Un mio amico è arrivato nella mia classe il maggio precedente. Non credevo che sarebbe diventato punto fisso della mia vita...
Sono al parco, mi dondolo leggermente sull'altalena mentre leggo "omicidio in prima classe" che ho preso in prestito poco prima in biblioteca, con la coda dell'occhio guardo i bambini in torno a me, c'è una bimba cinese che cerca di salire sull'altalena e per poco non cade; dopo averla aiutata a salire mi chiedo dove siano i genitori e li scorgo intenti a chiacchierare senza prestare attenzione alla figlia. Potrei tranquillamente portarla via e non se ne accorgerebbe nessuno, perciò resto a farle compagnia finché non si ricordano di lei.
Riprendo la lettura del mio libro quando scorro una bicicletta familiare.. è la sua, ma lui dov'è? Da quando ci siamo abbracciati non riesco a far altro che pensarlo. È un fatto orribile! In ogni posto spero di incontrarlo, spero anche che mi scriva.. non mi sento me. Intanto intorno a me tutto è grigio nonostante il sole brillante, sarà il mio stato d'animo credo.. tutto grigio, che tristezza. Mi sembra di essere un leprotto chiuso in una gabbia dello zoo. Nella mia mente contorta c'è spazio anche per la felicità credo, ma ogni volta che mi ostino a provarci va tutto male, come il mio primo amore. Il mio secondo amore invece, più vero del primo, è stato per un ragazzo conosciuto via chat. Non so cosa sia stato in quel periodo.. ma io stavo bene, avevo un buon amico, un ragazzo che amavo e mi amava, ma forse avendo gridato troppo questa mia felicità si è spento tutto per evitare che in futuro avessi potuto sentirmi peggio di come mi sono sentita alla fine di quella. Io e il ragazzo ci siamo lasciati, con il mio amico ci ho litigato (non i siamo più sentiti per 3 mesi.. è stata una cosa disturbante.) anche se ora sembrano essersi calmate le acque. Almeno con il mio ex siamo rimasti amici.. "se sei felice, non gridarlo troppo. La tristezza ha il sonno leggero".
