Cap. 3 Il Ragazzo Dagli Occhi Marini

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Ero davanti al grande portone della mia scuola, e stavo analizzando i gruppi di studenti che si accalcavano nel cortile. Ne avevo già riconosciuti alcuni, come il gruppo dei dark oppure quello delle fighettine con lo smalto rosa e che non sanno neanche dire ciao senza impappinarsi. Quando incrociai lo sguardo con quello di Piper, lei mi venne incontro di corsa - Annabeth! oddei come sono felice, vieni ti presento il mio gruppo - ero un po' agitata a conoscere gli amici di Piper, ma in fondo non potevo restare un asociale patoligica per tutta la vita, no? Piper mi condusse a un gruppo di ragazzi e ragazze che chiaccheravano tranquillamente, e mi presentó a ognuno di loro. Il ragazzo alto con una zazzera di capelli biondi lo aveva presentato come Jason ( quando me lo aveva presentato era arrossita, chissà...), poi mi aveva presentato Hazel una ragazzina bassa e con i capelli e occhi dorati ma dalla pelle scura e Frank un ragazzone dalle origini cinesi, era arrivato il turno di un ragazzino alto più o meno quanto me, riccio e con i lineamenti da elfo aveva detto di chiamarsi Leo. Mi sentivo osservata, ma non capivo da cosa, mi girai e notai un ragazzo che Piper non mi aveva presentato: da fuori il cappuccio spuntava una sfilza di capelli corvini, era alto, muscoloso e magro... Ma la cosa che mi colpì di più era gli occhi:erano di un verde mare, così intensi da perdersi dentro. Mi guardava malizioso, con un pizzico di ironia che spiccava nel suo mezzo sorriso. Piper, vedendo che ci fissavamo a vicenda, fece un finto colpo di tosse che mi riscosse dai miei pensieri, evidentemente anche a lui fece lo stesso effetto, perchè subito distolse lo sguardo. Piper indicó il ragazzo e mi presentó - Ehm... Annabeth lui è Percy, Percy lei è Annabeth - e mi rivolse un sorrisino sospettoso. Percy si giró verso di me di scatto, e mi porse la mano io gliela strinsi con riluttanza - piacere, biondina - Me lo disse con un ghigno (e una cosa che mi fece arrabbiare) mi piaceva il suo ghigno. Io le risposi con un espressione accigliata - piacere, ma non chiamarmi mai più biondina - lui mi rivolse un sorriso a 32 denti e mi disse - ok, come vuoi tu biondina - e detto questo si diresse verso l'entrata.

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