Capitolo 58

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Aron

L'atteggiamento di Lena cambia radicalmente. Blocca ogni suo attacco, cancellabile sorrisino da folle, rimane muta  nel vederla in piedi di fronte a lei. Viva. Come se quella imprigionata per vent'anni nella seconda dimensione fosse stata mia madre. Proprio lei, di fronte a tutti noi ancora in vestaglia da notte. Flash lancia dalla sua bocca un bracciale, lei lo afferra e , una volta indossato, preme il pulsante che permette al meccanismo di tirar fuori la sua armatura da dria del fuoco, con tanto di arco incorporato sulla schiena. E' pallida, l'armatura lo fa notare ancora di più, respira come se avesse corso chissà quanto...ma i suoi occhi. Ragazzi, non ho mai visto il vero fuoco prima di questo momento. Sorrido spontaneamente mentre Marta mi stringe e sussurra che nostra madre sta bene. Non ho sbagliato. L'abbiamo salvata. L'ultima volta che l'ho visto, avevo paura fosse l'ultima. La sua presenza rincuora tutti così tanto che perfino Hope dimentica del mio affronto e mi abbraccia felice, poi però la magia finisce e per poco non mi tira un pugno. Il fatto che si trattiene, però , è un punto a mio vantaggio.
«Lasciala. Andare.» ribadisce Ancora mia madre a denti stretti, ma dal suo pugno non esce ancora alcuna scintilla.
«Eri tu.» sussurra appena Lena senza battere ciglio. Muove solo comvulsivamente la mano, come a voler fare uscire i suoi artigli che,in realtà, sono arrugginiti da tempo . «Tu mi hai costretta a confessare tutto ciò che sapevo a tua figlia. Brutta Bastarda...»
«Eri troppo concentrata su di lei per fermarmi. Mia figlia. Giuro che oggi è il tuo ultimo giorno Lena, attimo se non la lascia andare immediatamente.» Lena si raddrizza, per la prima volta da quando l'ho conosciuta sembra una persona normale, una di quelle che ha appena girato la sua sigaretta con una certa tranquillità e che adesso spruzza il suo fumo.
«Perché? Avete tenuto Jacob con voi per così tanto tempo, adesso voglio insegnare io qualcosina alla ragazza.». Aska spinge via Flash con una palla celestiale dritta al muso, si rimette in piedi e mia madre lotta con tutta se stessa per non rimanere addolorata da quegli occhi bianchi. Quando le si avvicina pronta ad attaccare, io sono già lì a difendere mia madre, senza in realtà il coraggio di attaccare realmente mia sorella. Il potere celestiale ha quasi la meglio, lo sento percorrere le mie vene e giurerei che sto per esplodere se non fosse per la mano di mia madre che stringe la mia spalla. Tutto si calma, tutto dentro di me è facile da controllare. Capisco perché papà non ha mai perso il controllo con lei, mi rivedo in lui come mai prima d'ora. Vorrei voltarmi e gridarle che mi dispiace, abbracciarla come da bambino ,ma Aska è ancora sull'attenti. Marta invece ,non resiste e corre alle gambe di mia madre che per poco non cade. La stringe sollevata, i suoi sospiri sono tipici di chi trattiene il pianto, mia madre non lo mostrerebbe mai di fronte a Lena. Sembra ricordarsi di un particolare, prende mia sorella per le spalle, vorrebbe mantenere la calma ma non riesce.
«Perché sei venuta qui!? Ti avevo detto di rimanere con la nonna!» Marta si trattiene dal piangere e cala lo sguardo. 
«Avevano bisogno di me.Zampa, papà e Aska. Stanno male, non ce la faranno senza di me.»
«Marta, devi andartene. Tu e Cronos ...dov'è?» si morde il labbro offesa, non vuole dirlo. Lena, e quindi Aska, rimangono immobili a godersi la schiena. «Marta, per favore!»
«Se davvero lo vuoi proteggere, devi dirci dove si è cacciato!» sbotta Hope senza tuttavia smuoverla.Marta non tradirebbe mai il suo compagno di vita e Lena lo sa, tanto da ricominciare a ridere così forte da stringersi lo stomaco, come se sapesse qualcosa che a noi sfugge. Cosa che, scommetto, sa pure mia madre, del tutto terrorizzata dall'idea di non trovare il bambino. Lena avanza, affianca mia sorella ed io la picchierei pure se non fosse per Chiara che mi trattiene.
«L'affetto di questi due mocciosi è ancora più nauseante della collaborazione tra Nyco e Rych.» Marta non vuole dare a vedere la sua paura, stringe i pugni e osserva Lena cercando di non tremare, prova a sfidarla pure spingendo leggermente la mamma.
«Cronos non si farà trovare. Non è stupido e non ha paura di nessuno.» lo difende asciugandosi il naso. 
«Hai ragione, mocciosa, ho avuto modo di vederlo parecchie volte. E' il meno stupido di tutti voi fenomeni da baraccone. Per questo è appetibile...» tutti sono impegnati a controllare me, o  mia madre... nessuno ha pensato alla macchina da guerra nascosta in Hope. Attacca Lena con furia, un pugno le spacca il naso completando in parte ciò che suo padre aveva già cominciato,  ma mia sorella è già di fronte a lei a parare i colpi, senza alcun freno nel farle del male. I due poteri supremi si scontrano , ma Aska ha la meglio perché non riconosce chi ha davanti. Hope fa un volo di non so quanti metri, Flash la raggiunge immediatamente con Bia, mentre io ed i ragazzi siamo combattuti su cosa fare. Mia madre e Chiara decidono di prendere le redini della situazione, lei con i suoi di figli, la Dria del fuoco con me e Jacob. Non c'avevo mai concretamente pensato, ma Jacob... insomma, mia madre potrebbe benissimo volerlo morto, odiarlo , ma non è Rych, non uccide con così tanta felicità. Che si stia trattenendo dal gridargli contro? Jacob, intanto, ha una bella idea nel bloccare la madre per alcuni secondi.
«Aron, voi ragazzi dovete trovare Cronos e portarlo via da qui insieme a Marta. Non devono essere presi, altrimenti...»
«Altrimenti cosa? Perché vuole Cronos?» chiedo io, Jacob ha il terrore di chiederlo.
«Altrimenti è la fine , per lui e tutti noi. Andate, tutti tranne Russel e Jacob. Noi libereremo Aska.» sa che vorrei contribuire, ma finalmente ha l'opportunità di guardarmi come per dire mi sei mancato. Prende il mio viso tra le mani e vorrei implorare il suo perdono, ma mi interrompe subito.«Ti avevo supplicato di non prendere quel fiore e se non fosse stato per Jacob... Aron, ho avuto il terrore di averti perso senza aver nemmeno tentato di salvarti, non ne avevo le forze. Quindi adesso devi ascoltarmi e fidarti di me, devi smetterla di rischiare perché sono qui, va bene?» annuisco e ci stringiamo per pochi secondi, abbastanza da farmi sorridere perché non è morta a causa mia. Non piangere, non ne hai motivo, stupido... sta bene.
«Papà deve sapere che stai bene. Devo...»
«No. Tu non devi fare più nulla. Tuo padre...» rimane in silenzio alcuni secondi, in cui il suo petto trema, un'esplosione ci fa sobbalzare. Ha paura. «Lui lo saprà. Fidati.»Ci stacchiamo dall'abbraccio perché Lena si libera dalla magia del figlio, interviene così Chiara con i suoi rampicanti ed intima mia madre di far presto.«Ascoltatemi tutti ragazzi, basta fesserie, basta tentativi: trovate Cronos e via, noi ce la faremo anche da soli, chiaro? Non tornate indietro. Jacob... mi sto sforzando di chiederti un aiuto, ma sei un veggente ed io non sono ancora in grado di tirare il meglio di me. Ed è tua madre. Adesso è il momento di scegliere davvero, ma sappi che, se dovessi scegliere lei, io non ti permetterò di farla vincere.» mi stupisco della sua pseudo minaccia, più di Jacob che non la smette di osservare mia sorella. Russel frena mia madre prima ancora che possa spiegarli il motivo per cui debba rimanere, probabilmente non vuole che lei metta in chiaro davanti a tutti ciò che prova per mia sorella.  Accetta senza obiettare e rassicura Leo, che torna immediatamente quello di sempre.
«Tre veggenti contro riccioli d'oro. Scusa mamma per il termine, ma fatele il deretano!» Chiara lancia appena uno sguardo di disapprovazione, ma quel "tre veggenti" ricorda  a mia madre la donna cieca che è sbucata insieme a Tertas. Le stringe la mano rialzandosi,la donna non se lo aspettava,sembra spaesata. Come diavolo se li è procurate quelle ustioni?
«Sì , Leo, glielo faremo. E stavolta, non ci dividerà nessuno. Non te lo permetterò.» mi madre e Nil rimangono immobili e commosse, la donna sembra ricordare di colpo qualcosa che la porta a toccarsi le ferite. Vorrei capirci qualcosa, ma Lena torna a rompere e mia sorella con lei. So che la mamma la salverà, che Aska metterà anche del suo per venirne fuori, con l'aiuto di Jacob, Russel e Nil, quindi tiro Leo per un braccio, sollevo mia sorella Marta che vuole essere lasciata andare e scappo verso Bia ed Hope. Fortunatamente, lei non ha nulla di rotto, ma rischia di rompere me quando la trattengo dal tornare indietro.
«Ringrazia il cielo che è tua sorella e non sta capendo nulla, perché sennò le avrei strappato tutti i capelli!»
«Lascia stare mia sorella e pensiamo a trovare tuo fratello! Marta, devi dirci dov'è, che ha intenzione di fare!»
«Ho fatto la croce sul cuore!Lasciami!»
«Rischia di morire, piccola, capisci?» interviene Bia cento volte più calma di tutti gli altri, insieme a Leo che con i bambini è sempre stato un asso, perché è ancora come loro in molti aspetti.
«Cosa gli hai promesso, signorina? Avanti, vediamo in che consiste il contratto...»
«Io... che non avrei detto a nessuno cosa voleva fare. Sa quello che fa, ha anche portato il fiore alla mamma da solo, mi ha trovata lì.» ricevo la gomitata allo stomaco da parte di Hope più forte da quando sono nato. Fortuna che rimango in piedi, sennò mi avrebbe fatto cadere senza il minimo aiuto. La freccia di Caspian ha fatto meno male. Leo ci riflette un attimo, poi batte le mani con fare teatrale e sorride come se avesse trovato la soluzione ad un problema di matematica astrologica. Lui non è mai stato bravo in quella.
«Ma allora si aggiusta tutto! Gli hai promesso di non dire cosa avesse intenzione di fare, bene, non farlo. Ci arriviamo da soli. Puoi rispondere sì o no alle nostre domande, giusto?Soprattutto se consideriamo il fatto che Cronos, il tuo migliore amico, un bambino come te, rischia di non vedere la luce di domani, giusto? » lo guardiamo scettici, ma Marta sembra abboccare.
«Bene. Cominciamo...em.. scommetto che vuole combattere.» Marta annuisce esitante, sa che in realtà sta violando la promessa per il suo bene. 
«Vuole aiutare perché crede di saper padroneggiare i suoi poteri quanto basta.» si aggiunge Hope, e l'espressione di mia sorella si fa ancora più cupa. Leo sbruffa.
«Andiamo, ero io il detective furbo...» Leo riceve una manata alla testa e non da sua sorella: Malia lascia perdere per un attimo suo fratello, confuso del suo gesto. Ovviamente Leo prende il ceffone come la dichiarazione d'amore più bella che esista e l'abbraccia. Lei tocca in un attimo la sua maglia, si deforma per liberarsi e tornare in piedi di fronte a lui.«Sei fantastica, confettina.»
«Se mi tocchi ancora ci ripenso. Il bambino, Cronos... scommetto voglia aiutare suo padre. E con aiutare non intendo affiancarlo, ma attaccare il nemico prima che lo faccia lui. Come abbiamo fatto io e Caspian, irresponsabilmente.» rimprovera il fratello con lo sguardo. Marta impallidisce di colpo perché sembra aver azzeccato in pieno. Hope quasi ha un mancamento addosso al sottoscritto, ed il mio abbraccio non osa rifiutarlo. Flash comincia ad agitarsi, lei lo tranquillizza, o almeno ci prova, forse lo accarezza per mantenere lei stessa la calma.
«Ribadisco: ero io il detective. Rubate sempre le mie idee geniali, ad ogni modo... siamo un po' nella merda. No perché questo vuol dire che il piccoletto è...»
«Al centro dello scontro.» completiamo io e Bia insieme osservando proprio quel punto, dove appena pochi minuti fa mio padre è stato travolto dal potere oscuro e Zampa -probabilmente- ucciso. E mio padre? E Rych? Se lo scontro è ancora così intenso e violento, so che sono lì in mezzo a non capire un accidenti, ma... papà deve sapere che la mamma è viva. So che sarebbe un incentivo per sconfiggere una volta per tutte Set. Ora che ho visto le sue fragilità, ho il terrore di perderlo. Papà è sempre stato imbattibile per chiunque e non capivo perché lui odiasse questa cosa,adesso forse sì: forse è arrivato al limite, forse è stanco di dover fingere di avere tutto sotto controllo, di essere visto come l'unico che può fare qualcosa e , proprio per questo, nessuno prova mai a prendere il suo posto. Nessuno, se non noi. Se non Marta. Se non Cronos. Rych, per quanto rappresenti una possibilità in più di morte del sottoscritto - sempre se non mi ammazza prima sua figlia...- , è sempre stato un guerriero che , oltre a spaventare , ad un certo punto dello scontro è sempre considerato essenziale. Il popolo parla sempre con timore di lui, mai completamente male, mai completamente bene... ma sa che se bisogna sconfiggere qualcuno, Rych può. E sa anche che se esiste qualcuno in grado di uccidere mio padre , il bene, è proprio lui. Adesso li vedono collaborare, combattere per una stessa causa, non possono non fidarsi. NOn hanno altra speranza a cui aggrapparsi. 
«Allora andremo lì.» afferma Malia determinata, toccando l'armatura di Bia e diventando della sua stessa materia. Caspian l'afferra per il braccio.
«Sei impazzita!?Tu non andrai lì a rischiare la vita, non c'entri niente con loro!»
«E'vero, prima non c'entravo,ma poi... Caspian, sono venuta a cercarti in quell'inferno, come quel bambino adesso. E da sola non ce l'avrei mai fatta. Non so se i Daimio lo meritino, ma loro... quel bambino non merita di morire ed io non lo abbandono come loro non hanno fatto con me.»
«Hanno ucciso nostro padre!» le grida forse con troppa foga, stringendola forte.«Ce lo hanno portato via, lo capisci!? Quello che tutti vedono come rappresentante del bene è un assassino!» ammetto di rimanere sconvolto. Non ho il tempo di farmi sorgere dubbi, li freno perché devo concentrarmi su altro ma... mio padre un assassino?
 lei lo spinge in lacrime, avvicinandosi a noi. Vedere piangere una ragazza fatta di acciaio lucente è qualcosa che non scordi facilmente.
«Anche...anche se fosse così, io non credo che nostro padre volesse che tu diventassi quello che sei adesso. Ci hai lasciate, hai il desiderio di uccidere e di privare altri bambini dell'affetto del loro di padre. E' vero, non è giusto che lui sia qui e nostro padre no, ma non me la sento di far provare lo stesso dolore che ti sta trasformando  a quella bambina lì sull'orlo del pianto.» indica Marta. «Né ad Aron, a nessuno di loro. Io non sono un mostro e non voglio diventarlo per vendetta. Di Nyco non m'importa, ma di Omega sì . Non permetterò che cada nelle mani di un demone, se ha sbagliato una sola persona non può pagare tutto un regno. Lui , prima o poi, riceverà la punizione che merita. Non la tua.» Caspian sembra deluso, forse schifato, mi guarda come se fossi mio padre, mi sta giurando col solo sguardo che mi darà quel che merito. 
«Dici così perché tu nostro padre nemmeno lo hai conosciuto. Nostro... mio. Sei un dono di Kiro, no? Un muta forma. Lo stesso Dio che ha portato il suo seguace ad uccidere...dovevo immaginarlo.» riporta il suo arco alla schiena e nessuno di noi ha il coraggio di fermarlo quando va via, siamo troppo scossi da Malia distrutta. D'accordo, non l'ho mai vista con molta simpatia, ma...anch'io ho accusato Aska ingiustamente, e quando ho rischiato di perderla ero morto senza saperlo. Solo il suo viso torna in forma umana, il tempo che lei si sfoghi e asciughi le lacrime. Leo rimane passivo, fin troppo serio. Non l'abbraccia, forse perché sa che le da fastidio, si limita semplicemente a stringerle le spalle, poi a sollevarle il viso per il mento per averla proprio faccia a faccia. 
«Apri bene le orecchie: questa non sei tu, mi hai trattato uno schifo fino ad ora e , chiamami pure masochista, ma mi piaceva da morire quella Malia, non questa che nonostante tutto quello che ha fatto per suo fratello, adesso soffre per le sue stupide ed infondate parole. Non le meritavi, non meritavi questo. Forse nemmeno tuo fratello, va bene, ma non puoi cadere nell'errore anche tu appresso a lui. Quindi, signorina, adesso il fratello maggiore lo faccio: non ti azzardare a seguirlo, vai da tua madre e dille che stai bene. Noi ce la caviamo.Ma non ti azzardare a soffrire o a credere che quel che ha detto sia vero, sennò non mi piaci più, chiaro? Non avrai più addosso le attenzioni del più figo di Omega, del miglior discendente! Pensaci bene a disobbedirmi, eh!» la cosa assurda, è che rimane serissimo, come se non avesse detto un serie di cretinate tutto d'un fiato, Malia nemmeno ride. COntinua a fissarlo con gli occhi lucidi. Ma ha smesso di singhiozzare. «Oh, molto meglio. Spero di rivederti da vivo e non nel regno dei discendenti fighi morti. Alza i tacchi  e torna a casa, ragazzina.»  noi siamo lievemente imbarazzati, non sappiamo se ridere o prendere sul serio le sue parole. Lui si sistema la maglia, ma ecco che lei lo fa voltare con poca grazia, lo bacia velocemente a stampo lasciandolo con gli occhi chiusi per alcuni secondi, a metabolizzare il bacio che ha appena ricevuto -RICEVUTO.- e non dato. Lei diventa del tutto di acciaio, gli da un lieve schiaffetto per farlo svegliare.
«Non sono una ragazzina e non prendo ordini da te, pel di carota, chiaro? Detto ciò, andiamo al centro dello scontro. Insieme.» sorridiamo tutti pronti ignorando Leo ancora in trans. Ci vuole suo padre che per poco non lo schiaccia a farla svegliare. Si rialza a prende fiato sbloccando la sua gamba, poi rivolge uno sguardo a suo figlio.
«Incredibile, anche in battaglia mi rimorchia... ed io per dichiararmi a tua madre ci sono stato sedici anni. E vivevamo insieme!»
«Papà!» lo rimprovera Bia , stupendosi. Da qualcuno deve aver pur preso Pel di carota. Io ed Hope guardiamo la nostra meta, lei mi stringe la mano preoccupata per suo padre e suo fratello. Mi prendo di coraggio e le accarezzo il viso, sorridendole.
«Ti prometto che lo troviamo. Andrà bene.» annuisce silenziosa. La faccio salire in groppa a Flash insieme a Marta e Malia. Il resto di noi sa già come muoversi,  Bia ha spiegato il tutto a zio Sem. Lui sospira e osserva Aurora in lontananza.
«D'accordo, cerchiamolo. Non dite ad Aurora che non si trova, chiaro?» annuiamo. «Una volta lì, però, dobbiamo distrarlo da Marta, o dalla nostra ricerca. Meno ci nota, per quanto sia possibile , meglio è.»
 «Ci penso io.» affermo immediatamente . Per trovare quel bambino, dobbiamo distrarlo ed io sono l'unico che può farlo: mi vuole morto, posso essere ancora la chiave per farlo perdere, anche se non so come, e so che non appena mi vedrà non mi darà tregua. Ma non penserà ai bambini, quindi si può fare. Hope mi guarda con rimprovero, ma sa che è l'unica strategia che abbiamo. Siamo quindi tutti pronti e carichi. Flash parte a tutta velocità, Bia lo segue senza problemi, Leo comincia a volare , io sfrutto il potere del vento con la super velocità, senza perdere d'occhio mia sorella. Cosa può mai spingere Set a volere quei due bambini? Il solo pensiero mi fa accapponare la pelle. Supero tutti gli altri, Aurora che mi osserva ancora sconvolta , non abituata a vedere dell'animus sprigionato dal sottoscritto, mi avvicino sempre di più all'epicentro di questo scontro. Eppure sono costretto a fermarmi quando vedo Zampa. Un lupo gigante ancora sulle quattro zampe a tremare, mentre una cascata di sangue sgorga dal suo stomaco, ringhia contro Lex che solo adesso osa ridere di lui. Penso a mio padre, ho paura ne abbia risentito. Zampa si accorge di me, mi allontana con la sua coda ordinandomi di infischiarmene. Anche questa parte di Annabeth sta per svanire. No, non lo permetterò. Ignoro tutti gli altri, distendo le mie mani al terreno e penso a Leo e a come padroneggi il suo potere, immagino tutte le caratteristiche che ho studiato della Verdiana e le sue foglie, immense rispetto alla norma, vengono fuori sotto il corpo della bestia, attaccandosi come ventose alla sua ferita e portandolo a ringhiare fin troppo rumorosamente, tanto che la sua energia mi spinge a terra. Ma funziona: le foglie aderiscono assorbendo il sangue, cominciando a cicatrizzare il tutto. Zampa mi guarda di sbieco, io con un sopracciglio inarcato. Di nulla, custode che ha cercato di ammazzarmi, adesso per favore finisci il lucertolone e, magari, mi dai una mano con Argo. Grazie. La terra trema all'improvviso, il potere oscuro che copriva lo scontro si espande di nuovo nel cielo oscurando ogni cosa  e l'immensa figura di Set mi ringhia contro indicandomi col dito che potrebbe benissimo schiacciarmi . Bene, mi ha risparmiato di cercare un modo per attirare la sua attenzione. 
«Folle.» sussurra, eppure stona le orecchie di chiunque.
«Perché? Avevi già  paura di me anche quando ero privo di ombra. Adesso che ho tutte le forze e tiro fuori ogni potere, dovresti spaventarmi?» maledetta la mia lingua. 
«Aron no! Vattene!» sono quasi sicuro che si tratti di mio padre, ma l'ondata di creature oscure che mi investe mi lascia un po' perplesso. Vi stupirò: il potere stellare viene fuori da solo, pronto a proteggermi da parte di una sola mano. Nell'altra, quello celestiale è pronto a colpire più e più volte la qualsiasi cosa. Per i primi secondi riesco a capire ciò che faccio, mi convinco quasi di riuscire a controllarlo e rido soddisfatto. Non potevo sbagliarmi più di così. 

Unione di elementi 3 -il potere leggendario-Donde viven las historias. Descúbrelo ahora