|Numero 23|

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Mio padre, la persona che mi ha cresciuto per 19 anni, la persona che ogni notte controllava se ci fossero mostri sotto al letto, la persona che mi ha insegnato ad amare, la persona che ogni volta che vedeva mia madre la baciava senza fermasi, dicendo che quello che loro provavano era vero amore, la persona che non ha voluto farsi vedere triste dalla propria figlia durante il funerale della moglie, la persona che quando ripensava alla sua amata, piangeva.. eccome se piangeva lo sentivo dalla mia camera ogni notte, lacrime di dolore, che lo facevano addormentare con esse sul volto.
Lui è mio padre, ed è un grande padre! Non mi ha mai abbandonato, e non lo abbandonerei in un momento come questo.

Uscì di casa asciugandomi le lacrime con la felpa, Jack mi seguì capendo subito le mie intenzioni, iniziai a parlare da sola:
"Pff. Mio padre pazzo! Ma che assurdità!" Urlai.
Jack non disse nulla continuava a seguirmi, arrivammo alla fermata dell'autobus, aspettandolo.
Dopo 5 minuti vidi il mezzo avvicinarsi alla fermata, per poi fermarsi, insieme a Jack salimmo andando ai posti in fondo, l'autobus partì:
"Vieni, riposati un po'" mi abbracciò
"Scusa.. se sto così ma sono veramente preoccupata, hanno rovinato tutto."
Dissi tristemente, l'autobus si fermò facendo salire un signore ben vestito, che venne verso di noi:
"Ragazzi i biglietti?" Ci domandò.
"Le pare che ho la faccia di una che ha il biglietto?!" Sbottai.
Mi guardò male, per poi farmi una multa, dopo che se ne andò avanti la
Strappai, mandandolo a "fanculo" sottovoce, Jack rise.
"Qui c'è una ragazza cattiva attenzione." Mi alzò il mento baciandomi, io ricambiai, sorridendo.

Dopo ben 20 minuti arrivammo, alla nostra destinazione, scendemmo, guardando la grande struttura grigia (naturalmente, un colore molto vivace.)
"Insieme?" Mi domando.
"Insieme." Risposi
Attraversammo la grande porta, recandoci alla reception, suonando il campanello che stava sul tavolo, una ragazza dai capelli dorati e occhi verdi ci raggiunse:
"Salve cosa posso fare per voi?" Ci sorrise.
"Sono venuta a prendermi mio padre
Il suo cognome è (T/c)." Volevo già andarmene da lì, naturalmente con mio padre.
La donna controllo sullo schermo del computer, digitando il nostro cognome, leggendo la sua didascalia:
"Qui dice che è andato di matto pe-"
La interruppi subito.
"Mio padre non è pazzo!" Gli urlai, mi guardò spaventata del mio gesto scusandosi e continuando a leggere
"Per sua f-figlia ovvero lei, dicendo che un mostro grigio con una maschera blu l'ha portata via, ma lei è qui quindi le dico che suo padre, ha dei problemi signorina.." cercai di trattenermi.

"Non mi interessa lo porto via." Risposi stanca di tutto questo.
"D'accordo, a suo rischio e pericolo ma dov'è stata tutto questo tempo?.. se posso chiedere, lei comunque in città non c'era più." Mi domandò.
"Ho fatto un viaggio con il mio fidanzato." Indicai Jack, che annuì, la donna, rispose con un "seguitemi"

|Eyeless Jack Pvs|
Presi la mano a (T/n), senza lasciarla mai, seguimmo "l'infermiera", per i vari corridoi del manicomio, le urla dei pazienti malati rimbombavano in tutto
L'edificio, passammo davanti una camera e io mi fermai leggendo una scritta sul muro "Eyeless Jack" possibile che.. il ragazzo dentro si girò
"E così ci rincontriamo E.j"
"Marco." Risposi stupito.
Com'era possibile.. la prima e ultima vittima che avevo risparmiato, si trovava davanti i miei occhi.
"Quanti anni è Jack, 5 FOTTUTI ANNI! POTEVI UCCIDERMI INVECE DI LASCIARMI IN QUESTO INFERNO!" lo guardai senza rispondere, si alzò venendo contro sbarre per poi cadere all'indietro, l'infermiera tornò indietro, sentendo il frastuono.
"Marco Couth! Lascia stare il ragazzo questo famoso Eyeless Jack non esiste!" Si girò verso di me "scusi lo perdoni fa così con tutti, ci scambia tutti con questo personaggio di sua fantasia."
Provai a ingoiare il nodo che avevo alla gola, senza successo.
"N-non si preoccupi." Mi sorrise per poi tornare da (T/n), che mi guardava preoccupata, io abbassai leggermente lo scalda collo sorridendogli.
Riguardai di nuovo Marco
"È cosi stupida non trovi? So che sei tu Jack ti riconoscerei tra mille, ZALGO TORNERÀ RINASCERÀ PIÙ FORTE E TUTTO GRAZIE ALLA PUTTANA CHE TI PORTI DIETR-"
Lo presi per la camicia di forza portandolo all'altezza della mia faccia, lo guardai attraverso le sbarre.
"Sento brutto coglione non farmi pentire di non averti ammazzato quel giorno, potrei entrare nella tua 'bellissima' camera per fare quello che non ho fatto quel giorno, solo perché non avevo il coraggio." Lo lasciai facendolo cadere a terra, andandomene e raggiungendo (T/n), nel frattempo Marco si era messo a ridere come un pazzo, ovvero quello che era.

|Reader Pvs|
Finalmente raggiunsi la cella di mio padre, la ragazza aprì la porta di ferro, non appena lo vidi gli saltai addosso abbracciandolo, nel frattempo Jack ci guardava sull'uscio della porta.
"Papà! Dio sono così contenta di vederti!" Iniziai a piangere non appena mi riconobbe urlò il mio nome.

"(T/n) sono contento che non ti hanno
Rapito!" Io Risi leggermente
"Ma no papà sono partita non ricordi?" Gli feci l'occhiolono, con un espressione seria lui capì quello che intendevo e resse il gioco.
"Accidenti! È vero ma dove ho la testa!" Ridemmo entrambi.

Finalmente finimmo di firmare tutte le carte per farlo uscire da quel posto, mi guardò e mi chiese:
"(T/n) ma chi è questo ragazzo?" Che geloso.
"Papà dobbiamo spiegarti molte cose" andammo ad un autogrill per mangiare un panino.
"Tutto quello che hai visto non è nella tua testa è vero quel 'mostro' è vero" guardai Jack per poi ridere, lui mi guardò e abbasso il cappuccio e leggermente lo scalda collo.
"Tu?!" Urlò, tutti si girarono verso di noi, Jack si rimise il cappuccio.
"Papà ascolta posso spiegarti tutto."
Mi guardò ed incrociando le braccia aspettava che io parlassi.

E così feci gli raccontai tutto nei minimi dettagli, naturalmente dopo che Jack l'aveva approvato, gli dissi anche di come mi ero innamorata di lui senza accorgermene, di tutte quelle volte che l'avevo pensato.
"Sono contento che mi hai detto la verità ma l'idea che stai con un come dire.. killer non è molto piacevole." Disse imbarazzato.
"Lo so papà lo so, ma so com'è realmente, non è colpa sua se è così non è colpa loro se sono diventate così.." sospirai
"Chi..?"
"Oh no niente intendevo altri nostri amici." Lo guardai per fare un finto sorriso, il telefono di Jack squillò:
"Pronto?" Rispose
"O-oh.. ciao Slenderman" disse sotto voce.
"Cavolo.." iniziai a sudare freddo
"D'accordo lo metto.." mise il
Telefono sul tavolo, mettendo il vivavoce:
"(T/n) sono deluso da te, sei la
Prima che parli in modo spettacolare dei miei poteri e pensi che una cosa del
Genere possa sfuggirmi, tornate immediatamente e portate con voi l'uomo, non lo lasceremo con quelli."
Sussurrai un leggero grazie e ci dirigemmo alla magione accompagnati con finalmente mio padre.

|Eyeless Jack| PREDATOR Onde histórias criam vida. Descubra agora