0. Svegliati, oh bella addormentata.

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Svegliati

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Svegliati. Svegliati adesso, prima che sia troppo tardi. Prima che tu non possa più fuggire con le tue stesse gambe. Prima che i tuoi sogni si realizzino. Prima che le tue bugie prendano il sopravvento.

Apri gli occhi, abituati alla luce soffusa che ti accoglie, impigliata tra le dolci tende di cotone che ti proteggono. Sotto a quel piumone troppo leggero per la stagione delle castagne e del ghiaccio nelle scarpe. Ma caldo abbastanza, da racchiudere il tepore della carne bollente.
Se guardi in su, distesa su quel letto enorme, potresti vedere le stelle. Oltre la luce del giorno. Sono lì che ti attendono.
Allunghi una mano, il posto vuoto e freddo accanto a te e allora ricordi. La solitudine non dovrebbe più farti paura. Ora allunghi l'altra e afferri il telefono da sopra il comodino. Scorri svogliata le notifiche, alla ricerca di una in particolare. Ma è tardi, sei in ritardo per il tuo grande giorno. Ti sei scordata di ciò che accadrà ora?
E mentre con tutto il tuo entusiasmo, sposti le coperte dal corpo seminudo, sai che non sarà mai come te lo aspettavi. Che forse c'è qualcosa di cui non hai ancora tenuto conto. Un imprevisto. Lo senti. Qualcosa è cambiato.
Scuoti la testa, alzi le spalle. Di cosa mai ti dovresti preoccupare tu? Lo stress non aiuta di certo la pelle, anzi favorisce solo le rughe. Te lo ripeti spesso questo mantra ultimamente.
Come a ricordare ciò che è stato, a pensare ciò che è ora e ciò che speri ti riserverà il futuro. E sai bene anche tu che non si tratta della tua giovinezza.
Dicono che le rughe siano i solchi di un tempo pieno di sorrisi e lacrime. Che raccontino le più belle storie della nostra vita. Ma tu lo sai che tutto sommato, quelle favole le stai componendo mattoncino dopo mattoncino. Non hai paura di costruire il tuo castello. A modo tuo, ma lo stai facendo.
E quando apri l'armadio, sai perfettamente cosa indossare per apparire la più bella tra le altre.
Così afferri quel vestitino che credevi ormai disperso, dopo averlo cercato per giornate intere senza avere in cambio molto successo.
E quelle scarpe. Quelle che pensavi non arrivasse mai il momento di calzare. Ti osservi allo specchio. Oggi sei più radiosa del solito.
Guardi ancora l'orologio, con fare nervoso. Sei quasi in orario. Ma dopotutto non sei mai stata puntuale. Nemmeno quando credevi ci saresti riuscita.
Esci sotto la pioggerellina ghiacciata, cosparsa di foglie dai colori caldi che sfrigolano sotto al tuo passo veloce e deciso. Le mani in tasca e le orecchie coperte da un berrettino di lana fatto a mano. L'unico che mai avresti voluto abbandonare in un vecchio cassetto dimenticato.
Gli occhi puntati dritti al confine con la Terra. Sempre che ci sia un vero e proprio confine per te, che non fai altro che credere all'esistenza di nuovi orizzonti.

Svegliati. Svegliati ora, fin che puoi. Prima che sia troppo tardi. Prima che tutto questo possa finire. Prima che tu possa decidere.
No, tu lo sai bene. Tu hai già preso una decisione. E non è stata difficile. Ora vai. Vai e prendi ciò che ti spetta.

Ciao a tutti!
Lo so, è un prologo un po'... Particolare😅. Non sono solita fare questo tipo di scelte, ma ho voluto fare una prova, descrivendo diversamente il miscuglio di emozioni e disagi contrastanti che sta provando la protagonista.
Spero che questa idea iniziale vi abbia incuriosito e che vi sia piaciuta.
Io vi aspetto questo venerdì con il primo vero capitolo della storia, dove credetemi, ne vedremo delle belle😂.
Fatemi sapere cosa ne pensate e se avete qualche correzione o qualche consiglio per migliorare, fatevi sentire!
Un bacio 😘.
Jess.

Principe Azzurro CercasiWhere stories live. Discover now