3. Come farsi tramortire da una strega

548 62 9
                                    

L'improvviso abbattersi di due mani sulla superficie del bancone fece sobbalzare dalla sorpresa tanto il mezzelfo quanto l'umano, interrompendo bruscamente la loro conversazione.

«Va tutto bene qui?» Chiese Lillian nel suo solito tono pimpante e spensierato, sporgendosi oltre il bancone per rivolgere una rapida occhiata all'amico, per poi rivolgersi all'altro. «Per favore, non te la prendere con lui se ha frugato tra la tua roba. Lo so che accucciato qui dietro il bancone ha tutta l'aria di uno spacciatore, ma ti assicuro che voleva solo controllare se avevi scritto il tuo nome o il numero di cellulare su quel quaderno, sai certa gente ci mette perfino l'indirizzo di casa!, così da potertelo riconsegnare.»

«Sì, certo, capisco perfettamente. Non ti devi preoccupare, non sono affatto arrabbiato.» Le assicurò Ragnar, sorridendole educatamente. «Adesso però dovrei proprio andare...»

Lo aveva appena detto, quando dalla porta d'ingresso si affacciò una ventitreenne dai lunghi, ricci e crespi capelli biondo platino. La ragazza si guardò rapidamente intorno, sistemandosi la vistosa montatura violetta degli occhiali sul naso, e poi, una volta individuato il corvino, mettendo le mani davanti alla bocca a mo' di megafono, esclamò:

«Muovi quel culo, Ragnar! Yvette sta dando di matto!» E subito dopo, nel notare gli sguardi perplessi che i clienti e i camerieri le stavano rivolgendo, arrossì violentemente sulle gote e borbottò uno: «Scusatemi per il disturbo, ora... Ora mi dileguo.»

«Appunto.» Sospirò il ventenne nell'assistere a quella scena, voltandosi prima verso il licantropo e poi verso il mezzelfo e rivolgendo ad entrambi un breve cenno di saluto. Per poi mormorare tra sè e sè, mentre si stava dirigendo verso l'uscita: «Che novità. Si contano con le dita di una mano i giorni in cui quella non ha dato di matto...»

E fu così che quel giorno Ragnar Hagen uscì per la seconda volta dal Elven Inn, questa volta definitivamente.

Non appena la porta d'ingresso si fu richiusa alle spalle del corvino e di quella strana biondina, Lillian si voltò di scatto verso l'amico e in un solo istante lo sguardo amichevole che aveva rivolto al ventenne si indurì, assottigliando gli occhi fino a ridurli in due fessure.

«Cosa stava succedendo qui?»

«Eh?» Replicò Kenneth strabuzzando gli occhi, senza ancora riuscire a capacitarsi del fatto che fosse davvero finita. «Oh, ecco... Niente di che, davvero. È solo sbucato all'improvviso mentre stavo ancora leggendo il suo quaderno, facendomi prendere un colpo. Ma non mi sembra che se la sia presa troppo, vero?»

«Al contrario. Era fin troppo tranquillo.»

Replicò seccamente il licantropo, continuando ad osservare l'altro con uno sguardo carico di sospetto.

«Che... Che vuoi ancora?»

«Cos'era quel quaderno? Non si trattava del suo diario, vero?»

Kenneth dischiuse le labbra per risponderle, ma poi si rese conto di non avere la più pallida idea di cosa dire. Cos'aveva visto esattamente? Sicuramente non un diario segreto, nè un quaderno di scuola o una raccolta di appunti necessari alla realizzazione di un libro o di una recita.
Dal modo in cui Ragnar aveva reagito, doveva trattarsi di qualcosa di pericoloso. Probabilmente quel quaderno faceva parte di quel genere di cose che nessuno all'infuori del loro diretto proprietario avrebbe mai dovuto vedere, della serie "adesso che lo sai, ti devo uccidere". Benchè il corvino non l'avesse minacciato direttamente, nè gli avesse chiesto ad alta voce di tenersi per sè qualunque cosa avesse appena scoperto, Kenneth aveva notato lo sguardo che gli aveva rivolto prima di andare via e non si era trattato di certo di uno sguardo che lasciava tanto spazio a fraintendimenti di alcun tipo. Il messaggio gli era arrivato forte e chiaro: per nessun motivo avrebbe dovuto rivelare a qualcuno ciò che aveva appena scoperto -anche se in realtà neanche lui aveva ancora ben chiaro di cosa si trattasse esattamente-, altrimenti... Beh, non ci teneva proprio a sapere cosa gli sarebbe potuto succedere.

How to Destroy HumanityWhere stories live. Discover now