IL CAPITANO DI GRIFONDORO - 5

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"Eccoci, allora?" esclamò di colpo Angelina, dopo aver messo una discreta distanza dalla biblioteca e appena imboccato il corridoio che portava alla torre di Grifondoro.

Oliver si fermò quasi stupito di sentirla di nuovo parlare dopo attimi di tensione per camminare velocemente e di silenzio imbarazzante mentre cercava le giuste parole per dirle tutto. "Ma da dove comincio? Dirle prima del nuovo Cercatore per tirarla su di morale e poi di ciò che provo? Oppure... o mio dio sto impazzendo..."

"Oliver, pronto! Ci sei? Ma che cosa ti succede oggi? Giuro che non ti capisco e anzi mi sono anche stufata... ci si vede!"

"NO! Ferma!" Oliver gridò bloccando il suo movimento tenendola per un braccio.

"Ci sono. Tieniti forte perché quest'anno vinceremo la Coppa di Quidditch finalmente!" sputò fuori con un sorriso a trentadue denti.

"Ma cosa dici?"

"Si è così, fidati so riconoscere una squadra perfetta quando la vedo. Aspetta solo di vederlo in campo!"

"Vedere chi?"

"Abbiamo Harry Potter nella squadra come Cercatore! Ma ti rendi conto? L'unico al mondo sopravvissuto a Tu-Sai-Chi che è con noi! Sarà la nostra salvezza Angelina!" disse con tutte e due le mani poggiate sulle spalle di lei come a trattenerla, anche se questa volta non c'era nessun motivo visto che ormai la ragazza pendeva dalle sue labbra e non aveva alcuna intenzione di allontanarsi.

"Ma come fai a sapere che è così bravo, scusa?" continuò scettica fissando il suo sguardo penetrante negli occhi nocciola di lui divenuti alquanto lucidi per l'emozione prolungata e trattenuta.

"Lo ha visto la McGranitt, mi ha spiegato tutto... ed era la prima volta in assoluto che volava su una scopa! Basterà un po' di allenamento e darà del filo da torcere a tutti noi quel ragazzino te lo dico io!"

"Ma come ha fatto a vederlo? E poi... visto cosa?" insistette testarda.

"Hai ragione. Aspetta che ti spiego bene i dettagli...". Lasciò andare la sua amata e insieme si incamminarono verso le Signora Grassa ("Bolide fellone" dissero all'unisono) che si aprì all'istante lasciandoli entrare in quella che era una Sala Comune deserta e rischiarata dagli ultimi raggi del sole al tramonto.

Quando era al termine del racconto dettagliato lei esultò di gioia e lo abbracciò così all'improvviso che lui fece un balzo indietro per lo spavento.

"Vedi? E per fortuna che ero io quello invasato, eh?" disse con il profumo dei capelli di lei che lo inebriava di gioia.

"Scusami per prima. Ho esagerato ma... come avrei potuto immaginare una tale notizia?". Angelina cominciò a volteggiare in una danza inventata al momento per la contentezza.

"Dai ora mettiamocela tutta con gli allenamenti e facciamo sentire il giovane Potter come fosse in una seconda famiglia così da farlo giocare al massimo e in piena tranquillità!" "Conto su di te mia vice, ok?" disse scoccandole un occhiolino di intesa e alzando la mano destra per batterle un cinque di incoraggiamento.

"Avanti tutta boss!" disse lei di rimando, battendo un cinque così carico di energia da far quasi male alla mano.

"Credo proprio che andrò a dirlo ad Alicia e agli altri! Se vuole scusarmi, capo!" salutò in modo militaresco e con sguardo d'intesa ad Oliver.

"Prego vada, vada pure mi lady!" sentenziò Oliver salutandola con un inchino principesco e volgendole il sorriso più radioso che avesse mai osato farle.

Così Angelina salì di corsa le scale a chiocciola che portavano al dormitorio delle ragazze lasciando Oliver in un silenzio improvviso e quasi irreale. L'ondata di pensieri che aveva cercato di reprimere da prima che entrassero nella Sala Comune lo travolse come fosse una zattera in un maremoto in mezzo all'oceano.

"Che cosa ho fatto? Perché l'ho lasciata andare? DOVEVO DIRGLIELO! DOVEVO E NON CI SONO SCUSE QUESTA VOLTA!" si rimproverò tra sé e sé Oliver, mettendo un silenzioso broncio mentre saliva nel suo dormitorio ed entrava nella camera per fortuna ancora deserta.

Ormai il momento era passato e lui l'aveva fatto sfuggire, di nuovo. Non sapeva ancora quanto avrebbe rimpianto di non aver parlato. Quanto è atroce a volte il destino con chi non sa cogliere i momenti e si lascia bloccare dalle paure e dai mille dubbi che turbinano nella propria testa.

AMORI NASCOSTI A HOGWARTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora