➳Capitolo tre

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Mi sveglio verso mezzogiorno. Ricordo solamente che ieri sera sono andata a letto e non ho cenato. Scendo in cucina dopo essermi vestita.
«Buongiorno.» «Giorno, come stai?» La prima persona che incontro è mia madre.
«Ci ho pensato su, e ho deciso che glielo dirò. Anzi, glielo urlerò in faccia. Oggi stesso.» Sono estremamente convinta di farlo.
«Brava! È così che si ragiona.»

Dopo aver pranzato faccio una doccia, per poi vestirmi e uscire.

«Hey ragazze!» Saluto Max e Undi appena arrivo. Sono partita presto per fare un po' di shopping con loro.
«Ciao Lyss.» Mi salutano con un abbraccio.
«Dove volete andare?» Dato che Undici mi sembra molto stupita di tutto, faccio questa domanda.
«Non lo so, è tutto così bello qui.» Dice, ancora meravigliata.

Abbiamo fatto shopping insieme ed io me ne sono andata prima perché era l'ora di lavorare.
«Lyss, finalmente sei arrivata. Abbiamo un piano per la storia della trasmissione russa. Dobbiamo spiare i fattorini. Ho decifrato il codice, dice: 'La settimana è lunga, il gatto d'argento si nutre quando il blu e il giallo si incontrano a ovest. Un viaggio in Cina suona bene, se cammini con leggerezza'. Ho anche capito di che si tratta mentre tu eri occupata ad andartene per non parlare con Steve.»
«Oh scusami se ha cercato di baciarmi e io ci stavo anche e poi mi ha allontana dicendomi: "anche io so conquistare". Cioè mi sembra ovvio che non volessi parlargli.» Sbotto, leggermente irritata.
«Beh hai ragione scusa.» Dice dopo poco.
Ovvio che ho ragione, lo avresti fatto anche tu

Poche ore dopo, io, Robin, Steve e Dustin stiamo spiando i carichi che arrivano allo Starcourt.
«Lyssa, possiamo parlare?» Mi chiede Steve e so benissimo che si riferisce a quello che è successo ieri.
«Non mi sembra il momento adatto.» «E perché no?»
Ma è serio? Perché non è il momento adatto?
«Stiamo spiando dei russi sopra ad un centro commerciale e tu mi chiedi perché non è il momento adatto per parlare? Ma sei serio?» «Dai ma parleremo sotto voce.» «No. So che non parleremo sotto voce.» «Io sono convinto di sì.» «Io invece sono convinta del fatto che finirò per urlarti contro che...» Interrompo immediatamente la frase, accorgendomi di ciò che stavo per dire, non sono pronta per dirlo adesso. Più che pronta mi preoccupa il fatto che stiamo spiando dei russi.
«Urlarmi contro cosa?» Possibile che sia così scemo? Ok ho cambiato idea, glielo dico.
«Che mi piaci, testa di cazzo!» L'ho fatto. Beh non ho urlato, più o meno, l'ho fatto sotto voce.
Oh merda. Ora non mi parlerà più. A meno che io non lo preceda.
«Cosa?» Lui sembra molto confuso dalla mia frase, ma io, ovviamente, non rispondo.
«Cazzo!» A Dustin cade il binocolo per questo ha imprecato.
Stanno per scoprirci quando corriamo letteralmente via.
«Per un pelo!» Dice Robin.
«Già hai ragione.» La mia voce è leggermente incrinata. «Hey che è successo?» «Dopo ne parliamo.» Le dico, molto velocemente. «No. Ora noi andiamo da qualche parte e tu mi dici che hai.» Quando fa così è impossibile dirle di no.

Le ho spiegato ciò che è successo e lei sembra felicissima.
«Allora vi metterete insieme.» «Ma che dici. Io non gli piaccio. Ieri ha detto esplicitamente che si è avvicinato solo per farmi capire che anche lui può fare conquiste così, con uno schiocco di dita.» Sono convinta di ciò che ho detto, ma Robin non lo sembra. «E comunque ho deciso di ignorarlo.» «Ma dopo quello che è successo lui cercherà in tutti i modi di attirare la tua attenzione.» «Appunto. Sarà per dirmi che non gli piaccio e che l'ha fatto solo per ingelosire una ragazza.» «E io ti dico di no. Gli piaci, e anche tanto. Si vede lontano un miglio.» «Continuo a credere in quello che ho detto poco fa.» Ma, allo stesso tempo, so che non riuscirò a ignorarlo per molto.

Dopo la conversazione con la castana sono tornata a casa. Abbiamo deciso che convinceremo Erica domani.
«È successo qualcosa con Steve?» Dustin entra nella mia stanza mentre sto leggendo. «No, perché?»
Cerco di mentire, ma evidentemente lui non ci crede.
«Non so, forse perché è qui fuori?» «Cosa?!» Esclamo.
Vado nel corridoio principale e apro la porta.
«Lyssa, finalmente. Sono qui fuori da dieci minuti. Ho detto a tuo fratello se poteva chiederti di uscire.» La mia convinzione di ignorarlo sta scemando sempre di più. «Che ci fai qui?» Tanto vale chiederlo, no?
«Sono venuto qui per parlarti, specialmente di ciò che è successo prima.» «Oh, ehm... Mi... Ecco... Mi dispiace, non avrei dovuto dirtelo.» «E perché no? Non ti piaccio?» Non posso dirlo di nuovo, no. Devo mentire.
«Ecco... No. L'ho detto solo perché mi facevi pena. Esatto, pena. Pensavi che ci fossi cascata vero? Invece no. Io sono... Io...» Mi fermo quando lui si avvicina pericolosamente a me.
«So che non mi resisti. E nemmeno io resisto a te, davvero non ti sei accorta che ti mangio con gli occhi? Ora vorrei fare una cosa che aspetto da prima.» Detto questo cerca di baciarmi, di nuovo. Ma questa volta non lo lascio fare e mi allontano da lui; era comunque troppo tardi perché mio fratello ci ha visti.
«Con mia sorella? Stai scherzando porca puttana!» Dustin sta letteralmente urlando fuori dalla porta di casa nostra.
«Torna dentro fratellino, adesso arrivo.» Do un'ultima occhiata a Steve prima di entrare in casa, senza nemmeno salutarlo.
«Stava cercando di baciarti davanti ai miei occhi? Ma ti rendi conto? Lui ti vuole solo portare a letto, poi ti spezzerà il cuore, come fa con tutte le ragazze.» «Lo so. Ma non è colpa mia se mi sono innamorata di una testa di cazzo.» «Cosa? Se innamorata di lui? E dai Lyss. Sai che se ti spezzerà il cuore sarò costretto a spaccargli la faccia vero?» È proprio convinto.
«E tu lo sai che io posso farlo esplodere senza muovere nemmeno un dito, vero?» Ridacchio leggermente.
«Oh giusto. Beh allora non avrai bisogno del mio aiuto.» «Ti voglio un sacco di bene fratellino.» Lo abbraccio, molto forte, così tanto che quasi lo stritolo.
«Mi sono persa qualcosa?» Nostra madre entra nel seminterrato.
«Solo il fatto che ho urlato in faccia Steve che mi piace e che ha cercato di baciarmi di nuovo. Nulla di che. Ma anche che lo ignorerò fino a che io non deciderò di parlargli, perché comando io. Insomma, noi donne non siamo dei giocattoli.» «Brava tesoro! È così che si ragiona.» Mia madre mi batte il cinque.
«Ehi? Io sono ancora qui, e sono un uomo.» «Ragazzino, vorrai dire.» Lo prendo in giro.
«Va bene ora basta scherzare. Andiamo a tavola.»

Quando finiamo di cenare vado in camera mia per leggere un po'.

Passano tre ore. Ho appena finito il libro ed è mezzanotte, quindi decido di mettermi una maglietta extra large e andare a letto.

Ho corretto anche questo capitolo, ma non mi fa impazzire, rip. Se volete, andate a leggere la fanfiction su Steve di Sara_Harrington_92 è veramente bella
💓

I LOVE YOU||STEVE HARRINGTONWhere stories live. Discover now