Capitolo 41

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le nostre labbra sono ancora attaccate, mi ha presa alla sprovvista, non riesco a muovere neanche un muscolo, il suo sapore è dolce, sa quasi di miele e fragole, il contrario delle labbra che sanno di tabacco e menta di Gionata. Non so perché sto ricambiando il bacio, le mie labbra stanno facendo tutto da sole, mi piace Luke? forse. Amo Gionata? questo è sicuro -io...scusami- mi sussurra staccandosi un po', la sua fronte resta incollata alla mia, e siamo sempre nella stessa posizione, non so il perché si sia scusato visto che il bacio è stato ricambiato. Eccome se è stato ricambiato. Come gli faccio intendere che non c'è bisogno di scusarsi? Sto cercando in tutti i modi di parlare ma è come se la mia bocca fosse cucita, c'è solo una cosa che mi viene in mente di fare, ma non so se farla o no. I secondi sono passati e quando vedo che lui si sta per staccare gli prendo il viso e gli lascio un semplice bacio stampo. Non se l'aspettava, ma la vita è una no? facciamo quello che vogliamo e sti cazzi. -hey, alla fine siete venuti?- si avvicina sorridendo Nicolò -beh si, veniamo ogni anno- dice il mio migliore amico, beh tanto migliore amico non è, non dopo quello che è successo, però -ah si capisco, io credo che fra poco vado, è già tardi- dice il ragazzo riccioluto, guardo l'orario sul mio cellulare e cazzo se è tardi, 01:32. -cazzo è tardi si, andiamo via anche noi- dico io, finalmente ho di nuovo possesso della mia bocca -già- aggiunge soltanto Luke guardando il suo orologio, salutiamo Nicolò e ci dirigiamo in macchina. Durante tutto il tragitto nessuno dei due ha osato aprire bocca, forse per l'imbarazzo oppure perché stava già parlando il nostro silenzio. Quando parcheggia la macchina davanti casa mia scendiamo tutti e due dall'auto. Lui si poggia sulla portiera della macchina mentre io sto davanti a lui a pochi centimetri di distanza. Sento il suo sguardo bruciarmi addosso e dopo poco mi faccio coraggio per far incrociare i nostri occhi, passano pochi secondi e dopo lui si mette a ridere provocando una risata anche a me -che c'è?- dico ridendo -nulla, niente tranquilla-  mi dice calmandosi -okay... allora io entro- dico sorridendo per poi abbracciarlo. Neanche faccio due passi che lui mi ferma tenendomi per il polso e facendomi avvicinare di nuovo a lui -quindi adesso noi due...- dice prima che io lo interrompo- cosa siamo?- completo la domanda che stava dicendo lui -ecco- ridacchia un po' -beh, io...non lo so- dico abbassando lo sguardo -facciamo che siamo quello che vogliamo noi- mi dice semplicemente lasciandomi un bacio a fior di labbra -buonanotte- dice entrando in macchina -notte- sussurro

07:04
Sta sveglia del cazzo proprio ora doveva suonare, non ho dormito tutta la notte, mille pensieri mi tormentavano e non ho chiuso occhio, avrò dormito solo quest'ultima mezz'oretta. Come ogni mattina mi preparo e dopo corro a scuola senza dare peso all'idea di fare colazione, e dopo circa dieci minuti arrivo, 07:56, per la prima volta in vita mia sono puntuale. In lontananza vedo Domiziana camminare, inutile dire che provo un odio immaginabile verso i suoi confronti, per colpa sua ho sofferto come una psicopatica. -uee ciao bella- dice Nicolò correndo verso di me -buongiorno riccio- dico ridacchiando -non puoi capire, non volevo venire in quest'inferno, ho un sonno- dice massaggiando i suoi occhi castani -a chi lo dici Nic, ho passato la notte in bianco- dico incominciando ad andare dentro l'edificio accompagnata dal mio amico -brutta notte, eh bella?- chiese -avoja- sono entrata in classe e ancora i prof non sono arrivati, ne approfitto per guardare un po' il cellulare

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Da Luke (mio) 🖤🦋:
Babe oggi non vengo, mi so beccato la febbre 🤒

A Luke (mio) 🖤🦋:
Grazie per lasciarmi da sola 😑🖕🏻
poi fammi sapere come stai cretino ❤

Poso il cellulare e inizio a prendere il materiale scolastico, sento come un brutto presentimento ma penso che siano solo le mie fissazioni e i miei complessi mentali.

Appena esco da scuola la prima cosa che faccio è camminare verso casa mia con le cuffiette nelle orecchie, tutto andava bene finché mi arriva la chiamata di mio padre

Inizio chiamata:
N: pronto? , dimmi pà
P: Nu è successa una cosa bruttissima, ovunque tu sia dimmelo e ti vengo a prendere
N: sono pochi passi lontana da scuola, che è successo?
P: Gionata è in ospedale

No No // Sfera Ebbasta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora