CAPITOLO 9

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Nagi picchiettava distrattamente il piede a terra mentre guardava arrabbiata il cellulare che non ne voleva sapere di funzionare. Da quando era arrivata in Giappone con il padre il cellulare aveva iniziato a non funzionare e la ragazza era stata costretta ad andare cinque volte in un negozio per capire il problema. Cinque senza contare la prima volta che era andata da sola e non era riuscita a capire una parola di quello che il commesso le stava dicendo. Alla fine era andata con il padre, che con grande stupore della ragazza, parlava un giapponese molto fluente e si era fatto capire in due secondi dal signore.

Nagisa sapeva che doveva avere pazienza per il cambio di gestore, ma non ne poteva più di stare senza internet. Non sapeva nemmeno se le squadre giapponesi avessero vinto il mondiale.

Nonostante ciò era felice perché si trovava al Seido (AL SEIDO) e avrebbe chiesto direttamente ai ragazzi com'era andata. Non vedeva l'ora di rivedere Ryoichi. Nonostante non fosse un genio era riuscita a superare senza problemi il test per entrare nella scuola, ovviamente l'aveva fatto in inglese visto che spiccicava solo poche parole in giapponese, ma avrebbe imparato presto. Nagisa era felice anche perché quello stesso giorno avrebbe fatto il suo debutto nella squadra di baseball del Seido. Non vedeva l'ora.

Il suono della campanella fece ridestare Nagi che mise velocemente il telefono sotto il banco e guardò i suoi nuovi compagni entrare in classe. Li scrutò attentamente cercando volti conosciuti. Ma solo due persone attirarono la sua attenzione, erano un ragazzo e una ragazza con entrambi i capelli rosa. La ragazza aveva gli occhi grigi che fecero ricordare a Nagi la sera della festa prima del mondiale. Quella ragazza era andata a chiamare Ryoichi. Il ragazzo l'aveva visto molto probabilmente in campo perché non aveva un ricordo vivido della sua faccia.

Nonostante li avesse riconosciuti non disse niente e li seguì con lo sguardo mentre prendevano posto insieme agli altri ragazzi. Poco dopo entrò il professore e tutti si alzarono, Nagi lo fece con qualche secondo di ritardo presa alla sprovvista, e successe la stessa cosa quando si risedette.

Il professore iniziò a parlare velocemente in giapponese e la castana rinunciò a capirci qualcosa dopo le prima cinque parole. Troppo veloce. Dopo un po' Nagi sentì alcuni ragazzi che dopo essere stati chiamati iniziavano a presentarsi, o almeno era quello che Nagi credeva. Presto arrivò il turno della ragazza rosata e Nagi prestò molta attenzione, ma l'unica cosa che capì fu il nome: Sei Furuya. Aveva lo stesso cognome di Ryoichi quindi forse erano parenti. Poi la ragazza fece i collegamenti e granò gli occhi ricordandosi che anche il cognome del lanciatore del Seido, Satoru, era Furuya.

-Kuramochi Goro- a quel nome l'altro ragazzo rosato si alzò e cominciò a parlare sempre facendo confondere Nagi.

-Miky Nagisa- Nagisa si alzò di scatto facendo rovesciare involontariamente la sedia e facendo ridere un bel po' di gente. Si guardò intorno e si ritrovò gli occhi sorpresi di Sei e Goro puntati addosso.

--Ehm ecco io non so il giapponese quindi cosa dovrei fare?-- Chiese la ragazza in inglese grattandosi la testa in imbarazzo. Il professore la guardò per qualche secondo confuso, poi parve illuminarsi.

--Scusami, mi ero dimenticato di avere un'alunna straniera presentati-- le disse in un inglese stentato. Si vedeva che era arrugginito.

--Va bene sono Nagisa Miky sono nata in America e adesso vivo a Tokyo perché mio padre si è trasferito qui. Ah sono per metà Giapponese ma conosco solo qualche parola-- disse la ragazza molto lentamente cercando di farsi capire dai più, ma dalla maggior parte delle facce perplesse della sua classe intuì che avevano capito poco e niente. Solo i due rosati sembravano aver capito tutto quello che aveva detto.

Nagi alzò la sua sedia e si risedette tranquillamente al suo posto tenendo lo sguardo il più basso possibile. Il professore riprese tranquillamente a parlare velocemente in giapponese dimentico della sua presenza.

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