➳Capitolo cinque

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Mi sveglio nella stessa stanza di prima, o di ieri, non lo so.
«Steve? Steve sei sveglio?» Il ragazzo fa dei movimenti dietro la mia schiena, prima di rispondermi. «Si, sono sveglio.»
Non riuscirei ad affrontare una terza volta i miei sentimenti per lui, quindi non dico più nulla.

«Guarda ci sono delle tronchesi su quel tavolo.» Mi dice lui dopo un po' di tempo in cui io ho fissato il muro davanti a me pensierosa. «Magari se ci muoviamo riusciamo a prenderle e a liberarci.» Dico, dato che non voglio usare di nuovo i miei poteri, non vorrei rischiare di svenire un'altra volta
«Ok. Al mio tre saltiamo.»
«Uno.» Continua, iniziando a contare.
«Due.» Questa volta sono io a pronunciare il numero.
«Tre.» Detto questo iniziamo a saltare, ma non contemporaneamente, quindi cadiamo con la faccia sul pavimento leggermente sporco.
«Dovevamo saltare insieme.» Dice lui scoppiando a ridere, seguito subito da me. Non so bene perché stiamo ridendo, forse per la situazione, so solamente che non vorrei ridere.
«Se non specifichi come faccio io a saperlo?» Rispondo, continuando a ridere.
«Ma che ci hanno fatto?» Chiede lui, ridendo un po' meno.
«Volevamo farvi dire per chi lavorate, ma a quanto pare non ha funzionato.» Il capo, sembra, dei russi entra nella piccola stanza, che solo ora mi accorgo essere molto simile a quella di un dentista.
«In una gelateria: Scoops, Scoops Ahoy.» Steve scoppia a ridere, seguito subito da me.
«Non ci prendete in giro!» Urla il capo, poi dice qualcosa in russo a quello con il camice e la mascherina.
Quando lui stava per iniettarci qualcosa nel collo, lo vediamo irrigidirsi e cadere a terra. Dustin, Erica e Robin compaiono dietro di lui e noto che le altre guardie e il capo sono svenuti.
«Andiamo ragazzi.» Urla Dustin, poco dopo averci slegati.

Siamo usciti da quel posto e ora siamo nel cinema dello Starcourt, mio fratello, la bambina e la mia migliore amica ci hanno lasciati qui per farci stare calmi e stiamo vedendo Ritorno al Futuro.
«Usciamo un attimo? Ho bisogno di aria.» Domando a Steve nel bel mezzo del film.
«Ora che ci penso, anche io.» Così usciamo dalla sala.
«Steve, credo di dover...» Non finisco la frase che mi fiondo in un bagno, seguita a ruota dal ragazzo che mi sorregge i capelli.
«Potevi anche non assistere a questo spettacolo.» Dico, un po' sarcastica, dopo essermi ripresa.
«Non volevo che ti vomitassi sui capelli.» Risponde lui, porgendomi una mano.
La afferro timidamente, ancora in imbarazzo per la mia dichiarazione di prima, e lui mi tira su. Vado verso un lavandino per sciacquarmi la bocca, poi mi siedo in una parte del bagno. Steve si siede accanto a me.

«Allora?» «Cosa?» Sono un po' sorpresa, siamo stati zitti per una manciata di minuti e ora mi viene a dire questo?
«Ne vuoi parlare?» Continuo a non capire che cosa stia intendo, e lui, vedendomi un po' perplessa, continua.
«Di quello che hai detto.»
Oh merda!
Sapevo che me lo avrebbe chiesto prima o poi, ma non pensavo in questo momento.
«Ehm, no?» Sono sembrata una stupida dicendo questa frase, ma sarebbe davvero meglio non parlarne.
Oh andiamo è ovvio che voglio sapere cosa prova, ma non voglio essere rifiutata
«So che vuoi sapere quello che ho da dire, anche se non lo vuoi ammettere, quindi adesso te lo dico. Sono innamorato anche io, di una ragazza fantastica.» Sento il mio cuore frantumarsi in mille pezzettini.
Lo sapevo già che era innamorato di qualcuna, ma fa sempre male sentirselo dire.
Cristo santo, dopo che ti ho detto di essere innamorata di te evita di dirmelo in faccia
«E... La conosco questa ragazza?» Dico con un groppo in gola.
Giusto per essere sicuri
Sto per piangere, ma non voglio farlo davanti a lui, quindi mi sto trattenendo.
«Oh si.» Continua lui.
Sarebbe stato meglio se non l'avessi conosciuta, ora probabilmente sa che andrò a rompere la sua faccia come Steve ha fatto ora con il mio cuore.
«Beh descrivimela allora.»
Così, voglio solo capire chi devo andare a picchiare
«È bellissima, con un cuore grande, occhi grandi, che, anche se sono scuri, mi ci perdo ogni volta, capelli castani e intelligente a tal punto da capire degli indovinelli in russo.»
Oh, dovrei spaccare la faccia a me stessa?
Sta parlando di me, non me lo aspettavo, pensavo che fosse Robin o Tammy Thompson, ma non me lo aspettavo davvero.
«Io, Steve...» Sono letteralmente senza parole.
È stata una delle dichiarazioni più belle che io abbia mai sentito o ricevuto. Nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere.
«Non dire nulla.» Seguo alla lettera le sue parole.
Si avvicina molto lentamente, mettendomi una mano sulla guancia. Io chiudo gli occhi, godendomi il momento e aspettando quel tanto desiderato bacio. Bacio che non arriva perché veniamo interrotti da mio fratello, ancora.
«Dove eravate.» Domanda come prima cosa, poi si accorge della nostra vicinanza. «Porca puttana, state scherzando?! Di nuovo?» Il riccio sembra molto arrabbiato quindi ci alziamo e lo seguiamo.
Ci affacciamo dalla porta del bagno e vedo molte persone uscire dalla sala del cinema.
«E... Mischiarsi.» Dice Dustin quando abbiamo un po' di persone davanti.
«Cavolo ha funzionato.» Questa volta è Erica a parlare.
«Adesso prendiamo l'autobus con gli altri e andiamo a casa nostra.» «Penso che non possiamo farlo. Gli ho detto il tuo nome e cognome.» Confessa Steve.
«Stai scherzando amico?» «Ehi eravamo drogati.» Risponde il ragazzo, prendendomi la mano; io arrossisco al gesto.
«Niente effusioni davanti a me.» Mio fratello ci separa le mani, visibilmente geloso.
Ci avviamo alle porte scorrevoli del Mall, ma ci sorprendono i russi.
«Missione annullata.» Quasi urla mio fratello.
Iniziamo ad andare contro corrente, scivoliamo tra le scale mobili e ci nascondiamo dietro al bancone di un Diner.
«Lyss, ce la fai?» Mi chiede Dustin, indicando una macchina li vicino.
«Non credo che sia il caso...» Steve cerca di distrarlo dall'idea che ha avuto.
«Tranquillo, ce la faccio.» Lo interrompo mettendogli una mano sulla spalla.
«Sei sicura?» Continua, cercando di convincere pure me; io però annuisco e mi alzo.
Tiro su un braccio verso la macchina, cercando di sollevarla con i miei poteri e il veicolo si solleva di pochi centimetri. Lo sposto verso di noi ma i russi ci vedono; la macchina sembra diventare improvvisamente più leggera e la scaglio verso i russi.
«Alyssa!» «Undi!» La ragazzina corre verso di me e mi salta in braccio.
«Che hai fatto alla gamba?» Le chiedo, notando qualcosa di strano che si muove sotto la sua pelle.
«Non lo so, ma fa malissimo.»

Dopo vari tentativi da parte di Jonathan di levare quell'affare dalla gamba della ragazzina, decido di farlo io.
«Spostati, faccio io.» Dico al ragazzo davanti a Undici. «Tranquilla, ma farà un po' male.» Lei, spaventata, annuisce.
Inspiro e alzo una mano per togliere quella cosa dalla sua gamba e la vedo che si trattiene dal piangere.
Dopo cinque minuti buoni di tentativi, riesco a tirarlo fuori e lo lancio via. Undici ormai sta piangendo, mi dispiace averle fatto male ma era l'unico modo per tirare fuori quell'affare che, di certo, non poteva rimanere nella sua gamba.
«Lyssa stai bene?» Mi sono sforzata un po', quindi Steve, vedendomi abbastanza stanca, si avvicina.
«Si, mi sono solo sforzata un po' troppo.» Mi fa poggiare la testa sulla sua spalla, io chiudo gli occhi beandomi del profumo dei suoi capelli; poi non sento più nulla.


Eccomi qui con il capitolo, un po' in ritardo, ma ci sono. L'ultimo capitolo uscirà probabilmente la prossima settimana perché è molto lungo e lo sto ancora scrivendo, scusatemi per l'eventuale ritardo che farò
💘

I LOVE YOU||STEVE HARRINGTONWhere stories live. Discover now