10. Come salvare una sirena dal mattatoio

346 48 24
                                    

«Quindi...» Esordì Lillian, gli occhi che quasi le brillavano dall'emozione. «Cosa dobbiamo fare esattamente?»

«Per il momento direi proprio nulla.» Rispose Vilde con una scrollata di spalle. «A causa di una piccola complicazione il nostro piano sta andando parecchio per le lunghe, più di quanto ci saremmo mai immaginati. Almeno per il momento non credo ci sia nulla che voi due possiate fare, così come noi del resto. Ormai è da più di una settimana che siamo in questa situazione di stallo e continueremo ad esserlo finchè Elias non sarà di ritorno insieme a quella ceasg.»

Nel momento in cui la strega pronunciò quelle ultime parole, un angolo delle labbra di Ragnar compì un rapido e inspiegabile guizzo verso l'alto, che passò inosservato agli occhi di tutti meno che del mezzelfo.
Anche Kenneth, però, non passò molto tempo a interrogarsi sul significato di quella strana reazione, dato che tutta la sua attenzione venne subito catturata dall'ultimo termine pronunciato dalla ragazza: ceasg.
Lo aveva già sentito, molti anni prima. Forse a parlargliene era stato uno dei marinai che da piccolo era solito incontrare quando accompagnava il padre al porto.
Era quasi certo che le ceasg fossero delle sirene, o meglio, una particolare specie di sirena che viveva solo nel mare al nord della Gran Bretagna. Ricordava che queste sirene avessero qualcosa di particolare, un potere che le distingueva da tutte le altre e che spingeva ogni anno centinaia di marinai a mettersi sulle loro tracce. Eppure, per quanto si sforzasse, non riusciva proprio a ricordare di cosa si trattasse.

«Ma fate sul serio?» Esclamò il licantropo, strabuzzando gli occhi. «Lo sanno tutti che le ceasg sono incredibilmente rare. Non riuscirete mai a trovarne una così su due piedi! C'è gente che passa tutta la vita sulle loro tracce e muore senza averne neanche mai vista una! Per non parlare poi del fatto che si trovano nel Mare del Nord, tra la Scozia e l'Islanda. Spero che questo Elias sia partito con un'imbarcazione come si deve e con le dovute provviste, perchè io sinceramente la vedo molto male per lui.»

«Come fai a sapere tutte queste cose?»

Non riuscì a trattenersi dal chiederle Kenneth, voltandosi sorpreso verso l'amica -e battendo sul tempo tutti gli altri presenti, anch'essi pronti a porgerle la stessa domanda-.

«Mio zio era uno di quei cretini che hanno passato la vita a cercarle.» Gli rispose lei e poi, rivolgendosi agli altri: «Io vengo dell'Islanda. Anche se si dice che le ceasg si aggirino solo nei pressi della Scozia, pare che circa un secolo fa un marinaio islandese ne abbia trovata una a solo poche leghe di distanza dalla costa e così da quel momento si è diffusa questa ossessione anche da noi. Tuttavia, pare che quello sia stato un caso unico nel suo genere. È da cento anni che nessuno trova una ceasg in Islanda e da almeno cinquanta che non se ne parla più neanche in Scozia. Esattamente voi come avete intenzione di trovarne una?»

«È proprio questo il punto.» Le rispose Ragnar sorridendo, mentre si metteva in tasca il cellulare, come se avesse appena finito di usarlo. «Noi una ceasg l'abbiamo già trovata.» E senza darle il tempo di replicare, si rivolse a Svein: «Ti dispiace andare ad aprire la porta?»

Il satiro sussultò nel sentirsi interpellare di punto in bianco e subito aggrottò la fronte, non capendo il senso di quella richiesta.

«Perchè dovrei...»

Non fece in tempo a finire, che il trillo del campanello riecheggiò nel corto corridoio collegato all'ingresso, attirando tutti gli sguardi dei presenti in direzione della porta.

«Cosa significa?» Chiese Vilde, voltandosi di scatto verso il corvino. «Ho sentito Elias giusto due giorni fa e mi aveva detto che...»

«Che le trattative con il pescatore stavano andando per le lunghe, giusto?» Concluse per lei Ragnar, mentre Svein usciva dalla cucina per andare ad aprire a chiunque fosse appena arrivato. «Ebbene. La questione era molto più complicata di quanto quella telefonata ti avesse fatto intendere. Quel pescatore non aveva proprio alcuna intenzione di scendere a trattative e il nostro piano di sfruttare le metamorfosi non aveva alcun effetto su di lui, perchè pare avesse già avuto in passato dei problemi con i doppelgänger e così si era munito di un amuleto magico, creato appositamente per annullare il loro potere. Finchè ne fosse stato in possesso, nessun doppelgänger sarebbe riuscito a ingannarlo. Come avrai capito anche tu, a quel punto c'era solo una cosa da fare: smetterla con i trucchetti e mandare sul campo l'originale. È una fortuna che almeno non sapesse di aver catturato una ceasg, perché altrimenti credo che sarebbe stato impossibile farlo cedere. Già le sirene normali valgono una fortuna al mercato nero, ma le ceasg... Beh, sono a dir poco inestimabili.»

How to Destroy HumanityWhere stories live. Discover now