Cap. 9 Il Giorno Peggiore Di Sempre

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Pov. Annabeth
Con la macchina di Percy arrivammo davanti alla nostra scuola, il cortile frontale pullulava di studenti intenti a chiacchierare con il proprio gruppo di amici,intravidi anche Piper. I miei  pensieri furono interrotti dal tocco caldo della mano di Percy, quando mi girai lui mi rivolgeva uno dei suoi soliti, spiritosi e accoglienti sorrisi, e sempre con la stessa espressione mi domandó - pronta per una giornata fantastica? - a quei tempi non sapevo cosa doveva accadere e le risposi sicura - pronta- e mano nella mano ci uscimmo dalla macchina. Poco prima avevamo avuto una discussione molto importante sulla mia gelosia immotivata 'non essere gelosa' mi ero detta mentre gli rivelavo quello che provavo. E invece dovevo essere gelosa. Raggiungermi insieme Piper e gli altri che ci salutarono con un gesto della mano, io e Percy ricambiammo con lo stesso gesto. Parlammo fino al suono della campanella che abbassó i nostri umori. Dopo le lezioni andai in aula della Dodds per chiederle di ridarmi il cellulare ritirato, ma al posto della Dodds trovai qualcosa di molto peggio.
Pov. Percy
Qualche minuto prima
Chiusi il mio armadietto e dietro di esso mi ritrovai una faccia famigliare, Rachele. Non ero felice di rivedere Rachele dopo quello che aveva fatto ad Annabeth infatti le dissi in modo brusco - cosa vuoi?! - lei fece la finta sorpresa e mi rispose - volevo solo dirti che hai lasciato il tuo zaino nell'aula della Dodds - a quel punto mi resi conto che non c'è l'avevo ma era strano perchè un secondo prima ero sicuro di averlo. Io la guardai con faccia torva e le chiesi - dove hai messo il mio zaino? - lei ammiccó un ghigno e disse - seguimi e lo vedrai - ancora scettico, la seguii per i corridoi. Ogni tanto lei si girava a guardarmi con un lieve sorriso stampato in viso, e questo mi fece insospettire ancora di più. Arrivammo all'aula della Dodds e lei mi aprii la porta in modo teatrale io sbuffai e entrai. Non c'era traccia del mio zaino, mi girai verso Rachele che in quel momento si stava avvicinando pericolosamente. Andai sempre più indietro e finì per sbattere contro un banco, non avevo vie di scampo. Si sporse verso di me e mi bació, io non ricambiai. A quel punto la porta si aprii violentemente e dietro di essa spuntó una figura dai capelli dorati e gli occhi color tempesta : Annabeth. Mi guardava con le lacrime agli occhi, a quel punto spintonai Rachel e la feci staccare da me. Mi avvicinai alla mia Sapientona e le presi il viso fra le mani - non è come sembra... - Annabeth, invece di mettere le sue mani sopra le mie come faceva sempre, le scostò dal suo viso con un gesto brusco e urló - a me invece sembra molto chiaro?!?! - e corse nei corridoi della scuola. La I seguii urlando il suo nome finchè non la raggiunsi sotto la pioggia nel cortile della scuola. I suoi occhi rispecchiavano le nuvole : grigie e piovose,infatti le sue guance erano rigate dalle lacrime. L'afferai per il braccio costringendola a fermarsi - posso spiegarti tutto, io... Ehm.... - Annabeth mi fermó mettondomi la mano sul braccio e disse le parole più brutte che sentii in tutta la mia esistenza - non c'è niente da spiegare. Addio, Percy, addio. - e detto questo scappo sotto la pioggia.




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