Capitolo 3

4.9K 230 3
                                    

Ha passato quasi un'ora sotto il gettodella doccia fredda per cercare di calmarsi appena tornato a casa,eppure non pare aver sortito l'effetto sperato. L'albino sembra unleone in gabbia nel suo appartamento quella sera, vestito solo deiboxer e con un bicchiere di vino rosso in mano che ogni tantosorseggia. Una chiamata lo sta facendo dannare, per fortuna ormaiquasi terminata <.... non ho la più pallida idea come litroverete, ma domani dovete far uscire questi soldi, chiaro? Non hointenzione di fuggire dalla città per colpa vostra!> un ultimourlo prima di terminare di botto la chiamata, lanciando il cellularesul divano con un tonfo. Un'imprecazione a denti stretti, scolandosiil resto del liquido nel bicchiere.

Un bussare deciso alla porta rompequell'attimo di finta tranquillità, facendolo immobilizzare. Levermiglie posate sull'uscio chiuso prima di sentire nuovamente icolpi sul legno. Pochi secondi per decidere se provare a scapparedalla finestra o fare finta di nulla aprendo capendo chi diavolopossa essere a quell'ora, dato che non aspetta nessuno. Si infilaveloce una t shirt decisamente larga, così da coprirsi un po', primadi aprire <Che c'è?> già pronto a litigare con qualche vicinorompi palle. Invece no. Resta congelato a fissare Connor in piedifuori da casa sua.

Vestito semi elegante come se nonavesse altro nell'armadio. Pantaloni eleganti che cadono dritti sullescarpe sportive e una camicia bianca che sottolinea il fisicomuscoloso. Nella destra tiene un borsone. Espressione fredda, comesempre, senza mutare di un millimetro nel posargli una mano sultorace e spingerlo dentro, chiudendo la porta alle spalle <Non misembra il caso di farmi aspettare sulle scale> la sicurezza di chiviene spesso là, anche se così non è.

Momenti dove l'albino restasorpreso, abbastanza da non fare resistenza e farlo entrare in casasua. Quando il tonfo della porta giunge alle orecchie ecco che siravvede, assumendo un'espressione tra la rabbia e il fastidio <Cosacazzo ci fai in casa mia? Come fai a sapere dove abito?> il tonodi voce che si alza. Lo sguardo sul borsone e un lampo di curiositàsul volto.

<Ti ho portato i soldi,ovviamente. Come credevi di pagare domani Alex? Per quanto tu possaprovare a racimolarli, non credo affatto tu abbia la somma richiesta. Nemmeno la dolce lingua di un semplice Beta grazioso come te nonconvincerà il capo a procrastinare la chiusura del debito che haisulla testa, finendo a farti vendere gli organi in cambio> il tonodecisamente duro nel parlare di un possibile futuro che si affacciaall'orizzonte, per quanto esso sia da incubo. Lo sguardo bicromoscende su quel che corpo come a studiarlo, con quei pochi vestiti chel'altro ha indosso. Desiderio ed attrazione mischiati a una volontàche lo porta a essere debole di fronte a quel ragazzino.

Agitazione palese sul viso delpadrone di casa, scrollando le testa <Non ho intenzione di venderenessun organo, ne di prendere i tuoi soldi. Vattene subito da qui!>incazzato nero, agitato, rosso in viso, cercando di spingerlo fuoridal proprio appartamento. Sente il magnetismo insieme al suo odoreche entra nelle narici a ogni singolo respiro. Sa benissimo dentro dise che quelle parole sono vere, ma l'orgoglio e la testardagginevincono su tutto. O forse è il bisogno di cacciarlo dal suoappartamento per non cadere vittima del proprio istinto fallace.

<Sei stupido o cosa? Smettila eprendili> il tono infastidito mentre inizia una vera e propriacolluttazione tra i due, con l'albino che prova a spingere fuoril'uomo, che invece reagisce facendo forza a propria volta, senzanemmeno metterci troppa forza in questa operazione. Un ringhio dinervoso alla fine, con Connor che afferra i polsi altrui in una mossaveloce, bloccandoli, spingendolo alla parete <Cosa cazzo tiprende?!> glielo urla quasi in faccia. Il cuore che galoppainsieme adrenalina dello scontro e a quel desiderio che graffia lacoscienza, senza una vera motivazione logica in apparenza.

Pochi secondi di silenzio. Sguardiche si incontrano e i corpi strettamente a contatto. Troppo. Unprofumo unico che all'improvviso riempie la stanza, ogni suo angolo,senza un minimo di preavviso. Non sa nemmeno come diavolo èpossibile ma l'albino si ritrova a cercare quella bocca. Si muovonoall'unisono con l'Apha, che con un ringhio cede agli ormoni altrui.Il bacio scatta ed è qualcosa di sconvolgente. Passione, desiderio,un qualcosa che prende e trascina mentre le lingue danzano e sisucchiano a vicenda. Quando si separano il fiato è corto, il cuorein gola, mentre gli sguardi si fondono. Un ansimo di protesta daparte dell'albino cercando di controllarsi e far terminare il tutto.

<T-ti prego vattene. DannazioneConnor, vattene ora o....> anni in cui è stato attento a nonfarsi scoprire ed è bastato venir attratti da un Alpha per perderela testa, per crollare e far partire il calore. La sua natura daOmega rivelata di fronte a lui. Sanno benissimo entrambi leimplicazioni di questa scoperta, con la loro parte istintiva chechiede solo di soddisfare quello che è stato innescato nella stanza.L'albino che avverte la paura insieme a ben altri impulsi, rendendosiconto di aver fallito: è stato scoperto e non c'è più nulla dafare.

<Alex...> un ringhio da parte delmafioso, liberandolo ma standogli addosso, eccitato: vuole chel'altro lo senta in quello stato per lui, in un qualcosa di puramenteanimale, nemmeno dovesse far soccombere la parte debole dl ragazzoche ha di fronte, per marchiarlo e farlo suo. La sorpresa di ciò cheha di fronte che diviene desiderio ancora maggiore.

<Ti ho detto di andartene. Ora!Ti prego non voglio...non possiamo....esci. Esci da qui!> ilragazzo lo spinge via nonostante anche lui sia eccitato, anche separe più tirarlo a se che respingerlo. Combattere contro se stessi èpeggio che farlo contro l'altro, ma alla fine si stacca <Io....merda>un ultimo gemito che pare un singhiozzo, quando finalmente riesce afar uscire Connor da casa sua, chiudendo la porta veloce, così damettere qualcosa di solido per dividerli.   

L'ErroreWhere stories live. Discover now