N-15 [Sa più di quel che vuol fare vedere]

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Capitolo numero quindici

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Capitolo numero quindici

"Sa più di quel che vuol far vedere"


«Secondo voi che posizione è?»
«Una pecora che ne mette un'altra a novant-»

La mano di Dylan coprì, immediatamente, la bocca del riccio, ovvero Finn, tappandogli la bocca, prima che finisse di rispondere alla domanda di Stefanie con un linguaggio non propriamente adeguato.

La ragazza osservò la scena con la coda degli occhi, ridendo subito dopo, scuotendo il capo.

I tre fantasmi si trovavano all'interno di un'aula dall'illuminazione scarsa ed osservavano, curiosi e confusi, i cadaveri di alcune bestie, intrecciate tra loro.

«forse dovremmo far vedere ciò a Michael, lui era un criminale prima, no?» domandò innocentemente Dylan, osservando, in attesa di una risposta, la bionda e il riccio di sottecchi.

«Michael non ha mai ucciso nessuno, coglione. Solo perché fumava tante sigarette e canne, indossava chiodi in pelle, faceva, e fa, scherzi di pessimo gusto e prendeva in giro le persone, non significa che era, o è mai stato, un criminale.» la voce di Finn uscì seria, come se fosse stato toccato sul personale, mentre i suoi occhi scuri, gelidi, erano puntati su Dylan, il quale, imbarazzato, si grattava il retro del collo.

«Ma non spacciava?» domandò a quel punto Stefanie, puntando gli occhi castani su Finn, il quale, dopo un sospiro, scosse il capo con fare esausto.

«Io sapevo facesse parte di un'organizzazione mafiosa...» sbuffò fuori Dylan, quasi come se la rivelazione di Finn gli avesse tolto un peso dallo stomaco.

«Non tutto ciò che dice la gente è vero, sapete? Ecco perché preferisco farmi i cazzi miei e non parlare con nessuno di voi» dopo aver pronunciato tali parole, il riccio s'incamminò verso la porta dell'aula, sotto lo sguardo dei due ragazzi, leggermente spiazzati.

Fin uscì dalla stanza, senza considerarli.

Loro non sapevano cosa volesse dire compiere crimini, viverci e convincerci, facendo finta di niente davanti agli altri, davanti al presente e ai poliziotti.

👻👻👻

Maia osservava con disgusto gli armadietti e il pavimento, la sua testa scoppiava, anche perché, neanche un'ora prima, Michael aveva fatto quell'affermazione.

E lei, quell'affermazione, non riusciva più a levarla dalla testa.

Perché? Lei, purtroppo, non lo sapeva, capiva. Lei non riusciva a comprendere quelle parole, eppure era una cosa tanto semplice; Maia non riusciva a dimenticare la sensazione di freddo che Michael le trasmetteva, non riusciva a non pensarci, a non pensare a quale sapore potessero avere in passato.

«Amanda ha chiamato la zia, ha detto che con lei ci sono anche tua sorella e tua madre: sono tutte e tre preoccupate, verranno qui» La voce di Lisa uscì atona, mentre i suoi occhi e la sua attenzione erano fissi sul pavimento sporco di sangue.

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