10. (S)ua (M)aestà la (S)ingle - (S)figata - (R)itardataria

493 25 29
                                    

Se chiudo gli occhi, vedo ancora girare in cerchio nella mia povera testa, le immagini rivoltanti di ieri sera

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Se chiudo gli occhi, vedo ancora girare in cerchio nella mia povera testa, le immagini rivoltanti di ieri sera. Ogni volta che ci provo, c'è sempre Noah che afferra per il colletto quel povero ragazzo e lo solleva dal pavimento di qualche centimetro, in modo tale che il giovane possa guardarlo dritto negli occhi rabbuiati. Ora gli sbraita qualcosa in faccia in modo animalesco, gli sta facendo sentire quanto vale il suo potere superiore, prima di dargli uno spintone e farlo finire a terra con un tonfo. Riesco a vedere gli occhi terrorizzati di Jane che fissano increduli il fratello e poi il suo ragazzo, delusa per un comportamento che dall'uomo non si aspettava affatto. Lei si fidava e lui l'ha tradita, pedinandola fino al Beck's. Perché non si è fidato di lei?
Lui le sussurra qualcosa, poi la prende sottobraccio e la trascina fuori dal locale, immersi nel buio della notte. Lei prova a divincolarsi, a liberarsi, muovendo le braccia come meglio può, sotto l'effetto di un cocktail di troppo. Non ha avuto nemmeno la forza di opporsi e così è stata costretta a lasciare tutto senza potersi difendere.
Tutto questo è accaduto perché io ho fallito miseramente. Mi sono limitata a fissare la scena, senza muovere un solo dito. Sono rimasta impassibile. Noah è cocciuto. Non ha voluto darmi retta. Ha voluto fare di testa sua.
Ma come avrei potuto impedirlo? In confronto all'armadio che è lui, io sono solo un piccolo esserino con la forza pari a quella di uno scoiattolo.
Ma prima che io possa risvegliarmi da quel brutto incubo, vedo ancora i suoi occhi che mi cercano, oltre la confusione del piccolo bisticcio. Sono dispiaciuti e tenebrosi, ma al tempo stesso sono soddisfatti di quanto è accaduto.
Passa qualche secondo da quando i fratelli Parker se ne sono usciti dal bar e il ragazzo viene soccorso da qualcuno in mezzo alla sala, poco lontano dal tavolino che aveva prenotato quella sera. Lo sento lamentarsi. Si tiene un polso. Impreca, è furioso. Dopodiché anche lui sparisce e il locale torna alla sua serenità.
Mi sveglio.

Faccio un piccolo balzo sulla sedia reclinabile, trasalendo non appena uno dei romanzi a cui stavo lavorando alla revisione, finisce a terra con un suono grave, inseme al mio set di matite colorate.
Sbadiglio raccogliendolo. Mi piego in due in modo tale da raggiungere il pavimento in parquet completamente in disordine e afferro quanto più possibile. Appoggio il tutto sulla scrivania già piena di manoscritti, cercando infine di ripercorrere gli istanti antecedenti a quello stato di sonnolenza. Senza molto successo in realtà. Questa notte, dopo i trascorsi della serata, ho fatto molta fatica a chiudere occhio e le ore passate a fissare il soffitto, mi si stanno ritorcendo contro.
Provo dunque ad alzarmi, ma il mio corpo non mi aiuta affatto in questa vana missione. La schiena comincia a scricchiolare indolenzita e mi rendo conto, che tutto sommato questa poltroncina da ufficio non è poi così comoda come diceva la pubblicità; è tutta una bugia per fare soldi! Altro che cuscini in Memory Foam!
Inizio a stiracchiarmi prima le braccia, sollevandole sopra alla testa e poi tocca anche al resto degli arti intorpiditi dal sonno.

"Non mi stupisce molto il fatto che nessuno abbia ancora voluto pubblicarti mio caro... Chiamarti libro non mi pare proprio il caso... Non voglio di certo insinuare un'eresia di simili dimensioni. Ah, ecco ci sono! La definizione che ti si addice maggiormente è Raccolta di Parole. E per questo di compatisco lo sai? Sì lo so, Maryrose sostiene che tu sia il suo lavoro meglio riuscito, ma al solo pensiero mi vengono i brividi. Anche per i tuoi sventurati fratelli! Diciamo che la vostra unica colpa è stata quella di finire nelle mani della - finta - autrice sbagliata. E questo lo sto dicendo per il tuo bene, perché almeno due frasi di senso compiuto quell'oca giuliva sgrammaticata le poteva inserire... Non sto insinuando che tu sia il suo mostro di Frankenstein - di questo ne sono più che certa - ma solo che avrebbe dovuto metterci più passione ed energia nella tua stesura. Insieme ad una bella rispolverata al libro di grammatica. E a un dizionario. Sempre che sappia cosa sia. Perciò il mio consiglio è... Rinuncia, sei un disastro. Nemmeno Eric e Kate saprebbero come aiutarti" recito il mio monologo, osservando dall'alto della mia posizione, il misero lavoro prioritario che mi é stato affidato questa mattina.

Principe Azzurro CercasiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora