Capitolo 29

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Mi beai del suo tocco e del contatto ravvicinato con il suo corpo. Inalai il buonissimo profumo che emenava la sua pelle ed i suoi vestiti e chiusi gli occhi cedendo al più totale rilassamento. Continuó a stringermi forte senza dire altro. Dopo quella sua confessione cominciai a sentirmi felice ma nello stesso tempo confusa. Ogni qual volta che avevo a che fare con lui la mia anima si attanaglianava tra mille pensieri e sensazioni diverse. Era capace di farmi perdere quella sorta di equilibrio che mi creavo solo in sua assenza. Tra noi non si proferì più alcuna parola ed entrambi cominciammo a passeggiare fianco a fianco. Tirai fuori un respiro cercando di riprendere aria e sorrisi felice. Tenerlo vicino mi rendeva contenta. La mia giornata era andata uno schifo ma con lui sembrai aver dimenticato tutto.

-"Come è andata la giornata?"- chiese continuando a guardare davanti a lui mentre compieva, assieme a me, dei passi. Lo guardai di profilo e fissai i suoi lineamenti perfetti.

-"Molto pesante. La tua?"- domandai.

-"Non posso lamentarmi. Ma a te cosa è successo?"- si interessó voltandosi verso di me. Guardai i suoi bellissimi occhi per un attimo e cercai di distogliere lo sguardo. Mi deconcentravano fin troppo.

-"Francesca si è ripresentata al mio bar. Ha l'aspetto di una barbona"- raccontai tornando seria. Per tutto il tempo continuammo a chiacchierare e a raccontarci l'un l'altro le nostre giornate. Narrai tutti gli avvenimenti che avevano reso quel giorno triste e pesante ma cercai di evitare di confessargli che il mio incontro con lui aveva migliorato tutto. Nel frattempo le nostre gambe ci portarono in giro per diverso tempo e senza meta, mentre noi ci perdavamo tra le nostre parole e i nostri sguardi. Osservavo il suo viso e mi innamoravo sempre di più ogni qual volta che sorrideva. La nostra quiete fu però interrotta da una voce a me anche fin troppo conosciuta.

-"Hey Aurora!"- sentii il mio nome improvvisamente. Alzai la testa ed incontrai gli occhi vivaci di Stefano che mi scrutavano. Sotto lo sguardo attento e indagatore di Niccolò mi abbracció stringendomi forte.

-"Sei tornata finalmente!"- disse mentre accarezzava i miei capelli. Cercai di separarmi il prima possibile ma la sua forte presa non me lo permetteva così facilmente. Non vedevo Stefano fin da quando avevo lasciato Roma.

-"Emh.. Si"- dissi per poi allontanarmi del tutto da lui. Stefano sembró non curarsi minimamente di Niccolò, mentre quest'ultimo ci osservava in silenzio. Lo guardai per un attimo e la sua espressione mi apparve abbastanza infastidita. Poi tornai a guardare Stefano che finalmente si accorse della sua presenza e cominciò a scrutare per bene la sua figura. Osservó Niccolò dalla testa ai piedi con una certa e palese riluttanza che mi urtó particolarmente.

-"Come stai? Va tutto bene?"- domandò tornando a me. Spostai il mio sguardo da un ragazzo all'altro e mi trovai, per un breve periodo di tempo, spaesata.

-"Bene, grazie"- risposi un po' impacciata e spostandomi un ciuffo indietro. Dopo di che tra di noi calò un certo ed insopportabile silenzio creando tensione.

-"Comunque.. Stefano lui è Niccolò"- dissi cercando di sciogliere il ghiaccio. Lui ricominciò a guardare il moro accanto a me e gli porse la mano. Quest'ultimo la afferró e la strinse forte sfoderando un sorriso alquanto finto e forzato. Stefano fece lo stesso e poi gli rivolse la parola.

-"Hey ma tu non sei il ragazzo che era al ristorante?"- chiese leggermente confuso rivolgendosi al moro. Lui alzò un sopracciglio e lo guardò.

-"Si, sono io."- affermò facendo confondere ancora di più la mente di Stefano.

-"Ma avevate fatto già conoscenza oppure si tratta di roba recente?"-

-"Già da prima"- risposi sinceramente. Non avevo più voglia di mentire riguardo me e Niccolò. Ormai era entrato a far parte della mia vita e non l'avrei fatto uscire tanto facilmente.

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