Capitolo 23

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Nell'attesa che il cielo si oscurasse così tanto, da poter riuscire ad intravedere le stelle, Niccolò se ne stava steso accanto a me e con il volto accanto il mio ventre.

-"Cresce bene.."- constató accarezzando la mia pancia gonfia e facendomi ridere.

-"Mi pare ovvio, no?"- chiesi divertita da quella serie di affermazioni sciocche che stava facendo in continuazione. Poggió un orecchio sulla pancia come se tentasse di ascoltare qualcosa.

-"Ma che fai?"- domandai cercando di non scoppiare a ridere.

-"Ssshh"- mi esortó tenendo ancora incollato l'orecchio su di me. Poi alzò il volto e ci avvicinò le labbra.

-"Sai che la tua mamma è una gran chiacchierona?"- parlò lentamente riferendosi alla piccola creatura formatasi dentro di me. Picchiettó lentamente un dito sul ventre e continuó a parlare.

-"Tanto so già che erediterai il suo carattere forte e la sua tenacia. E come se non bastasse anche la grande parlantina"-

-"Hey io non sono così logorroica"- mi lamentai sbuffando una risata.

-"Per non parlare della sua testardaggine"- continuó a parlare contro il tessuto della mia maglietta bianca, che nascondeva il pancione.

-"Ma nonostante ciò la tua mamma è meravigliosa e spero che tu prenda tutto da lei"- commentó. Io assistevo all'intera scena con un enorme sorriso sul volto mentre una lacrima di gioia solcava il mio volto.

-"Non voglio che prenda tutto da me"- sussurrai mentre raggiungevo con una mano la testa di Niccolò. Feci passare tra le dita i suoi capelli e lui sorrise rilassato.

-"Non vedo l'ora che tu nasca, piccolino"- disse in un fil di voce per poi alzare lentamente la mia maglietta e stamparci un bacio sopra. Sorrisi contenta e, dopo avermi di nuovo coperta, si stese nuovamente accanto a me. Lo guardai negli occhi e lui fece lo stesso. Nessuno diceva una parola. In sottofondo si sentiva solo il rumore delle onde del mare e dei nostri respiri.

-"Mi piace stare qui"- dissi incastrando le mie iridi con le sue. Ed era vero. Era come se lì avessimo ritrovato la pace di un tempo. La stessa pace che viveva tra di noi mesi e mesi prima di discutere continuamente. Si stava davvero divinamente. Io, lui ed il mare. Non potevo chiedere di meglio.

-"Anche a me. Per questo motivo ti ci ho portata "- rispose continuando a fissarmi con quegli occhi che mi fecero quasi mancare il respiro. Erano talmente belli che temevo di non farcela. Temevo di non riuscire a resistere alla loro bellezza ed al loro meraviglioso fascino.

-"È come aver ritrovato la pace"- dissi con un velo di tristezza. Lui mi guardó confuso.

-"Che vuoi dire?"-

-"Mi sembra di esser tornata indietro. Quando non c'erano problemi, quando non c'erano litigi. Quando tra me e te non c'era nient'altro che amore"- sussurrai affranta. Rammentai tutti i bellissimi ricordi passati con lui e mi sentii ancora peggio. Avrei tanto voluto ritornare a quei momenti e fermarmi lì per sempre.

-"Ascolta, pensi che mi piaccia litigare di continuo?"- domandò alzando un sopracciglio e poggiando un gomito sul telo. Posò la testa sulla sua mano e mi guardó con fare indagatore.

-"Certo che no, a chi è che piacerebbe?"- chiesi ovvia mettendomi seduta. Non riuscivo più a stare stesa e preferivo guardare Niccolò meglio in volto.

-"Immagino a nessuno. Quello che voglio dirti è che, tra di noi non c'è un motivo preciso per cui litighiamo. Se ci pensi anche adesso sembra che stiamo discutendo"- commentó cominciando a giocherellare con la sabbia.

La Mia Àncora 2⚓Where stories live. Discover now