Dopo essere stato per tanto tempo solo un'idea questo capitolo è diventato prima un cantiere e dopo un progetto finito.
Lo so, ci metto troppo a scrivere un capitolo, ma sappiate che dietro c'è un sacco di ricerca e poi c'è bisogno dell'ispirazione (magari oggi vedo un qualcosa legato all divinità di cui devo parlare, ed eccola lì, l'ispirazione, ovviamente non funziona con cose che si vedono tutti i giorni)
Oggi parliamo di Apollo, la divinità più sfigata dell'Olimpo, soprattutto per quanto riguarda l'amore, dio del Sole di cui trainava il carro (vedasi immagine in alto), di TUTTE le arti, infatti lui era il protettore delle muse, della musica, della profezia, della poesia, della medicina (Infatti suo figlio Asclepio era il dio della medicina), delle pestilenze (E questo i greci che combatterono a Troia lo scoprirono grazie alle bravate di Agamennone), della scienza che illumina l'intelletto. I romani copiarono la versione greca senza nemmeno prendersi la briga di cambiargli il nome, perché i romani sono sempre stati un po' freebooter.
Come la sorella era un abile arciere. Il suo tempio più importante è quello di Delfi, dove era venerato come oracolo. Lì aveva una sacerdotessa incaricata di leggere i suoi segni chiamata Pizia. Viste le tante cose di cui lui era la divinità protettrice era considerato uno dei più importanti del Dodekatheon.
Ora passiamo ai miti su di lui, dove possiamo vedere tutta la sua sfigatagine, prima però Narratore ci rileggerà la sua nascita copiata pari pari dal capitolo precedente.
Narratore:
La nascita
La Teogonia ci racconta che Zeus, invaghito di Leto, figlia dei titani Ceo e Febe (e quindi sua sfaccimma di cugina) per poter nascondere il tradimento ad Era trasformò lui e la sua nuova fiamma in quaglie così da poter fare i suoi comodi in modo nascosto e sempre fantasioso come il suo solito. Però Era abbiamo capito molti capitoli fa che non era scema, così, resasi conto dell'adulterio, chiese al suo caro amico Pitone (Che aveva salvato un po' di tempo prima da Afrodite, la quale voleva farcisi una borsa) di perseguitare Leto in modo che non potesse partorire su nessuna terra dove brillasse il sole. Leto riuscì con molta fortuna ad arrivare su l'isola di Delo (Sì, quella della lega che serviva principalmente a far costruire cose ad Atene), che secondo alcune leggende era sua sorella Asteria (trasformata in isola perché aveva rifiutato di andare a letto con Zeus), che essendo un'isola galleggiante non era soggetta alla maledizione di Era e riuscì a partorire. La prima a nascere fu Artemide, che giustamente appena nata aiutò sua madre a partorire il fratello.
Un altro mito dice che Era non aveva fatto in tempo ad arrivare per non far diventare Pitone una borsa, quindi era stata costretta a rapire sua figlia(!) Ilizia, dea del parto. Gli dèi però fecero una colletta e le regalarono una piccola collanina lunga nove metri fatta d'ambra per far liberare Ilizia, così che potesse iniziare il travaglio.
Spero Narratore possa scusarmi, ma in effetti Artemide e Apollo sono gemelli, quindi la storia è la stessa.
L'adolescenza
Quando era ancora molto giovane decise di vendicare la madre, così, armato di frecce create da Efesto andò sul monte Parnaso, dove si diceva vivere il drago Pitone (voi sapevate che era un drago? Io no) dove lo ferì. Il mostro, per sfuggire ad Apollo (vi ricordo che Pitone è un drago enorme) si rifugiò a Delo presso l'oracolo della Madre Terra di cui era il protettore e dove viveva la sua compagna Delfine. Lo scontro finì davanti al sacro crepaccio. Un crepaccio. Sacro. Per l'affronto la Madre Terra fece ricorso a Zeus che ordinò al figlio di andare a purificarsi a Tempe e di partecipare ai giochi Pitici in onore di Pitone.

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La mitologia spiegata male
RandomI miti, basi delle fondamenta di una delle più grandi civiltà antiche, raccontati un modo semplice e brutto, ma almeno correttamente e non come fanno film e cartoni animati a tema. Avvertimento: qui dentro si porta avanti l'odio per tutti gli eroi...