Capitolo XX - Chocker

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Indossava una camicia blu, coperta da un gilet nero, abbinato a dei pantaloni, che sostituivano quei fastidiosissimi jeans, e alle scarpe del medesimo colore. Come sempre, la sua folta barba era ben curata ed i suoi capelli mori erano portati all'indietro, tenuti fissi da un'ovvia quantità di gel. Sul suo viso trapelava un sorrisino beffardo e compiaciuto e nel suo sguardo penetrante vi erano felicità e soddisfazione. I suoi cadenti occhi azzurri brillavano vittoriosi mentre riuscirono ad intravederti ormai pronta in tutto per tutto. Si chiuse la porta alle spalle e poi, a passo lento, si diresse verso di te, fermandosi proprio dietro le tue tue spalle, sulle quali poggiò successivamente le mani, carezzandole con lievi movimenti di entrambi i pollici. Dal riflesso riuscisti a notare come i suoi brillanti e profondi occhi esploravano ogni angolo del tuo corpo.

"Immaginavo che questo vestito ti sarebbe stato bene addosso." Interruppe il silenzio, abbozzando un sorrisino soddisfatto, lasciando scorrere il dorso della mano destra lungo il braccio. Eri totalmente schifata.

"Perché lo stai facendo?" Domandasti amareggiata, corrugando istintivamente le sopracciglia mentre osservavi la sua figura elegante.

"Perché posso ottenere tutto ciò che voglio, se lo voglio." Ti rispose, creando in te ancora più confusione. Ringhiasti a quelle parole subito dopo.

John, in tutta risposta, ridacchiò, alzando poco dopo lo sguardo allo specchio, inclinandosi in avanti con la schiena, in modo da far entrare il suo viso nel riflesso, notando solo successivamente la tua faccia colma di odio e disappunto.

"Non rovinare il tuo visino con quelle orribili espressioni." Ti provocò, guadagnandosi il tuo sguardo omicida puntato addosso. Abbozzò un sorriso. Il suo sguardo cadde, però, su un piccolo dettaglio del quale ti eri dimenticata totalmente.

"Perché non l'hai messo?" Il suo tono di voce divenne improvvisamente serio, abbinato alla sua espressione ormai cupa, che notasti quando voltò il capo nella tua direzione, intento ad afferrare lo stesso chocker in pietre preziose blu e bianche che avevi scartato con disprezzo.

"Non mi piace." Rispondesti freddamente, incrociando il suo sguardo.

"Non mi frega un cazzo se ti piace o meno, sono io che decido che cosa farai tu, per me, adesso." Ti si rivolse in modo totalmente scontroso, stringendo i denti e puntandoti l'indice della mano destra contro.

"Tutto ha un limite!" Gli urlasti contro, alzandoti di scatto e facendo cadere la sedia, che all'impatto causò un forte rumore.

"Anche la mia fottuta pazienza!" Ti urlò contro, afferrando di sprovvista il tuo collo con la mano destra, con la quale strinse brutalmente la presa, facendoti sgranare gli occhi, totalmente spaventata e colta di sorpresa.

"Fai altre mosse false e prima ammazzo i tuoi compagni davanti i tuoi occhi, poi faccio fuori pure te." Ti sussurrò a denti stretti, mentre i suoi occhi colmi d'ira incrociavano i tuoi, lucidi a causa della mancanza di ossigeno. Ti agitasti il più possibile, indietreggiando di poco, ma non facendo variare la forza impegnata nella presa di John, che non accennava a lasciarti.

"Tu adesso metti questo chocker solo perché lo voglio io, altrimenti sarà la mia mano ad abbellire il tuo collo." Ti minacciò, stringendo ancora di più la presa. Eri ormai arrivata agli stremi e la tua vista stava cominciando lentamente a sfuocarsi. Annuisti istintivamente, venendo successivamente lasciata da John, che sbuffò nervoso, osservandoti schifato.

Ti inginocchiasti a terra, con il respiro pesante e le mani riposte attorno al collo, che era diventato totalmente rosso a causa della potente stretta.

"Alzati subito." Ti ordinò, piazzandosi davanti a te, mentre impugnava ancora il chocker nella mano sinistra. Riuscisti solamente ad alzare il capo nella sua direzione, intravedendo la sua espressione furiosa.

"Ora." Marcò quella parola, facendo diventare il suo tono ancora più autoritario.

Sbuffasti nervosa, alzandoti, ancora traumatizzata dalla situazione avvenuta pochi minuti prima. Eravate lontani poco più di quaranta centimetri ed entrambe le vostre espressioni erano più che nitide: la tua esprimeva paura e rabbia, quella di John, invece, ira e disgusto.

"Prendi la sedia e siediti davanti lo specchio." Ti ordinò, indicando l'oggetto con un cenno del capo. Ubbidisti senza fiatare, anche se avresti voluto spaccargliela in testa, quella sedia.

Ancora una volta, potesti osservare la sua figura dietro di te, intenta, questa volta, a posizionare le mani poco più avanti del tuo collo, tenendo il gioiello per entrambe le estremità. Subito dopo, il choker avvolse la parte interessata, venendo successivamente agganciato.

"Perfetto." Sussurrò John, sorridendo orgogliosamente. "Adesso sistemati i capelli: sono ancora scombinati." Ti ordinò, aprendo un cassetto della scrivania, da dove tirò una spazzola, che ti porse.

"Chissà per quale motivo." Mormorasti acida, afferrando l'oggetto e spazzolando nuovamente i capelli.

"Non una mossa falsa." Ti ricordò, marcando ogni singola parola che componeva la frase, facendoti sbuffare copiosamente.

Una volta pronta, ti alzasti, rivolgendoti in direzione dell'uomo, che ti osservava soddisfatto per quel che era riuscito a fare. Ai tuoi occhi, era una scena a dir poco ripugnante. Si apprestò a raggiungere la porta e, una volta afferrato il pomello, si fermò, voltandosi nella tua direzione.

"Mademoiselle." Ghignò, inarcando un sopracciglio.

Lo seguisti, sospirando infastidita e, una volta arrivata, aprì la porta, scostandosi e facendo uscire te per prima, venendoti dietro una volta dopo essersi chiuso la porta alle spalle. Entrambi percorreste metà del lungo corridoio senza fiatare.

"Cosa devo fare, adesso?" Domandasti, interrompendo il silenzio, osservando l'uomo con la coda degli occhi.

"Comportarti civilmente e fare quel che ti dico; nulla di più." Ti informò, facendoti sospirare.

"Loro... Dove sono?" Domandasti, preoccupata.

"Al sicuro, almeno per ora."

"Cosa intendi con 'almeno per ora'?" Domandasti allarmata, fermandoti e voltandoti nella sua direzione.

"Che tutto dipende da te, Lynn. Tienilo bene a mente." Avvicinò il viso al tuo, sussurrandoti quelle parole con occhi socchiusi, abbozzando un sorrisino divertito.

Spazio Autrice
Eccomi qui, dopo un paio di giorni, con un nuovo capitolo! Mi dispiace se in questo periodo non sono stata molto presente, ma, essendo alla fine dell'anno scolastico, devo togliermi le ultime interrogazioni. Non vedo l'ora di finire....
Cosa ne pensate di questo capitolo e del comportamento di John? Fatemelo sapere nei commenti!

Our Sin - John Seed x ReaderWhere stories live. Discover now