Trasloco

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Le due settimane passarono in fretta. Era il sette settembre e l'indomani Levi si sarebbe trasferito a Stohess.
:" Hanji, maledizione, calmati! Mi trasferisco a due ore di macchina da qui, non vado al fronte ad ammazzare nazisti." disse Levi con tono esasperato, al quinto abbraccio dell'ultima mezz' ora.
:" Si ma, non sarai più con me. Chi prenderò in giro perché non riesce a prendere i cereali sullo scaffale più alto senza arrampicarsi sulla sedia? Chi si occuperà di pulire la casa? Chi mi..." piagnucolò l'occhialuta, ma il moro le tappò la bocca con la mano.
:" D'accordo, ascolta. Ho lasciato qualche vestito qui, ogni tanto tornerò per un paio di giorni. E poi guarda...", Levi sfilò il biglietto dalla tasca dei pantaloni, lo posizionò davanti agl' occhi dell'amica e lo stracciò. Vedendo la sua espressione stupita ed un po' confusa le schiarì le idee. :" Credi che non abbia visto come stringi le chiavi da quando ho preso in mano le valigie? Oggi andremo in macchina, così ti farò conoscere il mio coinquilino." Ad Hanji le si illuminarono gl' occhi. :"YAHOOO, grazie Leviii." strillò, con quella sua voce che trapassa le orecchie.
"Me ne sto già pentendo" pensò il moro, sospirando.

I due caricarono le valigie in auto, Hanji fece per andare al lato del guidatore, ma venne fermata dall' uomo :" Oi, neanche per sbaglio. Guido io, non mi voglio trovare abbracciato ad un palo." disse, spingendola via dalla portiera ed ignorando le sue lamentele.
Diede un'occhiata al cellulare per rispondere agl' eventuali messaggi, dato che non lo avrebbe toccato per le prossime due ore.
Ovviamente trovò la chat di Eren al primo posto, " Spero che non sia un altro video di un cane triste che chiede scusa al padrone." pensò.
In quei quattordici giorni, ogni giorno, il castano gli chiese come stesse, per poi raccontargli la sua giornata.

Da quei messaggi il moro capì che fa il commesso in un negozio di giocattoli, adora sua madre e che la sua sorellastra è abbastanza invadente, ma che gli vuole comunque bene.
Levi non disse molto di sé, anche se il suo futuro coinquilino non demordeva nel chiedergli di raccontare qualcosa.
Il più basso gli raccontò le cose più superficiali, come il fatto che gli piace il tè nero, le cose non troppo dolci e la pulizia. Il moro non poteva saperlo ma, ogni nuova informazione che concesse, il castano la accolse con un sorriso e gratitudine. Eren intuì praticamente subito che Levi avesse un carattere introverso, quindi diede molta importanza a quelle piccole cose, apparentemente insignificanti.

Eren😁

-Allora, oggi è il gran giorno, eh?
Mi diresti a che ora pensi di arrivare? Tanto per regolarmi. Grazie😀-

Ore 12.55

- Sto partendo proprio ora,
arriverò circa per le 15.-

Ore 13.02

Eren😁

-Ok, allora buon viaggio
e occhio ai muretti😅-

Ore 13.09

Il castano, leggendo l'orario d'arrivo del moro, si mise le mani nei capelli, guardandosi intorno. La casa era un vero disastro, se il moro la vedesse in questo stato andrebbe fuori di testa.
:" Ok, calma Eren, hai due ore di tempo per rendere questa casa...una casa." pensò, mentre si fiondò nel ripostiglio a tirare fuori scopa, straccio per fare la polvere e prodotti vari per l'igiene della casa. Mise un po' di musica per darsi la carica ed iniziò l'impresa.

Un'ora e quaranta minuti dopo, Eren aprì le finestre, per far passare aria ed eliminare l'odore pungente di candeggina. Gli mancava solo di dare una veloce ripulita al piano cottura in cucina e poi avrebbe finito.
Si asciugò la fronte dallo strato di sudore, guardando soddisfatto il suo lavoro, diede una boccata alla sigaretta elettronica e si accinse a ripulire il fornello dalle macchie di caffè che rovesciò accidentalmente la mattina.

Coinquilini [ Ereri/ Riren]Where stories live. Discover now