7. Dimenticarsi di respirare

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Oggi nevica, come praticamente quasi tutti i giorni, ma come quasi tutti i giorni mi meraviglio ogni volta di fronte a questo spettacolo. È un paesaggio che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita, è un pianeta ricco di sorprese il nostro,ma a qualcuno piace immaginarlo in mille modi differenti.
Ora, se fossimo in un mondo post-apocalittico, quale sarebbe l'arma migliore per riuscire a sopravvivere più a lungo? Bonnie, Bryan e Max stanno discutendo da più di dieci minuti su questa cosa mentre Joey che non ce la fa più ad ascoltarli, si è messo le cuffiette e si sta guardando Hill house ignorandoli completamente.
<secondo me con un arma da fuoco non vai molto lontano, le munizioni non durano all'infinito> spiega Bonnie, mangiando una patatina. Lei ha sempre amato questi argomenti, è appassionata di qualsiasi film su catastrofi e mondi che stanno per collassare e finalmente ha trovato due persone con le quali può condividere queste sue manie. I tre sono così presi dal dibattito sull'arma migliore che neanche notano il suono della prima campanella, che avvisa che lezioni stanno per cominciare.
Sono passati pochi giorni da quando ci conosciamo, ma sembra che ora ritrovarsi a mensa sia diventata una routine. Sedersi al terzo pilastro ora non ha più molto senso, ma sarà sempre il nostro tavolo preferito. Hunter è partito questa notte e quando ho chiesto ai suoi amici dove fossero i parenti che stava andando a trovare, si sono prima guardati per poi parlare di tutt'altro facendo finta che io non abbia nemmeno aperto bocca, ma non volevo insistere perciò non ho chiesto più nulla.

Quando è salito in macchina sembrava inquieto e non ne capisco il motivo, ma qualcosa mi dice che la verità è che quei parenti non esistono. E' come una sensazione in fondo allo stomaco, non so nemmeno come spiegarlo, ma sono preoccupata.
<hai sentito Serena?> Joey cerca di attirare la mia attenzione scuotendo la mano davanti ai miei occhi.
<scusami ero sovrappensiero, cosa stavi dicendo?> mi guarda un po' strano come per cercare di capire a cosa stessi pensando, ma per mia fortuna riprendere a parlare, probabilmente perché abituato al mio essere perennemente immersa nella mia mente.
< ti ho chiesto se volessi accompagnarmi in segreteria, vado a iscrivermi nel club radiofonico cosi mi faranno fare da Dj al ballo> un sorriso si fa finalmente strada sul mio volto.
<ti sei deciso! Sono così felice per te!> e da una vita che vorrebbe esibirsi, ma ha sempre avuto paura del rifiuto del pubblico. È da quando ne ho memoria che ama la musica in tutti i suoi generi e i remix che crea sono spettacolari, persino io che amo canzoni un po' più "old school" diciamo, li apprezzo davvero tanto.
< mia madre mi ha minacciato perché non sopporta più le mie lamentele e poi mi sento pronto..credo> appena finisce di parlare lo afferro per la mano, saluto i ragazzi ancora seduti, e corro verso la segreteria prima Joey possa cambiare idea perchè credetemi, lo fa molto spesso.
Ad accoglierci c'è Hazel, una ragazza sulla trentina che appena mi vede, smette di compilare le carte appoggiate sul bancone e porta le mani a pugno sui fianchi.
< Serena Rose Jackson non dirmi che sei qua per qualche altra punizione..>
< ma no!! Siamo qui per lui!> esclamo spingendolo verso di lei. Comunque non ha tutti i torti a partire prevenuta, di solito devo sempre passare da lei per farmi dare istruzioni sulle punizioni che mi danno quando non è il preside in persona ha decidere per i professori.

<che mi venga un colpo, due settimane senza finire nei guai? Tu non sei Serena..che ne hai fatto di lei??> fa un'espressione preoccupata per poi scoppiare a ridere quando mi vede seria, ma alla fine anche io scoppio a ridere assieme a lei. <allora, per cosa posso esserti utile signor..?>

<Joey, Joey Walker! E vorrei iscrivermi al club radiofonico e offrirmi come Dj> spiega e intanto Hazel cerca fra i vari cassetti pieni di cianfrusaglie e fogli.

<hai detto offrirmi come se fossi il volontario degli hunger games> lo prendo in giro ricevendo una gomitata tra le costole.

<ma non lo sai che sono una ragazza? Le donne non si toccano nemmeno con un fiore!> a questa mia ennesima presa in giro, Joey mette il suo braccio intorno al mio collo e comincia a strofinare le nocche sulla mia testa, scompigliandomi i capelli. <tu non sei una donna, tu sei un essere nato solo per darmi fastidio e oggi, io guerriero valoroso ti eliminerò!> esclama continuando a tenermi stretta sotto al braccio fino a quando la segretaria trova i fogli che servivano e li poggia sul bancone.

Something goodWhere stories live. Discover now