Capitolo 59

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Per i successivi due giorni, mi limito a restare nella mia camera, a non fare, praticamente, nulla, proprio come mi ha detto il medico, e a ridurre i contatti con gli altri, ad eccezion fatta per Izzy, Maia, Simon e Josh. Le parole della conversazione tra John e Jace continuano a vorticarmi in testa, insinuando dubbi su dubbi. Ma, infondo, ciò che ho sentito era molto chiaro: Jace è stato con Kylie, in quale maniera e fino a che punto non ne sono ancora a conoscenza. Ma, qualunque esso sia, una cosa è evidente: nonostante dicesse di amarmi, nonostante tutte le belle parole dettemi, mi ha tradita.

Il nostro rapporto, ormai, sembra una montagna russa: all'inizio, tutto procedeva calmo, non ci conoscevamo, eravamo come due equazioni facenti parte di un sistema senza soluzione; poi, qualcuno aveva alterato un segno del nostro sistema, che, d'un tratto, aveva qualcosa in comune e tutto aveva preso una piega diversa, spingendoci l'uno verso l'altra e regalandoci una salita piena di aspettative e l'illusione di poter toccare il cielo.

Ma, come ogni montagna russa che si rispetti, proprio quando eravamo quasi giunti al punto di toccare il cielo con un dito, la salita era finita e il treno su cui ci trovavamo aveva iniziato la sua discesa verso gli inferi. Eravamo sopravvissuti, con il cuore in gola e l'angoscia dell'essere lontani dall'agognato paradiso e la voglia di riprovarci. Così, avevamo imboccato la seconda salita, molto più lunga e desiderata. Quasi sembrava di poter diventare un tutt'uno con il cielo, ma la discesa era stata ancora più rapida e profonda e avevamo rischiato davvero di schiantarci al suolo.

E, per quante salite noi imboccheremo, ci sarà sempre una discesa che ci riporterà a terra e che ci ritrasformerà in due equazioni con ben poco in comune. Eppure, ormai è chiaro: qualunque cosa faremo, qualunque decisione prenderemo, il nostro sistema è uno solo. Perché, infondo, qualunque cosa tu provi a fare, ormai la trasformazione è compiuta ed è una di quelle irreversibili, proprio come quando rompi un uovo e ne mischi l'albume ed il tuorlo: un uovo, intero e con il guscio, in cui l'albume è completamente separato dal tuorlo, non lo riotterrai mai.

E allora ciò che bisogna fare è accettare che la divisione è impossibile e, semplicemente, dividere il composto ottenuto in due contenitori e trasformare l'uno e l'altro in qualcosa di diverso.

Forse, dovremmo semplicemente imboccare davvero due strade diverse e smetterla con questo tira e molla, con questo avvicinamento e con questo allontanamento, nonostante ci porti sofferenza.

Io amo Jace. Lo amo con tutta me stessa e, molto probabilmente, una parte di me l'amerà per sempre. Ma non posso restare ancorata a lui, perché, si sa, le ancore affondano e se il timoniere fa la stessa cosa, chi riporterà entrambi su?

Finisco di prendere i vestiti da indossare oggi, abbiamo intenzione di fare un'escursione qui vicino e resteremo a dormire in un rifugio.

Appena sono pronta, raggiungo gli altri in soggiorno. Camille mi sorride e fa per avvicinarsi, ma mi allontano dirigendomi verso Queen, che sta messaggiando al telefono con qualcuno.

«La ragazza misteriosa?», gli domando ed alza la testa di scatto verso di me.

«Cosa?», mi domanda, puntando i suoi occhi azzurri nei miei.

Sbuffo, trattenendo una risata. «Sei proprio cotto, eh?»

Alza gli occhi al cielo sorridendo. «Pensa ai fatti tuoi, Mocaccino. Piuttosto, com'è che stai ignorando Camille e tuo fratello, oltre che il biondino?», mi domanda.

Alcune volte dimentico come Queen sia uno dei migliori osservatori del mondo. È capace di cogliere dettagli che agli altri passano inosservati.

Scuoto la testa e vorrei dirglielo, ma Josh ci richiama per andare. «Dopo di spiego, okay?»

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