Chapter 4

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Impazzito. Era letteralmente impazzito.

Il ragazzo guardava dall'altra parte della stanza, con sguardo preoccupato, quello che da un anno e mezzo a quella parte era diventato il suo partner.
Bakugou se ne stava lì, seduto di fronte al tavolino dove erano soliti svolgere i loro compiti per casa quando ancora andavano a scuola, mentre con frenesia scriveva e scribacchiava annotamenti che a Kirishima suonavano incomprensibili. La mano si muoveva fulminea, e insieme a quella anche il braccio seguiva i suoi movimenti, donando ai suoi gesti una grazia grossolana.

Il cuore gli doleva ogni qualvolta che vedeva il suo fidanzato ridursi in quelle condizioni; il volto stravolto dalla stanchezza, le guance quasi incavate, quello sguardo pieno di pazzia che accarezzava, o meglio, divorava, qualsiasi nuova informazione che si potesse trovare sull'epidemia che aveva sconvolto la quotidianità del mondo intero. Aveva paura che prima o poi, quello che Katsuki considerava "l'unico modo per salvarci il culo da questa merda", si sarebbe trasformato ben presto nella sua unica ragione di vita, e che lo avrebbe portato via da lui.

O peggio ancora, gli avrebbe fatto perdere completamente il senno e la ragione e non avrebbe più avuto la stabilità mentale di sempre, riducendolo ad una persona vuota, e una facile preda per il virus.

Cercava di rimanere positivo, allegro, amorevole, nonostante la maggior parte delle volte gli venissero rivolti in faccia solo insulti o minacce. In quelle occasioni gli veniva da chiedersi come fosse possibile che meno di 5 mesi prima, aveva la fortuna di vedere lati di Bakugou che mai si sarebbe immaginato. Ricordava quasi con le lacrime agli occhi quando, mentre facevano l'amore, lui lo guardava con quelle iridi rosse lucenti di lacrime e gli sillabava all'orecchio quanto l'amasse, scosso dai gemiti. O quando, dopo la doccia, gli si avvicinava da dietro e cingendogli la vita gli lasciava numerosi baci sul collo bagnato. Si annotava ogni cosa, cercava di raccogliere più informazioni possibili di quel Katsuki che solo lui aveva avuto la fortuna di vedere: il lato del letto su cui preferiva dormire, la sua tazza preferita, il tipo di bagnoschiuma che usava sempre, come il suo tono della voce si affievoliva quando era veramente felice, quasi a voler condividere quella pura e genuina felicità solo con lui.
Ma ora, di fronte a quello spettacolo che, odiava ammetterlo, ma sì, era pietoso, non riconosceva più il ragazzo strafottente e altezzoso con cui aveva vissuto negli ultimi anni.

In quel lasso di tempo, le loro vite si erano completamente stravolte; si erano ritrovati da soli, due ragazzi di 16 anni, a dover fare affidamento solo sulle spalle dell'altro.

Il padre di Bakugou, come la moglie, era stato portato in una di quelle cliniche salvavita. Su come aveva gestito emotivamente la cosa Katsuki, Eijirou non ne fu mai pienamente sicuro: il ragazzo continuò con noncuranza la vita di tutti i giorni, vivendo da solo in casa come centinaia di adolescenti in quel periodo, cercando di non rendere ovvia la sua situazione ai servizi sociali. Ogni volta, però, che l'argomento cadeva sulla questione, Bakugou rispondeva sempre con scetticismo e non poco sarcasmo.
-Kirishima come diavolo stai tagliando quella cipolla? Allora è vero che sono una calamita per i depressi, cazzo. Se devi ammazzarti fallo fuori da casa mia, non come mio padre- diceva talvolta Katsuki con voce tagliente all'amico. E quando questo provava a rispondergli che suo padre poteva ancora salvarsi e guarire, lui rispondeva sempre con un secco:- Per me lui è già morto- e il discorso moriva sul nascere.

Invece, i genitori di Kirishima non erano riusciti a resistere all'intrusione del virus, e fu in quel periodo che Bakugou smise di usare quel tono quando parlava di suo padre; la prima era stata la signora Kirishima.
Il figlio di quest'ultima si chiedeva in continuazione come fosse possibile che una donna forte, solare e testarda come lei si potesse alzare da tavola, una sera, nel bel mezzo di una normalissima cena, e andare in bagno per ingerire un'intera boccetta di sonniferi, per poi scendere nuovamente al piano di sotto e servire la cena alla sua famiglia.
Era improvvisamente crollata a terra, senza preavviso, facendo rovesciare l'insalatiera che teneva in mano. Tutto era stato così veloce e inaspettato che il suono della testa che batteva violentemente sul pavimento era stato coperto dalle risate di Kirishima e suo padre, intenti a guardare uno show alla televisione.

IN REVISIONE/PAUSA - BNHA/Kiribaku -【 Apocalypse 】 - L'epidemia del suicidio.जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें