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1 Agosto 2019
Ore 05:15

Ce l'ho fatta, finalmente sono in camera mia!
Spero sia la camera giusta.
Rileggo l'indizio per sapere cosa fare. Appena leggo l'ultima parola questo mi si sgretola tra le mani.

Devo cercare uno specchio?
L'unico è quello rotondo sulla parete a sinistra.
Però non ho ben capito cosa dovrei farci con lo specchio.
Non dovrò mica portarmi via anche quello?!
Se voleva una mano per il trasloco bastava chiederlo senza troppe cerimonie.

Sono veramente confusa.
Mi avvicino per osservarlo.
È semplice, senza decori o particolari, solo una linea nera di contorno.
Provo a spostarlo leggermente, magari l'indizio è nascosto dietro.

Niente, ma veramente niente.
Mi innervosisce un po' la cosa.
Il mio cipiglio arrabbiato si riflette nello specchio.
Al suo interno una mano apparsa dal nulla, comincia a scrivere qualcosa.
Solo che è al contrario.

"Grazie al cazzo,
scrivere dritto no?
Troppa fatica."

Prendo carta e penna e comincio a trascrivere le lettere nell'ordine corretto.

"Mi guardo allo specchio,
son sempre lo stesso.
Chiudo gli occhi e li riapro,
ma niente è cambiato.
Se la verità vuoi rivelare
a metà mi devi spezzare."

Inizio ad annoiarmi di questi indovinelli.

Guardo lo specchio e poi le armi.
Forse è qui che devo usare la katana.
Appena avvicino la mano all'elsa una piccola scarica fastidiosa mi colpisce i polpastrelli.
Okay, non è l'arma giusta.

Il mio sguardo torna su quella maledetta pozza argentea.
E finalmente noto qualcosa di interessante sulla sua superficie liscia.
Una piccola crepa proprio al centro. Un solo colpo e lo stesso si dividerà a metà.
L'unica arma che posso usare è l'arco.
Solo così ho la certezza di essere più precisa possibile.

Impugno l'arco e mi posiziono.
Preparo la freccia.
Devo assolutamente colpire quella crepa.
Tendo la corda.
Prendo la mira e...

Lascio.

Per un secondo tutto si ferma.
Il silenzio cala sovrano nella stanza.
Non posso crederci.
La freccia sta lì, immobile.
Non ce l'ho fatta.

Crak

Quel piccolo rumoroso mi costringe ad alzare lo sguardo.
Sopra e sotto quel piccolo bastone piumato le crepe si allungano fino a raggiungere il bordo.

Piccole gocce scarlate fuoriescono da quelle piccole venature.
Urla di dolore si propagano per la stanza.
Lo specchio, ormai diviso, inizia ad aprirsi come fosse una porta facendo, così, cadere la freccia.

Dietro a queste porte argentee ormai macchiate di sangue si nasconde...

Un secondo specchio?

Ha qualcosa di diverso però, è molto più scuro del primo.

Mi avvicino per vederlo meglio.
Una mano fuoriesce dallo specchio, increspando la superficie come fosse acqua.

È tesa verso di me, il palmo verso l'alto, come un invito ad afferrarla per entrare.
E così faccio, la afferro.
Inizia a tirarmi dolcemente verso lo specchio.
Salgo sulla sedia.
La mia mano è già dentro.
Manca tutto il resto del corpo.
Siamo faccia a faccia.
Ce la posso fare.

Tre...

Due,

Uno.


























Sono dentro.

GlitchWhere stories live. Discover now