28. Papà

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/Charles/
Entro in camera esausto dalla giornata, ma felice come non mai. Cerco di far piano appena noto Martina essersi addormentata sul letto, ancora vestita mentre probabilmente mi aspettava. Devo ammettere che nella confusione di oggi me la sono persa un po' ma so che lei c'era ovunque fossi anche io e la cosa mi fa sentire incredibilmente fortunato. Mi spoglio per poi sdraiarmi al suo fianco, coprendola con una coperta, e addormentarmi dopo pochi istanti con ancora le immagini del podio fissate in mente.

"Buongiorno" Mi sveglia lasciandomi un bacio sulla guancia e giocando come suo solito con i miei capelli, mi giro per guardarla in volto e la trovo già cambiata e truccata "Ciao mon amour" "Allora come devo rivolgermi a te ora che sei una super star?" Mi domanda facendomi ridere e svegliare un po' di più "Non lo so, perfezione può andare bene, oppure predestinato, principe di Monaco-" "Diciamo pure Charles" risponde ridendo per poi baciarmi e alzarsi dal letto "Ehy dove credi di andare?" "A casa, sai com'è" "Vieni a Monaco con me" le dico serio sedendomi e iniziando a vestirmi "Non posso, c'è il matrimonio questo weekend e io non ho intenzione di passare la settimana ad evitare mio padre" "Martina per favore! Te ne pentirai se non ci vai" lei scuote la testa iniziando a mettersi sulla difensiva come ogni volta che si tocca questo tasto "Te l'ho già detto, no e ancora no" "Ascoltami, è tuo papà non puoi ignorarlo per sempre e soprattutto non vuoi" "Che ne sai di cosa voglio? Tutto tranne che vedere quell'uomo, ha scelto loro mi sta bene così" "Non ha scelto nessuno Tini! Sei tu che ti stai fissando" "E non ho intenzione di 'sfissarmi'" risponde secca mimando le virgolette in aria e andando verso la porta. Mi alzo di scatto posizionandomi davanti all'uscita "Non scapperai di nuovo da questa conversazione" "Charles non ho intenzione di ascoltare nuovamente tutte le tue teorie su quanto io tenga a mio papà e quanto mi possa pentire!" Le afferro i polsi spostandola più all'interno della camera fino a farla sedere sul letto "Basta fare la bambina! Tuo padre è lì e vuole te" "Ma io non voglio lui!" Urla iniziando a piangere come ogni volta in cui litighiamo, ma stavolta so non essere colpa mia. Mi inginocchio davanti a lei così da guardarla dritta negli occhi "Ascoltami attentamente, ieri ho vinto a Monza, con la Ferrari, capito? Chiunque sarebbe al settimo cielo per questa cosa" mi interrompe improvvisamente con rabbia "Pensi davvero che mi interessi qualcosa di questo Charles? Per me rimani lo stesso ragazzino di 5 anni fa, né più né meno!" Mi spintona facendomi vacillare all'indietro ma rimango saldo sulle ginocchia posate a terra "Non intendevo questo" "E allora cosa sentiamo grande campione" cerco di non dar peso alla vena ironica che assumono le sue parole perché so non essere veramente ciò che pensa "Questo era il mio sogno ma ancor di più quello di mio papà. Era il nostro, e tutto quello che avrei voluto ieri era riaverlo indietro anche solo per un minuto, anche solo per vederlo davanti a me con il suo sguardo fiero e dirmi che era felice per me, che ce l'abbiamo fatta, ma non c'era e non ci sarà mai più. Non festeggerò il mio primo mondiale con lui, la mia vittoria a Monza e quella a Monaco. Non ci sarà quando ci sposeremo, perché lo faremo, e nemmeno quando nascerà suo nipote. E ti assicuro che farei qualsiasi cosa per vederlo" finisco il discorso con la voce spezzata dal pianto, mi sono portato tutto questo dentro l'intera giornata ed era arrivato il momento di dirlo a qualcuno. Martina mi ha preso le guance tra le mani, mi accarezza le lacrime che scendono e posa la sua fronte alla mia "Scusami amore" sussurra "Lui c'era ok? Era lì fiero di te come nessuno, esultava con te sul podio e cantava l'inno proprio come il suo bimbo prodigio" mi sorride per poi stringermi in un'abbraccio in cui mi lascio cadere "Però promettimi che vieni con me" mi dice dopo qualche istante facendomi tornare il sorriso "Certo" le rispondo per poi baciarla. Quando dopo qualche minuto ci alziamo da terra per sederci sul letto lei torna ad essere quella di sempre e mi ridà il sorriso "Ma quindi devo prenderla come una proposta la storia del matrimonio?" Scoppio a ridere "Non lo so, dovevo convincerti in qualche modo" scuote la testa sorridente sedendosi poi sulle mie gambe e iniziando a lasciarmi dei rapidi baci sul collo accarezzandomi i lobi come sempre quando vuole fare l'amore. Ovviamente non me lo faccio dire due volte e la faccio sdraiare.

/Martina/

Martinazzoli

Martinazzoli

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Martinazzoli Me and the girls supporting @charles_leclerc in Monza

Charles_leclerc Che fans ho?!🤯

landonorris Ma tifavate anche me vero???
   Martinazzoli Ovvio baby

Charlotte.TT (Un po' tifavo quel figo di Hamilton but okayyy)
  Martinazzoli  @lewishamilton (prego Char)
   lewishamilton Thanks😜

Maya.a Love you girlss🔥

L'arrivo a Montecarlo è abbastanza tranquillo così come i giorni che lo seguono, passati per lo più con amici o a scegliere i vestiti per quel maledettissimo matrimonio. Per ovvi motivi ho avvisato mio padre che sarei andata al matrimonio ma che non avrei potuto vederlo prima, inventandomi una serie di scuse improbabili che lui ha finto di bersi. Mi sto giusto lamentando di questo con Maya al telefono quando vengo interrotta da Charles che esce dalla cabina dove si stava provando lo smoking preparatogli dal suo sarto di fiducia "Scusa Maya devo andare" le dico rapidamente per riagganciare la chiamata e rimanere imbambolata davanti al ragazzo che se la ride beatamente "S-sei pazzesco amore" mi fa l'occhiolino per poi ringraziare il sarto e dirgli che l'abito è proprio come lo voleva, ci mancherebbe gli sta perfetto. Usciti dal negozio è il mio turno ma decido di non mostrare l'abito a Charles, facendolo aspettare fuori "Guarda che mica è l'abito bianco" "Senti almeno una cosa bella potrà esserci in quella giornata, e poi che ne sai che non è bianco" dico facendo la voce da sapientina "Perché il bianco al matrimonio non si mette, almeno che tu non voglia- Martina mica vorrai farlo per dar fastidio alla sposa!" "Se si sente infastidita vuol dire che evidentemente è a disagio, altrimenti non le farà né caldo né freddo" si sbatte una mano in fronte platealmente ridendo "Ma dobbiamo per forza farci notare da tutti?" "Amore sarò accompagnata da te, ci noterebbero comunque" Annuisce fieramente per passarmi poi un braccio attorno alle spalle e accompagnarmi verso la macchina.

Cin Cin /Charles Leclerc/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora