VIOLENZA

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"Hai preso le mie braccia
e le hai spezzate. Dolore esogeno.

Hai preso le mie gambe e le hai spezzate. Dolore esogeno.

Hai preso i miei occhi e li hai bagnati. Dolore endogeno.

Hai reciso il mio unico germoglio, hai provato a seppellirlo, ma ha fatto della terra la sua forza e ne è uscito forte e bello.

Hai detto a mia madre di non farsi viva per trent'anni; ti ha preso alla lettera, come se ci fosse stata per tutti gli altri.

Hai scoppiato i palloncini che si gonfiavano piano dentro me, mese dopo mese.

Hai preso la mia vita e l'hai stretta forte tra le dita.

E l'hai fatta scorrere
granello
dopo
granello: ora la clessidra va girata.

Sei girato, la canottiera scolorita, gli occhi iniettati d'odio o chiusi immaginando ragazze dal profilo invitante; a terra tre cadaveri di vetro verde, senza etichetta, senza nome.

Mi hai presa e mi hai costretta a scegliere, buio per due o rosso per uno?

Il buio ci inghiottirà, più di adesso.

Sorride splendente, mi dice di farlo.

Ti prendo alle spalle, una strana e letale alleanza.

Lei che hai sempre usato per tenermi attaccata alle tue catene.

Lei che adesso si sta lavando del tuo sangue, non del mio, come ho sempre temuto."

20 luglio 2019.

Ma ora il buio mi sta logorando. La terra mi abbraccia ma è soffocante: vuole infilarsi anche nel mio naso e nella mia bocca. Vuole riempire i miei polmoni ed il mio cuore e forse ce li ha già in pugno.

NEVROSIWhere stories live. Discover now