Capitolo 7

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È passato quasi un mese da quella notte.
Io e Dario abbiamo deciso di ufficializzare la nostra relazione, sia ai regaz che sui social.

Oggi andremo tutti insieme a casa dei genitori di Nels in campagna, per passare il pomeriggio in piscina.
Dario ha detto che doveva finire di scrivere un episodio del suo podcast quindi sarebbe arrivato più tardi.

Ci buttiamo immediatamente in piscina e restiamo lì fino alle due e mezza.
"Ma fra quanto arriva Dario?"domanda Frank.
"Non so, adesso lo chiamo"dico prendendo il cellulare.
"Chanel?"Mi domanda un po' irritato.
"Dario fra quanto finisci?"domando calma.
"Non so! Ci sto mettendo un sacco di tempo! Poi se mi chiami mi vanno via pure le idee che avevo prima!"dice urlandomi addosso.
"Sai cosa c'è? Puoi anche andartene a fanculo se ti infastidisce così tanto una chiamata dalla tua FIDANZATA!" Dico scandendo bene l'ultima parola.
"Aspetta Chan-"gli metto giù, esco dalla piscina e mi siedo in disparte, da sola, mi scende una lacrima.

Poco dopo Caterina mi viene incontro.
"Dalle tue urla mi sembra che non sia andata molto bene la telefonata"
"No, per nulla...Gli ho solo chiesto per che ora sarebbe arrivato, se era ancora a casa...Ma mi ha risposto veramente male, lamentandosi dicendo che se lo chiamo non riesce a scrivere"
"Sarà solo stanco, da quanto sta scrivendo?"mi domanda.
"Da circa le nove e mezza"
"È di sicuro stanco, è dura stare davanti ad un foglio per cinque ore"dice, le sorrido, magari ha ragione.
Mi butto un altro po' in acqua, rilassandomi.

Dopo circa due ore sentiamo Nelson urlare:
"Finalmente Dario!"
"Scusa, ho dovuto finire di scrivere"dice Dario calmo.
Non mi degna di uno sguardo, si mette a bordo piscina e sta lì.
Mi fa stare male, tanto.

Mi guardo attorno, la mia migliore amica e Nicolas stanno a baciarsi in un angolo della piscina, Nels, Cesare, Tonno e Frank stanno parlando con il padre del primo ragazzo che ho menzionato, invece Dario è sempre lì steso su quel cazzo di lettino, pur essendo passata un'ora.
Decido di uscire dall'acqua, mi metto ad asciugarmi su una sdraio distante circa quattro metri dal lettino del mio ragazzo.
Dopo non troppo tempo sento qualcuno sedersi vicino a me, apro gli occhi, è Dario.
"Scusa per-"inizia lui.
"La nostra litigata del primo pomeriggio? Perché non me l'hai detto appena sei arrivato? Ho dovuto aspettare una cazzo di ora per un semplice 'scusa'?"domando.
"Non lo so, sono un deficiente ok? Non posso far altro che chiederti scusa" mi scendono delle lacrime.
"Hey, non piangere..."dice alzando il busto per guardarmi meglio e asciugarmi le lacrime.
"Se ti scassa il cazzo stare con me, puoi dirmelo..."
"Che cosa ti inventi adesso?"
"Pare che una sola chiamata per sapere quanto ti mancasse per finire fosse come ricevere un calcio in culo"
"Senti...Io non so perché t'ho risposto così, ok? So solo che non mi scassa assolutamente il cazzo stare con te, va bene? Probabilmente ero solo stanco e facilmente irascibile"
"Allora mi puoi dare un bacio?"domando, lui come risposta mi si avvicina e posa delicatamente le sue labbra sulle mie.

La giornata passa più velocemente, dopo che io e Dario ci siamo riappacificati.
Stiamo ritornando a casa, gli altri sono in una sola macchina, io invece sono sola con Dario.
"Ti va di venire da me stasera?"mi domanda.
"Va bene"

"Allora, vuoi ordinare qualcosa da asporto o vuoi che chef Dario inizi a preparare qualcosa?"
"Ordiniamo qualcosa, sarai stanco oggi"dico e poi lui mi bacia.
Prendiamo una pizza margherita grande, consapevoli che io ne mangerò tre fette massimo e il resto dovrà mangiarla lui, oppure la dovremmo dare in pasto a Berry, il cane aviatore.
"Allora, su cosa hai scritto oggi?"domando.
"Sulla timidezza"
"È un bell'argomento"dico sorridendo.

Siamo seduti in divano a parlare del più e del meno.
"Non so se ne vuoi parlare, ma la prima volta che siamo usciti insieme hai detto che sei venuta a Bologna per scappare, ma da che cosa?"d'improvviso divento tesa.
"Hai ragione ad essere curioso, è passato abbastanza tempo da quando ho accennato...Beh, dovevo scappare dal mio patrigno"rispondo secca.
"Patrigno?"
"Si, i miei sono separati...Mia mamma si è risposata, ma diciamo che...non è proprio un uomo buono, perlomeno con me..."
"Cosa ti ha fatto da farti scappare?"mi domanda stringendomi le mani.
"All'inizio mi insultava, poi ha iniziato a picchiarmi, una volta mi stava quasi strozzando, se non fosse stato per mia mamma che era rientrata a casa. Lei non sapeva che lui mi trattava così, ma dopo quell'avvenimento ho dovuto dirglielo, poi mi ha aiutata a scappare"spiego, ho gli occhi lucidi, è da un po' che non vedo mia madre, mi manca.
"Non ti preoccupare"dice Dario abbracciandomi.
Ci iniziamo a baciare appassionatamente, ci iniziamo a spogliare, finché non rimaniamo in biancheria intima.
"Sei bellissima"mi dice fra un bacio e l'altro.
"Anche tu"
Mi inizia a fare vari succhiotti.
"Ti amo"dice ad un certo punto, mi manca l'aria, prima non ce lo siamo mai detti.
"Anche io" dopo la mia risposta iniziamo subito.
Passiamo così quasi tutta la notte.

Spazio autrice
Ciao!
Ecco un nuovo capitolo.
Cosa ne pensate?

𝐈𝐝𝐨𝐥,𝐟𝐚𝐧 𝐚𝐧𝐝 𝐥𝐨𝐯𝐞| Dario MatassaWhere stories live. Discover now