• Capitolo 45

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"C'era qualcosa nei suoi occhi che tu non scorderai mai."

L'ansia, come si è ben capito, era il decimo membro dei Ghosters, quelli "nuovi" compresi, che erano seduti tutti attorno al tavolo, ognuno al proprio posto, senza fiatare.
Filippo era stato molto nervoso nel metterli al corrente che doveva dirgli una cosa molto importante.
Cheryl non riusciva a fermare la gamba che penzolava da sopra all'altra.
Kyle continuava a toccarsi i capelli rossicci e, accanto a lui, Jolanda accarezzava la pancia sempre più grande.
Lori e Marta si tenevano la mano solo per non torturarle.
Klaus sembrava assorto nel suo mondo mentre fumava affianco a Cheryl, che non aveva fatto condizionare il loro rapporto da quel bacio dato per gioco.
Biondo continuava a far girare una monetina sul tavolo ed Emma, puntualmente, gli poggiava la sua mano sul polso per farlo smettere.
Quella situazione non piaceva a Cheryl, che si guardava intorno da diversi minuti, nella speranza che Filippo comparisse per dirgli ciò che doveva.
Proprio nel momento in cui stava per alzarsi per cercarlo, il ragazzo si presentò con passo svelto, con una sigaretta tra le labbra e la solita cartina tra le mani.
Il vento della sua camminata la faceva sventolare e, comicamente, Filippo cercava di tenerla dritta e ferma.
La poggiò sul tavolo e tirò fuori del fumo dalle labbra abbandonate poco prima dalla sigaretta.
« Cheryl. »
La ragazza alzò gli occhi sui suoi prestando ancora più attenzione, come un soldato che si mette sull'attenti.
« Usciamo e andiamo a parlare con Rombo. »
La ragazza si accigliò, non sapendo minimamente chi fosse Rombo.
Guardando gli altri, però, potè osservare tutte le espressioni interdette e sbalordite.
« Dici sul serio? »
Chiese Lorenzo, guardandolo stupefatto.
« Si, ci serve. »
Affermò, poi guardò Cheryl
« Sei pronta? »
La ragazza si diede un'occhiata e poi annuì, non tenendo conto dei suoi abiti, che in fondo erano perfetti per l'occasione: non attirare l'attenzione.

Stranamente, il viaggio in macchina non era stato silenzioso.
Il discorso nacque con una domanda di Cheryl
« Perché abbiamo preso la Ranger Rover e non la Ferrari? Tanto vale usarla anche prima della corsa. »
Era appena entrato sulla strada, che percorreva velocemente, quando le rispose
« Non voglio rovinare il mio gioiellino. »
Cheryl alzò gli occhi al cielo
« Preferisci la tua Ferrari a me. »
Glielo disse scherzando, ma Filippo gli rispose seriamente
« Non posso innamorarmi di una macchina, tanto meno baciarla. »
Cheryl sbarrò gli occhi: l'unica volta che gli aveva sentito dire quelle parole era stato da dietro ad uno schermo, sotto le mani della polizia.
« Giusto. »
Affermò Cheryl, poggiandosi al finestrino.
Era caldo ormai e il sole splendeva in cielo, nonostante fossero le cinque di pomeriggio.
Cominciò a pensare a chi fosse Rombo, ma non voleva essere logorroica e impicciona, nonostante sapesse benissimo che Filippo ne fosse consapevole.
Così stette zitta, appoggiata alla mano a guardare fuori dal finestrino.
« Dai, chiedimelo. »
Cheryl lo guardò e si chiese solo per un momento se sapesse leggere nella mente, così chiese
« Come hai fatto a- »
« Guarda che ormai ti conosco.
Quando pensi troppo e sei indecisa ti si forma una ruga qui. »
Allungò la mano e le toccò la parte in mezzo alle sopracciglia.
Cheryl ci pensò ed effettivamente aveva ragione.
Gli sorrise, poi disse
« Chi è Rombo? »
Filippo strinse le mani sul volante, come per farsi forza, guardando la strada deserta di fronte a se.
« Lui faceva parte dei Ghosters, i primi Ghosters. Lui era amico di Giulio e non mi sopportava, forse perché era geloso del fatto che il suo migliore amico stesse pensando ad un ragazzino di dodici anni.
Rombo però è importante per la corsa perché potrebbe portare grandi incassi nel caso che io vincessi.
È un uomo d'affari, si intende di scommesse e riesce anche a non perdere molto nel caso in cui la sua scommessa è persa.
Ci serve per nuove auto e per vari impegni futuri, se riesco a superare la corsa. »
Ascoltò con molto interesse ciò che le stava raccontando e rabbrividì solo quando sentì l'ultima affermazione.
« Lui non è molto socievole ed è anche scontroso, per questo mi servi. »
Cheryl si accigliò e disse
« A cosa ti servo? »
Filippo si voltò verso la ragazza che lo guardava
« Perché mi tieni calmo. »
Cheryl sorrise: era consapevole di essere la sua quiete, ma sapeva che l'aveva portata con lui perché voleva "accontentarla" dopo quello che era successo.
« Siamo arrivati, fai benzina? »
Le disse, dopo aver parcheggiato sotto la tettoia di un'officina.
Scesero entrambi e, mentre Filippo avanzava verso una piccola baracca di prefabbricato, Cheryl prese la pompa della benzina e fece il pieno.
L'odore di quel liquido le dava alla testa, ma cercava di tenere lo sguardo lucido su Filippo, che era a pochi passi da lei.
Vide con la coda dell'occhio un uomo con barba e cappello che camminava verso il ragazzo con le mani in tasca.
Gli dava le spalle, ma tentava in tutti i modi di guardare la scena voltando la testa.
« Cosa vuoi? »

Criminals  { Irama Plume }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora