Capitolo cinque - seconda parte

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Capitolo cinque - parte seconda.













"Cosa vuol dire?" Chiese Harry, alzando un sopracciglio verso Niall. "No?"
Il ragazzo avvolse il suo piatto con le braccia, come a formare uno scudo. "Vuol dire, mangia la tua pizza."
Il riccio mise il broncio e si rivolse a Louis. "Pensavo che avremmo condiviso tutte le pizze tra di noi?"
Sorridendo, Louis allungò il suo piatto verso di lui in modo che potesse prendere una fetta della sua pizza.
Erano tornati alla normalità. Se normalità si poteva chiamare ciò che avevano. Ma almeno erano riusciti a superare quella fase imbarazzante della scorsa settimana. Si erano incontrati per pranzo il giorno successivo, dopo tutto il casino successo, e tutto era tornato lentamente al suo posto.
Dopo aver vissuto con Harry per due settimane e mezzo, Louis poteva affermare con chiarezza che non riusciva nemmeno ad immaginare di vivere nuovamente la sua vita senza di lui. Averlo anche solo come amico e come compagnia era bello, anche se sarebbero rimasti platonici per il resto della loro vita. Louis non aveva bisogno di più di questo, gli bastava sapere che Harry stava bene, era felice e a portata di mano.
Ovviamente era consapevole che non sarebbe stato così per sempre. Ad un certo punto, Harry si sarebbe stancato e avrebbe trovato di sicuro qualcuno migliore di lui. Avrebbe trovato qualcuno che potesse stare con lui in tutti i sensi, qualcuno che non gli avesse mentito per tutto questo tempo, qualcuno che non avrebbe dovuto fare attenzione ad ogni parola e ad ogni azione quando si trovava in sua compagnia.
Avrebbe trovato qualcuno di nuovo nella sua vita, qualcuno che non avesse alcuna connessione col suo passato.
"Non sei abituato a sentirti dire di no, vero?" Chiese Zayn mentre selezionava un film su Netflix.
Harry sembrò riflettere su quella domanda.
"Louis non gli dice mai di no, questo è sicuro." Commentò Liam, mettendo i piedi sul tavolino di fronte al divano.
"Devi tenerlo sotto controllo, Lou," suggerì Zayn. "Si comporta come un bambino viziato."
"Non sono un bambino" rispose il riccio.
Accigliandosi, Louis diede un morso alla sua pizza. La sua bocca era piena quando disse "Ed io non sono suo padre. Che cazzo?"
Niall ghignò, e prese subito la palla al balzo. "Sei il suo daddy?"
Harry quasi si soffocò con la pizza. "Scusami?" Tossì.
"Forse è Harry il daddy della coppia," rifletté Zayn, facendo un sorriso sghembo. "Dal momento che Louis comanda tutti a bacchetta a lavoro, forse durante i momenti di intimità gli piace invertire i ruoli."
"Scusate, come siamo finiti a parlare della mia vita sessuale?" Chiese Louis, sollevando un sopracciglio. Cercò di ignorare le supposizioni che avevano fatto i suoi amici su lui ed Harry che facevano sesso. Era meglio non pensarci, perché sarebbe caduto nella tana del coniglio se ci avesse pensato un po' di più.
Liam fischiò. "Quindi è vero?"
"Non ho detto questo" replicò Louis.
"Okay, in realtà non voglio saperlo." Niall finse di vomitare. "Questa cosa è andata fin troppo oltre, io scherzavo."
Ridendo, Louis allungò il piede per colpire così la coscia di Niall. "Quindi non vuoi sapere del ragazzo che ho pagato la scorsa settimana per farmi legare a letto e farmi implorare di-"
"Che schifo, smettila." Ribatterono Niall e Liam all'unisono.
"Avete iniziato voi," gli ricordò Louis.
"Wow, calmati Harry," disse Zayn, guardando il ragazzo.
Louis girò la testa appena in tempo per notare Harry che lo fissava intensamente con un cipiglio inciso tra le sopracciglia ed uno sguardo che non riuscì a decifrare.
Poi però, si rese conto di essere osservato e arrossì, distogliendo rapidamente lo sguardo. Il battito di Louis aumentò a dismisura e tenne gli occhi fissi sul riccio.
Non si erano toccati o sfiorati molto negli ultimi giorni. Da quando Louis aveva respinto il tentativo di Harry di avvicinarsi a lui dopo aver parlato di Jay, il riccio si era un po' allontanato. Sembrava sempre cauto e guardingo quando era in sua presenza, insicuro di ogni mossa.
Di certo Louis non voleva quello, ma forse era meglio così. Harry non aveva davvero bisogno di sapere quanto lui desiderasse, bramasse da morire il suo tocco.
"Harry sembrava sul punto di commettere un omicidio." Mormorò Niall.
"Beh, l'idea di Louis insieme ad un altro è probabilmente una cosa repellente per lui." Liam alzò il volume della televisione. "Louis è suo, dopotutto."
"Possiamo smetterla adesso?" Harry mise di nuovo il broncio, con le guance ancora rosse. "Guardiamo il film."
"Vado a fumarmi una sigaretta." Disse Louis, alzandosi. Consegnò ad Harry il suo piatto cosicché il riccio potesse finire la sua pizza.
"Non hai mangiato molto," sottolineò Harry mentre prendeva il piatto.
"Sono pieno." Sorrise e tirò fuori il pacchetto di sigarette, rivolgendosi poi a Zayn. "Vuoi unirti a me?"
Il moro lo seguì fuori e Louis chiuse la porta dietro di loro. Respirò a pieni polmoni ed i suoi nervi si calmarono all'istante.
Ancora un attimo e avrebbe tirato Harry contro il suo fianco, sussurrandogli parole dolci e baciandogli la fronte, assicurandosi che capisse bene che non aveva alcun motivo per essere geloso, perché i suoi occhi vedevano solo lui.
"Che diavolo sta succedendo tra voi due?" Chiese Zayn mentre si accendeva una sigaretta. "Voglio dire, vi capisco. È complicato. Ma davvero, amico, vi comportate in modo strano."
Louis prese un tiro di sigaretta e fissò il terreno sotto ai suoi piedi. "E' semplicemente difficile mantenere le distanze, a volte."
Zayn si appoggiò al muro. "Non intendo immischiarmi, ma pensavo che tra voi due andasse tutto bene adesso, che aveste annullato ogni distanza."
"No Zayn, purtroppo no." Louis si coprì le mani con le maniche del maglione per tenerle calde. "Ed è meglio così credimi. Qualsiasi altra cosa renderebbe l'intera faccenda ancora più complicata."
"Quindi..." Zayn tacque per un secondo. "Voi due vivete insieme, e siete entrambi innamorati l'uno dell'altro. Eppure, non fate sesso."
"Abbiamo un passato alle spalle," aggiunse Louis. "E io lo amo, si. Lui invece sta ancora cercando di capire quello che prova per me. Ecco perché sto mantenendo le distanze."
"Direi amico mio, ed è solo un'ipotesi la mia, che Harry non vuole assolutamente che tu mantenga le distanze."
Roteando gli occhi, Louis prese un altro tiro di sigaretta. "Non mi perdonerebbe per averne approfittato in un momento così delicato, però. Di questo ne sono sicuro."
Scrollando le spalle, Zayn rimase in silenzio.
Quel pensiero continuava a tormentare Louis. Era ovvio che Harry provasse qualcosa di molto profondo per lui. Più che ovvio.
Lo aveva detto lui stesso quella sera in cui Gemma era venuta a trovarli ed avevano litigato. Aveva detto che provava qualcosa nei suoi confronti.
Aveva anche fatto il primo passo, chiedendogli di poter dormire accanto a lui. Si addormentavano l'uno accanto all'altro ogni notte e, abbastanza spesso, si svegliavano abbracciati, le gambe intrecciate e le braccia avvolte intorno ai loro corpi. Inizialmente, Louis aveva aspettato; credeva che il riccio avrebbe fatto anche il passo successivo, prendendo l'iniziativa. Non lo aveva ancora fatto però, e quindi si era arreso. Forse non era nelle intenzioni di Harry continuare a prendere sempre l'iniziativa.
Non aveva mai chiesto di dormire accanto a lui perché voleva che ci fosse qualcosa di più tra di loro. Il giovane aveva semplicemente bisogno di un po' di intimità fisica, una compagnia per non restare da solo, e Louis di certo non era così stupido da negargliela. Se lui pensava che la condivisione di un letto avrebbe portato loro a fare sesso beh, quello era un problema suo.
"Non ha mostrato alcun interesse a voler stare con me, intendo fisicamente, da quando si è trasferito." disse Louis.
Se in quella frase Zayn riuscì a percepire tutte le sue insicurezze, non lo diede a vedere. "Mi sembrava diverso pochi minuti fa."
"Si, è vero," concordò Louis, e questa consapevolezza non fece che aumentare i suoi pensieri. C'erano questi momenti ogni tanto, questi piccoli attimi, che gli facevano pensare che Harry volesse che questa cosa tra di loro si trasformasse in qualcosa di più, che volesse esplorare, volesse fare un passo avanti.
Poi però, Harry non continuava, non insisteva, e lui di certo non voleva mettergli fretta.
Voleva che il riccio decidesse da solo, voleva che fosse lui a capire di volere Louis anche nell'intimità.
"Devi smetterla di pensare troppo a questa faccenda, Louis." Disse Zayn mentre gettava la sigaretta ormai finita. "Agisci, piuttosto."
Seguendo il moro all'interno, meditò su quel consiglio. I suoi occhi si posarono su Harry, raggomitolato sul divano con un cuscino tra le braccia. Alzò subito lo sguardo quando li sentì rientrare e gli occhi del riccio si incontrarono con i suoi immediatamente.
Louis prese posto accanto a lui mentre Zayn andò a sedersi accanto a Liam, accoccolandosi contro il suo petto. Avevano abbassato le luci e portato gli avanzi del loro cibo in cucina. Si avvicinò un po' di più al riccio, facendo collidere i loro corpi. Il giovane lo notò, ma fece finta di nulla e tornò a focalizzare la sua attenzione alla tv, concentrandosi sul film. I protagonisti stavano discutendo, e la fredda luce della televisione si rifletteva sul viso di Harry. Louis si leccò le labbra e si spostò un po', avvicinando il suo braccio verso di lui. Si morse il labbro e fece scorrere la sua mano più vicino, sempre più vicino a quella di Harry, finché i polpastrelli non sfiorarono quasi la punta delle sue dita. In quel momento, il cellulare del riccio iniziò a squillare, facendo sobbalzare tutti. Louis allontanò rapidamente la mano.
"Scusate," borbottò il giovane, allungandosi verso il tavolino per poterlo afferrare. "Pronto?"
Il battito del cuore di Louis rallentò radicalmente. Appoggiò le mani sulle ginocchia e osservò Harry parlare al telefono.
"No, va bene," il riccio si toccò il mento e rimase in ascolto. "Già?" Chiese poi, accigliandosi. "No, no, è grandioso. Pensavo soltanto che ci sarebbe voluto più tempo, tutto qui." Si catturò il labbro inferiore tra pollice e indice, come faceva sempre quando era nervoso. "Domenica, si. Perfetto."
Quando riattaccò, si voltò verso di loro con una strana espressione sul volto. Lanciò un'occhiata a Louis e c'era qualcosa nei suoi occhi che gli fece pensare che stavano per arrivare cattive notizie.
"Era il nostro padrone di casa?" Chiese Niall prima che Harry potesse parlare.
"Si," rispose il ragazzo. "Hanno finito di ristrutturare. Apparentemente, non era così grave come inizialmente sembrava."
Le mani di Louis diventarono improvvisamente fredde, e le sue dita si intorpidirono mentre si rendeva conto di cosa quelle parole significassero. "Quindi puoi rientrare a casa domenica?"
Harry annuì, senza guardarlo direttamente. "Questo significa che mi resta soltanto un giorno per fare le valigie."
"Grandioso! Sono stati davvero veloci," disse Liam. "Se vuoi posso venire ad aiutarti con le tue cose domenica."
"Sarebbe magnifico." Harry sorrise, ma c'era qualcosa di strano in quel sorriso, come se fosse spento. "Non ho molta roba con me alla fine, e con la tua macchina di sicuro riusciremo a portare tutto al mio appartamento in una sola volta."
"Certo." Liam si voltò di nuovo verso la tv ed alzò il volume, appoggiandosi contro il divano.
Per un momento, Louis fissò lo schermo con aria assente, cercando di tenere sotto controllo le sue emozioni. Aveva pensato che Harry sarebbe rimasto con lui per almeno altre due settimane. Non era preparato per lasciarlo andare.
"Beh," mormorò il riccio accanto a lui. "Sembra che mi toglierò dai piedi prima del previsto."
Louis cercò di mantenere un tono di voce piatto, non lasciando trasparire ciò che sentiva in quel momento. "Sembra proprio così."

For As Long As I Can Remember (It's Been December) - Italian Translation Where stories live. Discover now