Capitolo quarto

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Finalmente è sabato!
Questo primo mese di scuola è stato alquanto stressante per vari motivi:
1) Il livello di sopportazione per quanto riguarda Noen sta scendendo ogni giorno di più e non riesco a capire il perché. Mi da fastidio anche se respira;
2) Litigo giornalmente con Harry. È ancora convinto che io vada lì per sentirmi in pace con me stessa e non perde occasione per provocarmi;
3) Sono 5 giorni che non mangio del bacon e sto letteralmente impazzendo.

Nonostante sia sabato la mia sveglia suona lo stesso alle 6.
Oggi porteremo i ragazzi dell'orfanotrofio a Santa Monica, al Luna Park.
Ogni sabato decidiamo un posto diverso da visitare e questa settimana tocca al Pacific Park ospitarci.
Michael non riusciva a stare fermo quando gliel'ho detto. Finalmente ha 6 anni e finalmente il direttore lo reputa abbastanza grande per venire con noi.
Sfortunatamente ci sarà anche Harry.

Sbadiglio ad intervalli di due minuti ma alla fine decido che è arrivato il momento di alzarmi.

Cosa dovrei mettere per una giornata al Luna Park?
Dovrò sicuramente correre dietro Michael e quindi non mi sembra il caso di mettere un vestitino, però non voglio neanche essere uno zombie. Quindi?
Pantaloncini, crop top della Calvin Klein, Converse, Kanken e si va a comandare.

Prendo i vestiti scelti dall'armadio e li porto con me in bagno.
Thomas ha il vizio di venire in camera mia a prima mattina per restare 10 minuti nel letto con me e credo che la sveglia l'abbia sentita anche lui per quante volte ha suonato.

Mi lavo, mi asciugo, mi vesto e mi posiziono davanti lo specchio.

-D'accordo occhiaie, ora è una cosa tra me e voi.- Prendo un respiro profondo e per prima cosa applico la crema per far sì che il correttore scivoli meglio sulla pelle.

Non mi trucco mai esageratamente. Solitamente uso il correttore, il mascara e un gloss. Se ho tempo da perdere poi uso anche l'eyeliner.

Devo dire però che il correttore compratomi da mamma ha davvero una coprenza top.
Da oggi poi li farò scegliere a lei i miei trucchi.

Rifaccio le solite due trecce olandesi e questa volta deciso anche di allungarle con le extension.

Minchia come sono figa vestita in questo modo. Dovrei cambiare stile.

Scendo in salotto con lo zaino già aperto e appena mamma nota la mia presenza inizia a cacciare bottigline di acqua a non finire, panini, patatine e cibi vari.

-Guarda che devi dividerli con Michael! Gli ho promesso di fargli i miei muffin giovedì!-

Mamma assume un'espressione molto seria e mi punta un dito al petto. Non posso fare altro che alzare le mani in segno di resa.

-Fa la brava e torna intera a casa. L'ultima volta che io e tuo padre siamo andati al Pacific Park da fidanzati l'ho dovuto riportare in braccio dato che ha avuto la capacità di slogarsi la caviglia. Il fatto che tu faccia tanti guai quanto tuo padre mi preoccupa.-

No gente, non sta esagerando.
Quando avevo 10 anni io e papà andammo alla pista di Skate.
Tornammo a casa 3 ore dopo: io con il braccio  a puttane e lui con il piede fasciato.
O ancora: due mesi fa mi ha portato alle scogliere per fare i tuffi con lui. C'era anche Thomas.
Thomas ne rimane illeso, io e papà ci sloghiamo entrambi le spalle.

Avreste dovuto vedere lo show fatto da mamma quando Thomas l'ha chiamata dall'ospedale.
Ha letteralmente lanciato uno dei due sandali dietro papà davanti ai dottori lamentandosi del fatto che siamo due combina guai.

-Tranquilla mamma, andrà tutto bene. Ora vado.- Lascio un bacio sulla guancia di mamma ed esco di casa recuperando le chiavi della macchina.

Un Audi Q2.

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