
Harry si voltò verso di lui, sbattendo le palpebre. "Cosa?"
"Non sono un grande fan di quello stile." Il moro scrollò le spalle. "Sta molto meglio quando indossa completi eleganti."
"Tutti stanno meglio quando indossano completi eleganti." Harry lanciò un'altra occhiata a Louis, trovandolo in piedi davanti al bar, in attesa del suo drink. "Per me è sexy in entrambi i modi."
Zayn rise seccamente. "Chissà perché non avevo dubbi."
Quando Louis tornò da loro, aveva già ingurgitato metà della bevanda che aveva appena ordinato. Prese posto accanto ad Harry, posando il bicchiere sul tavolo. "Sei stato davvero gentile a venire qui per sostenere Niall."
"Per così poco," rispose il riccio. "Tanto avevo comunque la serata libera."
Zayn gli lanciò uno sguardo strano, ovviamente sopprimendo un commento sarcastico. Infatti, Harry aveva praticamente implorato Magnus di cambiare i loro turni, in modo da essere libero per poter venire qui. Non era nemmeno sicuro del fatto che Louis si sarebbe presentato o meno, ma in un certo senso ci sperava.
E apparentemente, quello era stato abbastanza, perché Louis era qui adesso ed Harry avrebbe avuto la possibilità di scoprire da cosa fosse dettata questa sorta di calamita, questa sorta di spinta che lo attraeva verso il ragazzo dagli occhi blu.
Poteva scoprire se magari sarebbe potuto nascere qualcosa di più tra di loro.
"Presumo che sia stato Harry a convincerti a venire qui?" Chiese Louis a Zayn. Non aveva nemmeno guardato Harry mentre parlava.
"Si," rispose il moro. "Mi ha detto che ha davvero talento."
"Vero." Louis sorrise. "Non rimarrai deluso."
Zayn annuì piano. "Anche tu fai musica?"
Ridendo, Louis si appoggiò contro lo schienale della panca, ed Harry ne approfittò per guardare il suo profilo e le rughette attorno agli occhi. "No, decisamente no. Canto solo sotto la doccia."
"E' già abbastanza." Zayn incrociò le braccia sul ripiano del tavolo. "E cosa fai per vivere?"
"Sono un avvocato." Louis scrollò le spalle. "Niente di interessante."
"Beh, di sicuro è molto più interessante di quello che faccio io." Il moro poi si rivolse ad Harry quando Louis girò la testa per controllare il palco. "Perché sto parlando solo io?" Chiese a bassa voce.
Harry in tutta risposta scrollò le spalle, sentendosi quasi impotente.
"Ti occupi di altro oltre a fare il cameriere da Pierre's?" Chiese Louis, guardando di nuovo Zayn, il quale sembrava sinceramente sorpreso da quella domanda.
"Ti ricordi di me?" Replicò sorpreso.
"E sono sicuro tu ti ricordi di me." Louis abbassò la testa timidamente. "Immagino tu non abbia a che fare con scene del genere ogni giorno in un ristorante come quello."
"Vero." Zayn rimase in silenzio per un momento. "Quel tipo si è comportato da vero stronzo."
Louis e Zayn si scambiarono un piccolo sorriso, come se fosse un momento d'intimità tra loro. Harry era confuso dal pesante sentimento che sentiva nel petto; un sentimento che toccava le corde del suo cuore e che sembrava gelosia.
"Starai meglio senza di lui," disse tranquillamente, cercando di attirare l'attenzione del ragazzo.
Funzionò, ma il modo in cui Louis lo guardò quando girò il viso verso di lui, rivelava che aveva completamente dimenticato la sua presenza. "Uhm, si. Suppongo."
In quel momento, un suono proveniente dal piccolo palco fece voltare all'unisono Louis e Zayn. Niall salì sul palco ed Harry si costrinse a distogliere gli occhi da Louis e a concentrarsi sul ragazzo che era in procinto di esibirsi.
Niall si presentò, fece qualche battuta per sciogliere la tensione e poi iniziò a cantare. Louis sembrava divertirsi; cantava la maggior parte delle canzoni seguendo il ritmo dell'amico, e questo gli diceva che di sicuro quella non era la prima volta che veniva ad uno dei concerti di Niall.
"Vai a tutti i concerti di Niall?" Chiese infatti, avvicinandosi a Louis.
Riuscì a sentire il corpo del giovane farsi più rigido mentre si tirava leggermente indietro, come ad allontanarsi, e vide le sue mani chiudersi a pugno sulle sue cosce. "Si, quando posso."
Harry annuì e decise di osare, avvicinando le labbra all'orecchio del castano per farsi sentire e chiedergli "Come vi siete conosciuti?"
Louis girò la testa verso di lui ed improvvisamente si trovarono molto vicini. Il giovane puntò i suoi occhi blu in quelli verdi di Harry, e quest'ultimo dovette fare non pochi sforzi per far sì che il suo sguardo non cadesse sulle labbra sottili del ragazzo. Non riusciva proprio a capire da dove provenisse questa ridicola attrazione che sentiva nei confronti di Louis, questa ridicola, inevitabile attrazione.
"Proprio così, in realtà," disse Louis, sbattendo le palpebre prima di spostarsi un po' per mettere più distanza tra di loro. "L'ho visto esibirsi in un pub e quindi quando finì mi avvicinai per fargli i complimenti, ed iniziammo a parlare. Siamo andati subito d'accordo, fin dal primo momento."
"In effetti sembra il tipo di persona che va d'accordo con tutti," disse Harry.
"Lo è." Louis sorrise mentre afferrava il suo bicchiere per prendere un altro sorso del suo drink. "Ed ha un talento nello scegliere gli amici giusti."
Harry si accigliò leggermente. "Cosa intendi?"
"Beh, potrà anche andare d'accordo con tutti," spiegò il ragazzo mentre gli lanciava un'occhiata, "ma in realtà non è amico di tutti quelli che conosce."
Annuendo, Harry osservò Niall per un momento. "Mi ha detto che è stato da te per un po'."
Louis scrollò le spalle. "Ho un appartamento molto grande e tanto spazio libero. Poteva restare lì molto più a lungo, non mi sarebbe di certo dispiaciuto."
"Dove vivi?" Chiese quindi, curioso di saperne di più.
"A Primrose Hill."
Sollevando un sopracciglio, Harry si avvicinò un po' di più, cancellando lo spazio tra di loro. "Che tipo di avvocato sei?"
"Mi occupo di clienti ricchi e famosi," Louis sorrise, sembrando molto più a suo agio adesso. Il suo corpo era caldo ed inebriante. "Ci pagano molto bene per far sparire i loro problemi."
Harry sapeva che lo stipendio di Louis era probabilmente molto alto; dopotutto, faceva parte di una società che gli permetteva di poter andare da Pierre's per una cena informale. Semplicemente non si comportava come i soliti ricconi con la puzza sotto al naso. Indossava addirittura degli indumenti sportivi consumati per una serata fuori con gli amici in un pub malandato dall'altra parte della città, beveva birra scadente ed aveva osservato il 'cheeseburger' scritto sul menù talmente tante volte che Harry era a tanto così dall'alzarsi per andare al bancone ed ordinarlo per lui.
"Non sembri così, sai?" Disse Harry ad alta voce, per poi indicare l'ambiente intorno a loro. "Insomma, ti adatti a questo posto esattamente come ti adattavi da Pierre's l'altra sera."
"In realtà preferisco questo," rispose Louis, prendendo il menù per ispezionarlo meglio. "E' come sono cresciuto."
Harry sorrise, osservandolo leggere il menù con particolare minuzia. "A Doncaster."
Per un momento, Louis si bloccò. Poi si schiarì la voce e "A Doncaster, si," rispose.
"Voi ragazzi ordinate qualcosa da mangiare?" Chiese Zayn, appoggiando le braccia sul tavolo per sporgersi di più verso di loro ed attirare così la loro attenzione.
"Non ho ancora deciso cosa prendere per Niall," rispose Louis. "Di solito è molto affamato quando finisce di esibirsi."
"Io prenderò un cheeseburger," decise Harry. Poi alzò lo sguardo verso Zayn. "Tu cosa prendi?"
Il moro osservò ancora per un momento il menù, poi "Solo patatine per me," esclamò.
"Okay, vado ad ordinare." Disse Louis e poi si alzò, rimettendo a posto il menù.
"Vengo con te." Harry quindi lo seguì e poi si girò verso Zayn, il quale gli sorrise alzando entrambi i pollici.
Al bar, Louis attirò rapidamente l'attenzione del cameriere, appoggiandosi al bancone. Si mise in punta di piedi, allungando le gambe, ed Harry fu momentaneamente distratto dalla vista dei muscoli delle sue cosce in tensione.
"Prendiamo un fish&chips, una porzione grande di patatine, e due cheeseburger, grazie," disse Louis da sopra la musica. "Un cheeseburger senza cipolle."
"Quale tavolo?" Chiese il barista, e guardò verso Zayn quando Louis indicò il loro posto.
"Non devi pagare anche per i nostri." Protestò Harry quando Louis tirò fuori la sua carta di credito.
"Va tutto bene." Louis sorrise dolce. "Facciamo che per sdebitarti tu pagherai i miei drink."
Il riccio ricambiò il sorriso, annuendo. Si sentiva felice del fatto che Louis si fosse offerto di pagare – significava che forse provava un po' di interesse verso di lui.
"Non mangi cipolle?" Chiese per mantenere viva la conversazione.
Louis sbatté le palpebre, sembrando confuso per un momento.
"Hai ordinato un cheeseburger senza cipolle," spiegò il riccio mentre tornavano al loro posto.
"Uhm," mormorò il castano, palesemente agitato. Harry si chiese se per caso avesse toccato un nervo scoperto; a lui sembrava una domanda totalmente innocua. "Di solito le mangio. Non ne ho molta voglia stasera, però."
Harry sorrise. "Io non mangiavo cipolle fino a..." Lanciò un'occhiata a Zayn e decise di evitare l'argomento. "Beh, diciamo che odiavo le cipolle fino a poco tempo fa."
Louis annuì, improvvisamente molto interessato al suo drink.
"Abbastanza sconveniente per uno chef non gradire le cipolle," commentò Zayn.
"Non so davvero perché non mi piacessero prima." Harry scrollò le spalle. "Ora invece mangio quasi tutto. Sono rare le cose che non mi piacciono."
Louis lo guardò sorpreso. "Questa è una bugia. Tutti hanno un qualche tipo di cibo che odiano."
"Tu quale tipo di cibo odi?" Chiese Harry.
"Odio i fagioli stufati." Louis girò la testa verso di lui, guardandolo come se stesse aspettando una sua reazione. "Sono disgustosi."
Il riccio si portò una mano sul cuore con fare melodrammatico. "Vuoi dirmi che non hai mai mangiato una colazione all'inglese completa?"
"Si che l'ho fatto," replicò il giovane. "Ma la preferisco senza i fagioli. È molto meglio."
"Cosa c'è di sbagliato in te?" Intervenne Zayn. "Sei tipo obbligato dalla legge a farti piacere i fagioli stufati. Insomma, sei inglese."
Sbuffando, Louis scosse la testa. "Andiamo, vengono solamente versati da un barattolo ad una padella per essere riscaldati. Non c'è niente di tradizionale o-"
"Se questa è la tua versione dei fagioli stufati, non mi meraviglio che non ti piacciono," disse Harry, poggiando una mano sul braccio del castano. "Io parlo di fagioli stufati fatti in casa, Louis. Non sai cosa ti perdi."
"Ti sei appena offerto di cucinare per me?" Sogghigna Louis.
"Colazione da me. Domenica mattina." Harry si rivolse anche a Zayn. "Cosa ne pensi?"
"Non devi lavorare?" Chiese il castano.
Il riccio scosse la testa. "Inizio alle quattro di domenica. Quindi sono libero tutta la mattina e posso convincerti a mangiare i fagioli stufati fatti in casa."
"Io ci sono," disse Zayn. "Di certo non rifiuterò un pasto gratis."
"Nemmeno Niall rifiuterà," Louis lanciò un'occhiata verso il suo amico, che aveva appena finito la sua esibizione.
"Quindi è deciso." Interiormente, Harry esultò per quanto facilmente fosse riuscito a convincere Louis a vedersi di nuovo. Succedeva ancora una volta come amici, due normali amici che si incontravano per passare un po' di tempo insieme, ma dopotutto, questo era il modo migliore per far sì che le cose si sviluppassero naturalmente tra di loro. Esteriormente comunque, Harry cercò di comportarsi con indifferenza. "Che dite, facciamo per le nove del mattino?"
"Cosa alle nove del mattino?" Chiese Niall mentre si avvicinava con una pinta tra le mani, prendendo posto accanto a Zayn.
"Domenica," spiegò Harry. "Preparerò la colazione per tutti voi, a casa mia."
"Ho sempre desiderato un amico come te." Disse Niall. "Uno di quelli che sa cucinare e che è così gentile da condividere il suo talento."
Harry rise, felice di quelle parole. Aveva capito che Niall tendeva ad essere onesto, e questo era un tratto che apprezzava molto. "Felice di poter essere utile."
"Forse il tuo appartamento è un po' piccolo per poterci ospitare tutti, non credi?" Rifletté Zayn.
Harry scrollò le spalle. Effettivamente non ci aveva pensato, e sapeva che il suo tavolo poteva contenere al massimo tre persone, ma di certo non si lascerà sfuggire quest'occasione. "Penserò a qualcosa."
"Potremmo incontrarci da Tommo," suggerì Niall. "La sua cucina è enorme e non la usa praticamente mai."
"Questo non è vero." Louis mise un piccolo broncio.
L'amico gli sorrise. "Si, okay è vero. A volte la usa per riscaldare gli avanzi del cibo d'asporto."
Gemendo, Louis si appoggiò allo schienale e afferrò il bicchiere per finire la sua birra. "Sei il peggiore."
"Quindi," continuò Harry, osservando il pomo d'Adamo di Louis muoversi su e giù mentre ingurgitava il liquido rossastro. "Facciamo da te?"
"Possiamo anche giocare a FIFA," rispose Niall al posto di Louis. "E poi casa sua è proprio a pochi passi da Pierre's, quindi."
"Sembra perfetto." Zayn guardò Harry, ed i suoi pensieri erano più che chiari. Questa era un'occasione ancora migliore rispetto al suo piano originale, e non poteva farsela scappare.
"Beh," Louis poggiò sul tavolo il bicchiere ormai vuoto. "Suppongo che faremo colazione insieme a casa mia, allora."
Niall ghignò. "E' un appuntamento."
"Ho bisogno di un altro drink." Rispose invece il castano, e si alzò senza nemmeno guardarli.
"Ehm, vado con lui," mormorò Harry agli altri due ragazzi, e lo seguì. "Ehi, Louis," disse, afferrando e stringendo il braccio del giovane per fermarlo.
Louis rimase immobile, lo sguardo puntato sulle dita del riccio avvinghiate attorno al suo bicipite. "Si?"
"Non dobbiamo per forza farlo nel tuo appartamento," Harry lo guardò, cercando di capire cosa lo turbasse così tanto. "Se non vuoi, possiamo farlo da me. Non ci sono problemi."
Per un momento Louis restò in silenzio, poi scosse la testa e gli sorrise. "No, va tutto bene. Possiamo tranquillamente vederci a casa mia."
"Sei sicuro?" Domandò il riccio, non ancora del tutto convinto.
Il giovane annuì, gli occhi ancora fissi sul volto del riccio.
"Vado a prendere i drink." Harry lasciò andare il braccio di Louis, il quale aprì la bocca, forse per protestare, ma lui lo interruppe.
"Hai pagato il nostro cibo. È il mio turno adesso." Harry disse mentre raggiungeva il bar. "Puoi aiutarmi a portarli al tavolo, però."
"Credo di poterlo fare." Rispose Louis.
Il riccio sorrise, sentendosi un po' più sicuro ora. Avrebbe conquistato Louis. E la colazione era il suo asso nella manica. Il suo cibo avrebbe fatto tutta la magia. Dopotutto, non era uno chef stellato per niente.








For As Long As I Can Remember (It's Been December) - Italian Translation Where stories live. Discover now