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Mentre i fratelli Brooks, Selena, mia madre ed io giocavamo a carte, con Jessica che mi consigliava e Mark che per poco non svelava tutta la giocata di Louis dalle sue ginocchia, mio padre e Michael si erano ritirati al piano di sopra. Non era facile per me restare concentrata, infatti persi un paio di mani, perché sapevo che nell'ufficio di mio padre due uomini stavano parlando del mio futuro. Lanciai uno sguardo a Dylan... Be', del nostro futuro.
Quando finalmente tornarono al piano di sotto, così tardi che i gemelli già si erano addormentati, entrambi sembravano contenti ed io cercai gli occhi di mia madre, nel panico, ma lei ne aveva solo per mio padre.
«Ragazzi, vi va di parlare un po'?» chiese Michael a me, Dylan e Louis, ma alla fine rimanemmo tutti ai nostri posti, perciò a lui non restò che accomodarsi, al fianco di mio padre.
«Io e Michael abbiamo discusso» continuò quest'ultimo, «e abbiamo preso una decisione molto importante che vi riguarda.»
«Arriva al punto, Oliver» gli consigliò Mr Brooks, al che Dylan mi lanciò un'occhiata divertita. "Oliver?" mimò con le labbra, quindi io mi strinsi nelle spalle.
«Bene. Di sicuro avrete sentito parlare del matrimonio tra Candice e Robert Schliemann. È annullato. Perché... Vorremmo che tu, Louis, prendessi in sposa mia figlia.»
Trattenni il fiato dallo stupore. Sapevo di aver compromesso gli esiti della serata, ma non fino a quel punto, non fino al punto da ricevere un torto come quello. Louis. Avrei dovuto sposare Louis, non Dylan. Certo, sarebbe stata più facile di sopravvivere con Robert, ma non mi aspettavo tutto ciò.
Mia madre e Selena si guardarono confuse, poi rivolsero gli occhi a me che, dal canto mio, non osavo alzare lo sguardo per non iniziare ad inveire contro mio padre. Dylan aggrottò la fronte e puntò lo sguardo su di me in attesa di una reazione che non arrivò. Quando ricambiai l'occhiata, entrambi guardammo poi Louis, che già stava fissando Dylan. Ci guardavamo tutti a vicenda, un po' straniti, un po' confusi, un po' sbigottiti.
«Scusa, caro,» intervenne finalmente mia madre, «ma... Cosa hai detto?»
«Io pensavo che Candice amasse Dylan» borbottò Jessica, stropicciandosi gli occhi stanchi.
«Sta' zitta, Jess» la rimproverò Louis.
«Papà,» sussurrai finalmente, «ti prego.»
Michael guardò il maggiore dei suoi figli con lo sguardo dispiaciuto con cui mio padre avrebbe dovuto guardare me, alla quale sfuggì una lacrima nera, impregnata di mascara, colma del mio dolore.
«Bella cazzata» ripresi. «Hai fatto davvero una bella cazzata. Come sempre.»
Mi alzai e salii le scale, diretta alla mia camera, dove mi permisi di sfogare la mia rabbia, gettando a terra tutto ciò che mi capitava sotto mano. Louis aprì lentamente la porta e venne ad abbracciarmi, mentre mi lasciavo andare al pianto.
«Va tutto bene» mi sussurrò. «Va tutto bene.»
«La mia vita fa schifo» mi lamentai. «Me lo sono meritato?»
«No, per niente, bimba.»
«Che devo fare, Louis?»
«Vieni qui.» Spinse gentilmente il mio capo sul suo petto e mi accarezzò la schiena.
«Dylan mi odierà, adesso» borbottai, ovattata dallo stretto contatto col suo corpo.
«No, non può, perché ti ama» mi rassicurò.
«Tu di sicuro mi stai odiando.»
«No, non ti odio, Candice.»
«Sarebbe più facile, se mi odiassi.»
«È stata facile, con Robert?»
Scossi la testa, rendendomi conto di ciò che avevo detto. No, non era affatto stata facile, con Robert, e Robert evidentemente mi odiava con tutto se stesso. «Louis, mi dispiace.»
«Non è colpa tua.»
«Sì, invece. Questa volta è tutta colpa mia.»
Mi prese il volto tra le mani per obbligarmi a guardarlo e si avvicinò fino ad essere ad un palmo di naso da me. «Non è colpa tua, Candice» ripeté.
«Se non avessi fatto niente con Dylan, prima, tutto sarebbe andato come da copione. Tu saresti libero di stare con Sally, adesso.»
«Sally? Bimba, io non sto con Sally. Abbiamo avuto qualche rapporto occasionale, ma non è la mia ragazza.»
«Pensavo...»
«Io non sono il tipo da ragazza fissa, Candice» mi interruppe prima che io non terminassi le parole per finire la frase.
«Prima o poi dovrai pur mettere la testa a posto, no? Non hai mai pensato a una famiglia tua, una donna che ti tiene caldo il letto...?»
«Ho già delle donne che mi tengono caldo il letto.»
«Sai cosa intendo. Ricordati che Peter Pan, alla fine, resta solo.»
«Non sono un bambino» replicò.
«Allora perché non ti comporti da uomo, se dici di esserlo?»
Mi accarezzò le braccia nude e mi lasciò un bacio sulla fronte. «Forse allora questa esperienza sarà costruttiva, per me.»
«Louis, io...» Sospirai e spostai lo sguardo sul disastro in cui avevo ridotto la mia stanza. «Non so che dirti. Solo... Vediamo di farla funzionare, questa cosa, okay?»
«Non so come faremo, ma okay.»
Gli mostrai un piccolo sorriso. «Grazie, Louis.»
«Candice» mi richiamò quando accennai ad allontanarmi. «Credi che Dylan ce la farà?»
Abbassai lo sguardo, affranta, e scossi il capo. «Onestamente, non lo so.»
Louis avvolse di nuovo le braccia attorno a me e mi baciò sulla mascella. Speravo vivamente che Dylan riuscisse a superarla, perché io non avrei mai potuto fargli il torto di uscire con lui, nonostante lo amassi, quando il mio futuro era stato scritto con suo fratello. Avrei dovuto lasciarlo andare, come lui aveva fatto con me tempo addietro, e speravo che non la prendesse troppo male, o anche io ne sarei rimasta distrutta.

FINE

Aʟᴛᴀ Iɴғᴇᴅᴇʟᴛᴀ̀Onde histórias criam vida. Descubra agora