Capitolo settimo: i miei poteri

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Il giorno dopo mi svegliai di buon umore. Uscii dall'instituto e andai a fare colazione al bar, ma lì incontrai due persone...

-Sophie?!- strillarono entrambi e poi in coro, Lorenzo e Beatrice, mi chiesero -Che fine avevi fatto?!

Ho solo scoperto di non essere completamente umana. Sono praticamente un mezzo angelo e una mezza strega.
Devo scomparire nel nulla, persino dalla vita di mio nonno che mi ha crescita con tanto amore e devo scomparire dalla vostra vita perché potrei farmi correre pericoli mortali.
Ah e poi avete in mente quel tipo strano della discoteca? Beh mi ha baciata e abbiamo passato una bella serata (non del tipo che credete voi, pervertiti!).
Sono cose che succedono tutti i giorni, sapete...

-Beh io... il nonno si era sentito male l'altro giorno e adesso dobbiamo partire per le vacanze...- dissi io ma era una bugia.

-Lui dice di non averti vista e sei una pessima bugiarda... dove sei stata?!- disse Bea.

-Non posso dirvelo, okay? Sono in un pasticcio- risposi io freddamente e distaccatamente.

-Chiamaci quando ti deciderai a parlare con i tuoi amici, stronza!- urlò Bea e vista dal loro punto di vista in effetti avevano ragione ma io dovevo proteggerli. Non potevo fargli rischiare la vita, a nessuno dei due.

Non risposi e guardai difronte a me. Lei sbuffò e trascinò Lorenzo con sé.

Facevano bene ad allontanarsi da me.

Quando tornai all'instituto trovai James che mi chiedeva dove fossi stata. Ma perché tutti vogliono sapere dove vado? Sono fatti miei.

Gli risposi che ero andata al bar e avevo incontrato per caso i miei due amici ma che li avevo tenuti a distanza. Lui annuì comprensivo.

-Bene... adesso vieni con me. Andiamo scoprire chi sono i tuoi genitori.

Appena mi annunciò ciò ebbi un po' paura... e se mio nonno non fosse davvero mio nonno.
Lo guardai e mi sforzai di sorridere.

Dopo pochi fummo siamo davanti all'ingresso del grattacielo della San Paolo.

-Cosa ci facciamo qui?- gli chiesi stranita.
Lui non mi rispose ed entrò nell'ascensore. Mi fece segno di seguirlo e quando entrai dentro anch'io, schiacciò tre volte il numero sei.
666? Il numero del diavolo?

L'ascensore iniziò a salire con troppa velocità e per non cadere mi avvinghiai al braccio di James. Lui sorrise divertito ma io feci finta di nulla. Quando arrivammo a destinazione erano passati solo pochi secondi e l'ascensore fece un balzo.

Uscimmo e mi ritrovai in un salotto antiquato e di lusso. Mi guardai intorno chiedendomi come avessimo fatto ad arrivare fin lì.

-Avvertire prima di venire, mai?- tuonò una voce femminile sconosciuta.

Comparse davanti a noi una donna che sembrava avere circa una ventina d'anni. Indossava un buon numero di anelli, anche di più in un solo dito, al collo sembrava avere un amuleto ed era nero. Indossava una vestaia simile ad un kimono giapponese di colore viola come i suoi occhi. I capelli erano neri come la pece.

Quando mi vide, indicandomi, fece una domanda in un modo talmente freddo a James -Signor Ellis, mi potrebbe dire chi è lei?

Lui anche sembrava piuttosto rigido. Era tornato il militare

Le disse -Sophie Hall. Siamo qui per scoprire chi sono i suoi genitori. È mezza Lightfighter e mezza strega a quanto pare. Ha molto più sangue angelico di chiunque. 80% angelico puro, 10% demoniaco e 10% umano. So che sembra esser impossibile ma fino a tre giorni fa non sapeva nulla del nostro mondo.- rispose lui, guardandomi con ammirazione anche se senza muovere un muscolo.

-Okay... Io sono Marmell Langfird e sono la strega più potente di questo mondo. Conosci Taylor Hall?- mi disse lei guardandomi e socchiudendo gli occhi in due fessure come se fosse sospettosa.

Avevo capito perchè era tanto rigido. Probabilmente, dato che questa era la strega più potente del mondo, non bisognava farla arrabbiare.

-È mia madre, in teoria... è morta quando sono nata- risposi io guardando per terra.

-Bene... allora è davvero tua madre. La magia proviene da me. Tua madre non riusciva a rimanere incinta di Bayron e venne a chiedere aiuto a me. Io le dissi però di bere una fiala del mio sangue prima di riprovarci. Ci stavamo estinguendo e mi sembrava una buona idea. Tua madre voleva una figlia imbattibile e io cercai di procurargliela. Però non spiego l'80% sangue angelico puro. Potresti essere figlia di un Arcangelo. Vedi... noi stregoni siamo figli di angeli e demoni.

Tutte quelle informazioni mi fecero girare un po' la testa e le ginocchia non mi cedettero per miracolo.

-Vieni- mi disse lei facendomi cenno con una mano di seguirla.

Mi portò in una stanza completamente vuota se non per un tavolino con delle boccettine sopra. Ne prese una con una polverina azzurra e con essa disegnò un cerchio per terra.

-Entra dentro- ordinò lei.

Esitai per un attimo ma, alla fine, entrai nel cerchio.

Dei fasci di luce dorata ricoprirono le mani della strega e poi allungò le braccia verso di me.

Un dolore lancinante iniziò ad invadere tutto il mio corpo e cercai di resistere il più a lungo possibile ma dopo non molti minuti iniziai ad urlare -Basta!- ma la strega non smetteva. Strillavo con tutto il fiato che avevo e James vedendomi in quello stato iniziò ad arrabbiarsi con Marmell.

-Non vedi che non ce la fa più! Smettila!- gridò ma la sua voce mi sembra molto più lontana di quel che era realmente. Iniziò ad appannarmisi la vista finché non vedevo altro che quella luce intorno a me e delle ombre strane.

-Basta... ti prego- non gridavo più. Non avevo più voce e ormai mi sentivo svenire.

-L'obbiettivo è farle manifestare la magia in questo modo possiamo capire a chi appartiene l'aura che esercita attorno a se.- spiegò Marmell.

E all'improvviso iniziai a non avvertire più quel dolore insopportabile. Aprì gli occhi che stringevo con forza fino ad un attimo prima. Abbassai il viso e guardai Marmell in modo piuttosto minaccioso.

Ero stufa e molto arrabbiata.

La voce mi tornò e feci una specie di grido di battaglia. Dal mio petto si espanse una bolla di luce dorata che mi avvolse completamente facendomi sollevare da terra e facendomi fluttuare. Il cerchio di quella polverina azzurra si ruppe. Quando la bolla si dissolse riposandomi delicatamente a terra, sentì mancarmi le forze e cedermi le gambe. Ma prima di sprofondare nel buio sento due braccia forti che mi sollevavano da terra.

Spazio autrice
Ecco la sorpresa! Sophie ha manifestato le sue capacità ma chi è suo padre?

The Hidden AngelTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang