Annabeth stava andando a casa del suo amico Nico. Si fece portare da un taxi e, proprio mentre si infilava in macchina, iniziò a piovere.
"Ottimo, quando arriveró da Nico stará scendendo il diluvio universale e io saró fradicia." pensó. Scese dal taxi e pagó velocemente, poi iniziò a corricchiare per poter raggiungere casa di Nico il più velocemente possibile. Stava proprio entrando nel vicolo quando vide un ragazzo accasciato a terra. Si fermó, le sembrava vagamente familiare...
-Percy!- esclamó, riconoscendo il ragazzo di poche ore prima. Aveva un occhio nero e alcune ferite sul corpo e sul viso. Corse ad aiutarlo, lui era svenuto. Cercò di prenderlo in braccio e, nonostante il peso, riuscí a portarlo fino a casa di Nico. Appena Nico la sentí urlare, spalancò la porta e la fece entrare.
-Annabeth, cosa- aspetta, cosa è successo a Percy?- chiese
-Lo conosci?-
-Sí, è mio cugino, cosa-?-
-Non lo so, lo ho trovato per strada sanguinante e ho pensato di portarlo qui.-
-Ehm... Mettilo sul divano- disse lui e Annabeth, più che appoggiarlo, lo fece cadere, non ce la faceva più a reggerlo.
-Tu stai bene?- chiese
-Sí.- rispose. Lui corse a prendere del disinfettante e delle bende. Annabeth intanto osservò casa di Nico. Non ci andava molto spesso, di solito si incontravano al McDonald's, il grande amore di Nico. Aveva i muri sporchi, con la tappezzeria strappata. Il divano era nero, come la maggior parte della casa, c'era un tavolo e una porta che dava sul bagno. Un'altra porta dava sulla camera da letto di Nico, con su appeso il cartello con scritto "vietato entrare". A quel punto tornò Nico.~~~~~~~~~~~~~~~~~~
So che è un po' corto, ma serviva solo da intermezzo. Mi devo scusare per aver messo come "cattivo" Luke, ma non mi veniva in mente nessun'altro. Davvero, mi dispiace, Luke è uno dei miei personaggi preferiti, è un eroe. Se vi chiedete chi è l'altro è Chris Rodriguez e, se non mi sbaglio, viene nominato nel terzo libro ed era il ragazzo di Clarisse. Comunque addiiio
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TOGETHER ~Percabeth~
Random-Sei carina quando arrossisci- disse lui -Potresti stare zitto?- rispose lei, ancora piú rossa di prima, distogliendo lo sguardo. Lui inizió involontariamente a fissarla in viso. Gli occhi si soffermarono sulle sue labbra, cosí carnose e morbide. Av...