N-3 [Un bravo attore]

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Capitolo numero tre

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Capitolo numero tre

“Un bravo attore”

Friday morning

«Salve gentiluomini»

Due omoni, muscolosi da fare paura, con indosso canotte che coprivano il minimo indispensabile, tatuaggi in bella vista, pelle abbronzata dal sole forte.

Gli occhi vispi, piccoli e di un colore indefinito dell'uomo più grosso, si spostarono sospetti sulla figura indifesa di un ragazzino.

Aveva i capelli di un rosso scolorito, sparati in ogni direzione con casualità, come se la spazzola fosse la sua nemica peggiore e che non la vedesse dagli albori. La sua pelle era lattea, di un colore quasi atipico per Cuba.
Un sorriso appena accennato, guance arrossite per via del torrido sole di quella giornata e degli occhi di un colore lucente, un verde acquoso, il quale dipingeva alla perfezione quasi tutta l'iride, erano fissi su quei due uomini.

«Cosa vuoi, moccioso?» un barbuto ma calvo uomo, quello al fianco del più muscoloso, rivolse la domanda con fare scocciato.

Il sole picchiava sui loro capi senza lasciare un attimo di tregua a nessuno e a niente ( anche se quel molo era occupato solo dai due e dal ragazzino strambo), perciò l'acqua cristallina del molo, alle loro spalle, risplendeva in modo incoraggiante.

«Oh, ma certo.» dalle labbra morbide e rosse, come fragole mature, uscì una risatina imbarazzata.

Gli occhi dei due uomini rimasero fissi sulla figura del ragazzino, un po' più bassa di loro e molto più magrolina.

«Volevo solo dirvi che i vostri uomini, in quel bar, laggiù» il ragazzino di voltò leggermente, indicando un piccolo bar sulla terra ferma, vicinissimo al molo.

«Hanno mormorato e affermato che le vostri madri e mogli sono delle... Poco di buono» verso la fine dell'affermazione, il ragazzino abbassò il tono di voce, come se fosse davvero interessato e preoccupato.

I due uomini, in un istante, si arrabbiarono, divenendo rossi.

«Com'erano vestiti, ragazzino?» l'omaccio, dagli occhi vispi e dai muscoli potenti, era il meno arrabbiato, dalla sua bocca, però, uscivano parole con tono cattivo, convincenti abbastanza per il giovane.

«Mh... Mi pare che uno abbia un ridicolo cappello da pescatore grigio cenere... Un altro, invece, indossava una camicia a quadri, scolorita e con un foro, proprio qui» il ragazzino posizionò il suo indice sulla propria spalla destra, annuendo poi distrattamente.

«Si, un foro sulla spalla destra» annuì convinto alla fine, sotto gli occhi dei due uomini.

«Sono degli uomini morti, quei pezzi di merda» con occhi pieni di furia, il signore dalla barba lunga iniziò a correre verso il bar, mentre il maggiore, con braccia conserte e sguardo severo, osservava il ragazzino.

Supereroi In Prova|| MukeWhere stories live. Discover now