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-In classe-

Ascoltavo la lezione svogliata, ma mi impegnavo per prendere appunti sensati, mancava così poco a finire tutto. Era periodo di esami, e questa materia, storia, era una delle materie in cui dovevo ancora dare l'esame finale.

La professoressa finì di disegnare lo schema riassuntiva della lezione sulla lavagna. Si girò verso la classe, appoggiando le mani sulla cattedra 《bene ragazzi, voglio che per l'esame finale, tutti facciate un progetto.》

Ah bene, ce la posso fare.

《Su un'argomento a piacere, però in gruppi di due.》

Sbuffo mentalmente. Odio i progetti di gruppo.

La prof iniziò a dire i gruppi, li sceglieva lei a caso 《y/n...》alzo la testa, ascoltando 《tu andrai con...》fece una pausa, sentivo l'ansia aumentare.

《Con Jackson.》

Merda.

Mi giro verso Jackson, aveva cambiato posto per sedersi dopo quel giorno, voleva stare il più lontano possibile da me. Era visibilmente irritato. Peggio di così non può andare...

《Dovrete finirlo entro questo fine settimana.》ecco, ho parlato. Un lamento da parte di tutti si poteva sentire nella classe.

La lezione era finita e tutti escono dalla classe, vedo Jackson nel corridoio, prendo coraggio e mi avvicino a lui.

Prendo una grossa boccata d'aria e lo chiamo 《Jackson...》lui si gira, sbuffando. Iniziamo bene.

《Dovremmo metterci d'accordo per il progetto...》gioco nervosamente con le dita 《scegliere l'argomento e-》

《Tu hai un computer?》mi interrompe. Annuisco.

《Bene. Portalo alla practice room, ci vediamo li alle 8.》gli sorrido spontaneamente, annuendo.

Pensavo che mi avrebbe contraccambiato con un sorriso, come ha sempre fatto. Ma invece mi rivolge con una sguardo gelido. E va via senza dire altro.

[...]

Ero alla practice room, ma Jackson era in ritardo. Forse lo ha fatto apposta, mi avrebbe dato buca? Alla fine non si stava più presentando nemmeno alla punizione...

Decido di aspettare ancora un po', finchè non lo vedo entrare svogliato usando il suo telefono. Era ora.

Si siede vicino a me, senza dire nulla, sul divanetto, ma l'atmosfera era imbarazzante. C'era silenzio e nessuno dei due sapeva come iniziare a parlare.

La tensione era palpabile, l'ansia e il nervoso stava prendendo il sopravvento. Ma ero stanca di questa situazione.

《Dobbiamo risolvere questa situazione imbarazzante.》decido di rompere il ghiaccio.

《Ci hai messo molto per realizzarlo.》

《Ascolta... mi dispiace.》

《Per cosa? Per avermi usato? O per non aver cercato di risolvere?》

《Non sapevo cosa dirti...》

《Ma non so, delle spiegazioni magari?》dice sarcastico.

《Ero troppo, anzi, sono troppo imbarazzata e in vergogna, per quello che ho fatto. Non sapevo come approcciarti.》

Lui ridacchia esasperato 《È sempre meglio che ignorarmi e far finta di nulla! Non è così difficile parlarmi.》mi fissa, aspettando una reazione da parte mia. Ma non dico nulla.

broken love. ➳ j.jk [ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora