°Bubbles°

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L'odore della carta era così buono.
Le pagine che sfioravano le dita erano così inebrianti.
L'inchiostro nero in contrasto col bianco della carta dava una visione così piacevole.
La storia così affascinante da non poter distogliere gli occhi dalle parole.
Shiota era seduto sul letto, mentre leggeva un libro prestatogli da Karma. Era una storia così bella, così profonda: stupenda per essere così verosimile. Era fermo a leggere da almeno un'ora: il tempo che il rosso si lavasse e vestisse con tutta la calma del mondo.
Attualmente, Akabane era in bagno a cercare l'asciugacapelli magicamente scomparso: nel mentre osservò quel piccolo puffetto immerso nella sua lettura, con quel viso calmo e rilassato. A quella visione, il diavolo sorrise.
<<ehi, Nagisa: tu non ti lavi?>>
Il celeste non staccò gli occhi dal suo libro
<<sì sì, ora vengo... >>
Il maggiore sorrise furbo, avviandosi poi verso la grande vasca da bagno, riempiendola d'acqua e sapone profumato.
Il rumore dell'acqua che scorreva non veniva minimamente percepita dal celeste, come ci fosse una barriera che bloccava ogni distrazione esterna.
Dopo un po' di minuti, Karma chiuse la vasca piena di schiuma, per poi guardare il minore dal bagno <<ehi,ti ho preparato il bagno >> disse
<<mh mh... >> mugolò l'angelo, probabilmente non ascoltando l'altro. Akabane sbuffò indispettito, per poi andare dall'altro e rubargli il libro dalle mani
<<ehi! >> esclamò Nagisa, risvegliandosi da quello stato di isolamento mentale
<<ho detto che il bagno è pronto: ti conviene muoverti se non vuoi farti il bagno nell'acqua gelata... >> rispose sarcastico il rosso, facendo sbattere un paio di volte le palpebre all'altro
<<ah! Grazie!>> sorrise il puffetto, scendendo poi dal letto ed avviandosi in bagno. Karma gli andò dietro, tornando poi alla ricerca del suo phon. Nagisa voltò lo sguardo verso di lui, con il viso che diventava leggermente rosso per l'imbarazzo <<T-tu... Resti in bagno?>> chiese timidamente, mentre l'altro continuava a guardarsi attorno <<tranquillo: appena trovo il phon e mi asciugo i capelli me ne vado... >> disse il maggiore <<tu entra pure in vasca... >> Nagisa diventò rosso dalla testa ai piedi al suolo pensiero di rimanere nudo con Karma nello stesso posto.
"andiamo! Siamo due maschi e Karma non farà sicuramente nulla di male!" cercò di convincersi il ragazzino, cominciando, tibutante, a svestirsi.
Il diavolo lo guardò attraverso lo specchio, arrossendo ferocemente e distogliendo lo sguardo imbarazzato non appena incrociò il corpo nudo del celeste con i suoi occhi dorati.
Shiota entrò dentro la vasca, sentendo dei piacevoli brividi non appena la sua morbida pelle venne a contatto con l'acqua calda. Vi si immerse totalmente, con le guance rosse per la percezione della presenza dell'altro.
Karma scosse la testa, continuando la sua ricerca. Finalmente trovò l'oggetto, attacandolo alla presa ed accendendolo. L'aria calda si scontrava contro i capelli bagnati, mentre gli occhi dorati erano fissi nello specchio ad osservare quel piccolo angelo dai capelli azzurri.
Purtroppo, la sensazione di essere osservato si fece viva nel minore, portandolo a sentirsi ancora più imbarazzato e rigido. Nagisa si immerse completamente in acqua fino al naso, con il viso rosso, facendo uscire tante piccole bollicine d'aria; il rosso lo guardò con la coda dell'occhio, spegnendo poi il phon ed afferrando l'asciugamano <<guarda che così anneghi... >> disse, facendo poi sbucare fuori dall'acqua la faccia dell'altro per riprendere aria; Shiota lo guardò in imbarazzo, nascondendosi quel poco che poteva nella vasca <<N-no... Io... >> borbottò a bassa voce, facendo capire al maggiore quanto fosse imbarazzato. Akabane dipinse un sorrisetto furbo in volto, girando lo sguardo verso l'altro <<oh... Nagisa-kun è imbarazzato, per caso? >> chiese, mentre l'altro si girò di scatto verso di lui, con una faccia rossa di pura vergogna <<n-NO NO! I-IO NON SONO->> agitava le braccia in modo sconnesso, come per riuscire a spiegare la situazione coi gesti. Karma si voltò verso di lui con un sorriso che andava da un orecchio all'altro <<so che sono un essere bellissimo ed avermi attorno sia tanto imbarazzante, ma non c'è bisogno di essere così rigidi! >> disse scherzando, muovendo le dita delle mani in modo strano. Si fermò non appena si fece tirare in faccia una spugna bagnata da Nagisa, mentre quest'ultimo lo guardava con quel viso da bimbo arrabbiato.
<<... Ok, ho capito: la smetto. >> fece il maggiore, asciugandosi il volto con il braccio.
Passò un po': il maggiore si stava pettinando i capelli, passando la spazzola tra le ciocche sanguigne. Il celeste era ancora a mollo, rigido e con le guance che scottavano, con quel vapore caldo che gli accarezzava la pelle. Karma lo guardò con la coda dell'occhio e, notando che fosse fermo ed immobile da un po', gli chiese <<vuoi una mano?>>
Shiota si voltò di colpo verso l'amico, realizzando poco a poco la domanda formulatagli: diventò rosso fino alla punta dei piedi non appena capì a cosa comportava la cosa. Si immaginò il tocco del rosso su quel corpo: quelle calde dita che sfioravano piano la sua pelle, la vicinanza dei loro due corpi e quella piacevole sensazione che gli percorreva la carne.
Era strano, perché al suo corpo ed alla sua mente tutto non poteva che sembrargli stupendo.
Stava decisamente vagando troppo con l'immaginazione.
E così, senza che neanche il cervello acconsentisse, l'angelo annuì: non guardando l'altro, con le guance che andavano a fuoco.
"adesso il mio corpo si muove da solo!?" pensò il celeste.
Akabane lo guardò qualche secondo, per poi andare da lui tranquillamente, mettendosi in ginocchio davanti alla vasca e prendendo i vari saponi per aiutare l'altro a lavarsi.
Nagisa lo osservava di nascosto, ammirando quel ragazzo: dai bellissimi capelli scarlatti alle labbra sottili ed invitanti. Tornò subito alla realtà non appena le mani tiepide piene di sapone profumato del maggiore non andarono in contrasto con la pelle calda e bagnata di Shiota, causandogli un piacevole brivido in corpo. Sentì quelle mani vagare per tutta la sua spina dorsale, con movimenti lenti e circolari, mentre i polpastrelli si gustavano quell'inebriante calore che il ragazzino emetteva.
Un odore di fragola familiare entrò nelle narici di Nagisa, mentre la sua testa si faceva leggera e priva di quasi ogni pensiero "ecco perché ha sempre questo odore..." pensò, desiderando ancor di più il tocco dell'altro.
Karma, d'altro canto, aveva le guance completamente rosse, non riuscendo a staccare le mani dalla pelle dell'altro: troppo calda e morbida per rinunciarci. Avrebbe voluto baciarla, quella pelle, avrebbe voluto farla sua: il cuore batteva velocemente a quel pensiero e la mente di ostruiva di domande. Passò poi le dita in quei setosi capelli azzurri, percependo quella delicatezza e leggerezza di quei fili lunghi e sottili.
Nagisa continuava a chiedere mentalmente di più, di continuare ancora ore ed ore.
Stranamente il tocco di Karma non lo infastidita minimamente, anzi: ora sembrava non riuscirne a fare a meno.
Passò un po', finché poi, a malincuore, Akabane staccò le sue mani dal corpo di quell'angelo puro.
Piano, la mente di Nagisa tornò alla normalità.
Rimase a fissare il vuoto, avendo trovato la risposta a tutte le sue domande.
Il rosso lo aiutò ad uscire, avvolgendolo poi con un grande asciugamano e dicendo un semplice <<aspetta qui>> per poi avviarsi nella stanza attaccata di fianco, dritto verso l'armadio.
Il celeste non disse nulla, si limitò a guardarlo uscire e vederlo avvicinarsi al mobile bianco.
Le guance completamente rosse e gli occhi azzurri aperti e realizzati.
"penso...di essermi proprio innamorato di lui" pensò, toccandosi piano il viso.
E Karma, con lo sguardo imbarazzato rivolto dentro l'armadio, rosso in volto, non poté fare a meno di pensare la stessa identica cosa.

&lt;||Take Me with You||&gt; {°Karmagisa°}Where stories live. Discover now