~Bagliore~

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<<Sorellona, sorellona. Vieni a vedere, oggi ho trovato la figurina di Endeavor olografica>> fu la prima cosa che sentii appena aperta la porta, prima di essere travolta da un minuscolo corpicino.
<<Yosuke, quante volte ti ho detto di non correre così per casa? Solo la settimana scorsa sei caduto lungo le scale, piccola peste>> dissi al piccolo, scompigliando i suoi capelli castani.
Il bambino assunse un'espressione offesa, sfoggiando il broncio che utilizzava sempre quando voleva ottenere qualcosa o quando voleva smettere di essere rimproverato.
Sospirai, arrendendomi per l'ennesima volta davanti al suo faccino da angelo.
<<Fammi vedere questa figurina>> commentai, togliendomi velocemente le scarpe, prima di essere trascinata in salotto.
Mia madre si affacciò dalla cucina, pulendosi le mani su un canovaccio, segno che stava iniziando a preparare la cena. La salutai con un cenno della mano e lei rispose con un sorriso.
<<Piano, piano. Non tirarmi così>> dissi al bambino, lasciandomi tuttavia trascinare fino al divano, dove mi piazzò tra le mani una figurina già infilata nell'apposita bustina trasparente protettiva.
I suoi occhi brillavano mentre teneva le mani sulle mie ginocchia e mi guardava pieno di aspettativa.
Yosuke non era davvero il mio fratellino, bensì mio cugino, l'unico che avevo.
I suoi genitori erano morti quando lui aveva poco meno di un anno e mia madre aveva deciso di prendere il bambino con sé, desiderosa di prendersi cura del figlio della sua defunta sorella, trovando la completa approvazione mia e di mio padre.
Il bambino era praticamente cresciuto con noi, tanto da vedere i miei genitori come anche i suoi e me come sua sorella.
Dal canto mio era la persona a cui volevo più bene al mondo, colui per cui avrei dato qualsiasi cosa.
<<È stupenda, Yo. Quante te ne mancano adesso?>> chiesi.
Sapevo benissimo la risposta, ma adoravo vedere la sua faccia piena di soddisfazione mentre mi ricordava delle poche figurine che gli mancavano per finire la collezione.
La portava avanti da almeno due anni e spendeva tutte le sue paghette per comprare i pacchetti di figurine, spingendo anche me a cedere parte dei miei soldi per aiutarlo a finirla.
Era una delle cose che ci teneva legati.
<<Solo tre. Beast Jeanist gold, Crimson riot laminata e l'introvabile figurina di All Might olografica. Poi a scuola sarò l'unico bambino con tutta la collezione, non vedo l'ora di portare Endeavor domani, così la farò vedere a quel cattivone di Nobaru. Lo sai che lui ha Beast Jeanist gold? Uffa, non è giusto>> commentò lui, rabbuiandosi al pensiero del bambino con cui era solito litigare in classe. Per avere solo sei anni era davvero un peperino.
<<Vedrai che prima o poi la troverai anche tu. La tua sorellona ti aiuterà. L'hai giá detto a Momoka? Sono sicura che sarà felicissima di sapere che hai trovato Endeavor>>  gli chiesi.
Il viso del bambino si illuminò a quel nome e corse immediatamente in corridoio, sicuramente per digitare quel numero di telefono che ormai conosceva a memoria.
Momoka era la sorella minore di Yosetsu, nonché coetanea di Yosuke. Purtroppo era nata con una rara malformazione genetica al cuore che la rendeva dipendente dagli ospedali e dalla salute molto cagionevole.
Da quando era nata non aveva fatto altro che entrare e uscire da vari ospedali e cliniche, tuttavia questo non aveva impedito all'amicizia dei due bambini di crescere sempre di più.
Accompagnavo quasi tutti i giorni Yosuke in ospedale a trovarla ed anche io ero molto affezionata alla bambina, tanto da lasciarmi spesso sopraffare dall'angoscia ogni volta che si ammalava o doveva sostenere un intervento.
Era fragile come un cristallo, ma aveva l'animo di un leone.
Yosuke tornò correndo cinque minuti dopo e con un enorme sorrisone sulla faccia.
<<Ha detto che vuole vederla. Domani mi accompagni in ospedale?>> chiese.
<<Certo, appena torno da scuola>> gli promisi.
A quelle parole qualcosa nel suo sguardo sembrò accendersi e capii subito da me.
La gioia di aver finalmente trovato una figurina tanto attesa lo aveva momentaneamente distolto dal farmi mille domande sul Liceo Yuei, praticamente un sogno per un bambino innamorato di qualsiasi hero come lui.
Quel pomeriggio lo passammo sul divano di casa, con lui seduto sulle ginocchia e gli occhi spalancati dalla meraviglia per i miei racconti.

Insecurity || Tokoyami x ReaderWhere stories live. Discover now