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Aveva avuto modo di appurare che il modo in cui Law governava la sua ‘nave?’ era totalmente diverso rispetto al modo che aveva Rufy di dare ordini.
Innanzitutto non sorrideva come uno scemo e se lo faceva era per far incazzare qualcuno, poi aveva un’altra presenza e sostanzialmente non si comportava come un bambino di cinque anni. Parlando con Bepo si era resa conto però che nella vita di tutti i giorni il loro capitano non era neanche tanto freddo e distaccato.
Ne aveva avuto conferma in quei mesi. Per chi lo conosceva solo per fama, vederlo sdraiato sul divano della sala da pranzo a leggiucchiare un libro avrebbe potuto portare a delle crisi d’identità. Ma Law non si era mai posto il problema, parlava con la ciurma tranquillamente (senza guardarli male, come pensavano i più) e ci teneva.
Ci teneva davvero. Così come ci tenevano loro.
- Siete così teneri - si era azzardata a dirgli una volta - Vi volete davvero tanto bene -
Law le lanciò un’occhiata - È la mia ciurma dopotutto -
Già.
- Sono sotto la mia responsabilità. È normale che stia attento -
Sei sotto la mia responsabilità’.
- Non permetterò che gli accada nulla -
Non permetterò che ti accada nulla’.
Yuka rimase in silenzio, lo osservò mentre trafficava con diversi medicinali al fine di trovare l’antidoto per un fungo avvelenato che Shachi aveva accidentalmente mangiato. GiustoÈ questo che significa essere un capitano.
- Beh, spero tu ne sia consapevole ma... ti adorano. Sei un po’ come il loro idolo - poi sogghignò - I pirati Hearts sono dei teneroni! E il più dolce di tutti è niente di meno che il loro cap... Ah! -
Saltò letteralmente quando lui le pizzicò il sedere.
- Ehi! -
Law sparì fuori dalla medicheria per dirigersi verso la cabina di Shachi ma non prima di aver mimato con il peggiore dei suoi ghigni.
Scemo...

La Kunoichi & Il ChirurgoWhere stories live. Discover now