°Can I Choose For Once?°

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I giorni passavano lenti, pesanti, mischiando tutto quel negativo al passare del tempo.
Quella sera era immersa nel silenzio.
Nagisa era seduto sul letto: le gambe strette al petto, lo sguardo basso e la testa traboccante di mille e spinosi pensieri.
Karma si trovava in bagno, invece: intento ad asciugarsi i capelli dopo la doccia fatta, guardando lo specchio con occhi spenti e morti come quelli di quando era bambino.
Continuavano a pensare a tutte quelle cose che non facevano altro che ferirli e fargli pensare a quanto fossero ancora più sbagliati.
Era tutto troppo sbagliato.
Il celeste stava lì a cercare di reprimere tutti quei sentimenti d'amore verso il rosso, facendosi male appena cercava di dimenticarsi ogni cosa: per il suo ed il bene di Karma.
Akabane finì di sistemarsi i capelli, uscendo dal bagno con lo sguardo dorato perso nel vuoto.
Pensava che, probabilmente, quella fosse una sottospecie di punizione divina: una punizione per tutto quel male che aveva sempre fatto, ricambiando il favore donandogli un desiderio impossibile. E, per quanto potesse essere giusto, faceva davvero troppo male.
Aveva dannatamente bisogno di quel piccolo angelo: aveva bisogno di lui per poter andare avanti e non sentirsi di nuovo solo.
Voltò lo sguardo verso il minore: quella posizione chiusa ed insicura, quegli occhi blu rivolti verso il basso in un'espressione triste ed il silenzio che aveva attorno lo fece tornare alla realtà.
E, dopo giorni, si accorse che qualcosa in lui non andava.
Si avviò piano da Shiota, sedendosi al suo fianco e guardandolo con i suoi occhi dorati <<Nagisa, tutto ok?>> gli chiese; l'altro gli rivolse una rapida occhiata, per poi tornare a guardare il lenzuolo bianco e le sue pieghe a forma di onde <<sì... >> non era una risposta convinta quella, era più che altro un sussurro quasi udibile. Il maggiore assunse un'aria preoccupata, mettendo una mano sulla spalla del suo interlocutore <<Nagisa... >>
<<davvero, Karma: è tutto ok... >> il tono di Nagisa faceva intendere ben altro.
Akabane capì che il celeste non avrebbe parlato della sua preoccupazione, quindi non gli restava altro che cercare lui stesso un modo per sistemare la situazione.
Guardava quell'espressione affranta su quel candido volto che tanto amava, desiderando a tutti i costi che tornasse quella sorridente e felice di sempre. Non gli veniva in mente nessun modo per consolarlo dato che non sapeva quale fosse il problema, quindi doveva optare per un altro modo per tirarlo su di morale.
Ci volle un po', ma alla fine una lampadina si accese nel suo cervello.
Karma mostrò un sorrisetto in volto, per poi far finta di sbuffare indispettito <<che deprimente che sei... E ridi un po'! >> esclamò, per poi tirare verso di sé il minore ed iniziargli a fare il solletico. Al sentire le dita del rosso che si muovevano in quel modo sul suo corpo, Shiota iniziò a ridere forte, dimenandosi e cercando invano di scappare. Akabane lo tenne fermo, continuando con quella divertente tortura.
<<AHAHAHAHA! Karma basta- AHAHA N-non è divertente-! AHAHA>> cercava invano di farlo smettere Nagisa, ma ricevendo in cambio solo dei movimenti ancora più veloci e stuzzicanti <<le tue risate dicono il contrario!>> esclamò il diavolo ridendo, continuando a stuzzicare l'altro. Nonostante Nagisa continuasse a pregarlo di smettere, Karma non si fermava, ridacchiava e a volte diceva un "non la finisco finché non fai sparire quel broncio". Continuarono così per interminabili e bellissimi minuti: con Nagisa che adesso provava anche lui a fare il solletico all'altro, finendo a rigirarsi entrambi nel letto, ridacchianti e felici, dimenticandosi di ogni preoccupazione che potessero provare.
Ed entrambi pensarono a quanto non potessero fare a meno dell'altro, a quanto avessero bisogno dell'altro.
E Nagisa si rese conto che quelle risatine, all'inizio forzate da quel tocco sconnesso e leggero, fossero diventate vere risate di gioia.
Per Karma fu lo stesso, felice di poter ancora vedere quel bel sorriso sul volto di quell'angelo puro come il paradiso. E, sinceramente, si sentiva in paradiso ogni volta che quel celeste rideva e si sentiva bene per merito suo.
Continuarono e continuarono, finché, a causa di un tentato attacco di solletico da parte di Nagisa, Karma non si ritrovò sopra il minore per poterlo schivare: con gli occhi blu che incontravano quelli dorati, i respiri ansanti per le risate ed i loro corpi ben in vista l'uno per l'altro.
E tutto si fermò.
Il tempo di far realizzare a entrambi la posizione in cui erano, facendo colorare le loro guance di rosso.
Nessuno dei due, se pur imbarazzati, si mosse.
Silenzio, come sempre vi era stato in quei giorni.
Nagisa che guardava Karma e Karma che guardava Nagisa.
Scrutarono entrambi il corpo ed il viso dell'altro.
Il rosso aveva gli occhi spalancati e fissi sul gracile corpicino dell'altro, mentre il celeste aveva gli occhi semi-aperti, la bocca schiusa e lo sguardo pieno di desiderio.
Il cuore di entrambi batteva all'impazzata.
Shiota, nel vedere quel corpo robusto sopra di lui, quel viso affilato, gli occhi dorati e stretti e quelle labbra sottili, così invitanti, aveva perso quasi del tutto la ragione.
Lentamente, allungò una mano verso il viso dell'altro, accarezzandogli le labbra morbide, gustandosi quel tocco sui suoi polpastrelli, con gli occhi pieni di desiderio.
Akabane rimase più che sorpreso da quel gesto, con le guance rosse e quella bellissima sensazione che l'altro gli stava donando. Anche la sua ragione scivolò via dalla sua mente, lasciandolo scivolare lentamente verso il viso dell'altro, spostando quella piccola mano sulle sue labbra per sostituirla con la bocca dell'altro.
Non aveva più resistito, era arrivato al suo limite.
Aveva baciato quelle dolci e morbide labbra, gustandosele tutte poco a poco, lasciando Nagisa sorpreso a quel gesto così inaspettato.
Semplicemente, l'angelo fece scivolare le sue piccole mani calde sul viso del maggiore, acarezzandolo e ricambiando quel gesto così meraviglioso che aspettava da tempo.
Entrambi avevano chiuso gli occhi, lasciando che le loro labbra si muovessero da sole, esprimendo tutte quelle parole che non si erano detti ad alta voce.
Ma quel bel momento non durò a lungo.
Quei malevoli pensieri che lo avevano tormentato per giorni, fecero tornare Karma alla realtà, facendogli recuperare la ragione e facendolo staccare da quelle morbide e bellissime labbra di Shiota.
Nagisa schiuse gli occhi, confuso, guardando l'altro sopra di lui: la sua espressione affranta e gli occhi pieni di dolore lo lasciarono di stucco.
<<Karma...?>> sussurrò confuso il celeste, mentre le labbra del rosso tremavano <<Nagisa... Non possiamo...>> aveva sussurrato con voce spezzata il diavolo, con il dolore negli occhi ed un nodo alla gola, mentre il minore lo guardava basito <<Non voglio rovinare la tua vita con ciò che provo... >> vomitò quelle parole chiuse dentro di sé per troppo tempo, mentre il celeste lo guardava con gli occhi sbarrati.
E, semplicemente, si rese conto di quanto quelle parole fossero sbagliate.
Era lui la sua vita: come poteva anche solo pensare ad una cosa simile?
Era lui che voleva e non gliene fregava più niente di tutti quegli stupidi pensieri che dicevano che erano troppo diversi per stare insieme.
Aveva bisogno di quel diavolo più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Senza di lui non era niente e la sua vita non avrebbe avuto senso.
Voleva consolarlo lui, per una volta: consolarlo come il rosso aveva sempre fatto con lui.
Prese quel viso pallido tra le mani, attirando l'attenzione del maggiore su di sé: gli occhi profondi con il mare ed un'espressione desideroso di lui più di qualsiasi altra cosa <<Karma... P-per una volta I-in tutta la mia v-vita... >> disse, con il cuore che batteva all'impazzata <<... P-posso decidere io?>> disse, facendo rimanere di sasso l'altro, per poi tirarlo verso di sé e baciarlo di nuovo, stringendolo con le sue gracili braccia.
Karma rimase basito, sentendo quelle morbide labbra che facevano sparire ogni sua preoccupazione.
Socchiuse gli occhi dorati, eliminando tutti quegli oscuri e stupidi pensieri, decidendo che non gliene importava nulla, che gli bastava Nagisa: gli bastava Nagisa per tutto.
Ricambiò quel bacio, stringendo forte l'altro a sé.
Si staccarono leggermente, a fior di labbra, guardandosi negli occhi, in silenzio per alcuni secondi
<<ti amo. >> dissero entrambi, baciandosi ancora, stringendosi forte e tenendo entrambi al caldo, col cuore che finalmente batteva sereno ed i loro sogni che si avveravano.

&lt;||Take Me with You||&gt; {°Karmagisa°}Where stories live. Discover now