GIORNO 88/GIORNO 4

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MATTINA FEDERICO

La settimana sta lentamente volgendo al termine e i giorni che mi separano da lei stanno diminuendo. Dopo lo sfogo di ieri con Luca ho deciso di essere più ottimista, o meglio, cercherò di aggrapparmi a tutto quello che le dicevo quando era ancora dentro e mi aggrapperò al fatto che lei non possa cambiare idea neanche per un momento. Sono anche consapevole che è stupido, ma spero di ricevere un qualche segnale lunedì. Prendo la palla e inizio a farla rimbalzare contro il muro per farla tornare indietro e calciarla di nuovo; allenarmi con lei era sicuramente più divertente e soprattutto stimolante. Era bello cercare di distrarla e di stuzzicarla in modo da rendere tutto più elettrizzante. Adoravo anche il suo modo di rimettermi in riga e di farmi concentrare sul mio obbiettivo. Ci tiene tanto quanto me che io abbia successo e sono certo che potrò sempre contare sul suo supporto qualsiasi cosa accada.
Fermo il pallone con il piede e lo prendo in mano. Oggi non sono tanto in vena di allenarmi quindi credo che mi unirò agli altri e cercherò di parlare il più possibile con loro per smettere di perdermi nei miei pensieri. Entro in casa, lascio il pallone e vado in cucina insieme agli altri. "Non ti alleni oggi?" mi chiede Giulia. "Non mi va molto" rispondo. " Ti senti bene?" chiede preoccupata. "Si, si solo che in questi giorni mi sono allenato intensamente e oggi non sono nel mood giusto" rispondo. " Pensieri?" chiede. "Sempre troppi" accenno un sorriso e lei mi guarda comprensiva. "Ma sto bene" aggiungo. "Mi bevo un bel caffè e poi mi rilasso sul divano in compagnia" dico. "Bravo" mi vuota un pò di caffè già pronto nella tazza e mi fa un bel sorriso. "Anche se sono certa che lei non sarebbe d'accordo su te che non ti alleni" mi fa presente. "Oh lo so, mi perseguiterebbe finchè non riprendo la palla" dico divertito. "Probabilmente ti sta urlando dietro dalla tv" dice lei. "Credo che sia tornata al lavoro sai?Mi aveva espresso questo suo desiderio e spero che lo abbia esaudito" dico. 

MATTINO SAMANTHA

Chiudo la porta del mio appartamento e percorro di corsa le scale. Nonostante sia andata a letto presto, abbia messo la sveglia e abbia deciso io di tornare al lavoro, sto rischiando di fare tardi al lavoro. Non sono riuscita nemmeno a bere il caffè, di conseguenza il mio cervello è ancora totalmente addormentato, nonostante la doccia e numerosi schiaffi per riprendermi. Mi sono anche vestita totalmente a caso, quindi spero di non essere una scappata di casa.
Ringrazio ogni giorno di vivere non stroppo lontano dallo studio e dopo una bella corsa arrivo davanti alla porta dello studio con ben due minuti di anticipo. "Hai fatto la maratona?" sento la voce di Bash e mi volto con ancora il fiatone. "Stavo rischiando di fare tardi" rispondo. "Il primo giorno...Promettente" dice ridendo. "Ciao ragazzi" dicono i nostri colleghi entrando.  "Ciao....Ho messo anche la sveglia, giuro, mi sono riaddormentata" mi giustifico tornando al discorso con il mio migliore amico. "Riprendere i ritmi non è facile, te la senti di ricominciare così presto?" mi chiede con un velo di preoccupazione. "Si me la sento, stare in casa non mi fa granchè bene" rispondo. " Devo distrarmi e lo sai che la distrazione migliore che conosco è il lavoro" gli ricordo. "O lo so bene, quando ti sei lasciata con Riccardo sei rimasta per quarantotto ore filate in ufficio a pensare all'arredamento ideale per quell'orrenda casa al mare di quei due pazzi a cui avevi arredato l'appartamento in via venti" ricorda ridendo. "Non erano quarantotto ore" protesto. "Erano quarantotto...Due giorni tondi tondi anzi, quasi tre, ti ho portata fuori a forza all'orario di chiusura del terzo giorno" replica. "Io....Comunque io e Fede non ci siamo lasciati, sto...". "Aspettando, lo so e piuttosto che aspettare come una persona normale e riprenderti da questa esperienza particolare ti stai rifugiando in questo ufficio ad arredare case anche improbabili" dice e in effetti è proprio così. Mi sto ributtando a capofitto nella vita per non metabolizzare che per quasi tre mesi sono stata rinchiusa in una casa e ho vissuto la storia d'amore più intensa che potrò mai vivere con una persona che ho sognato quasi ogni notte da quando l'ho vista in televisione. "Bash se resto sola io...Temo di...". "Gettare la spugna?" chiede. "Si, perchè mi manca troppo e perchè ho un sacco di dubbi che mi assalgono" rispondo sinceramente. "Gli hai preso un anello" mi ricorda. "Lo so e non mi pento di averlo preso ma...Dai entriamo, stiamo facendo tardi tutti e due" dico per tagliare corto. "Con Massimo ci parlo io" mi prende per mano e mi allontana dalla porta. "Senti tesoro mio. Come ti ho già ripetuto vi ho osservati dalla prima sera e credimi quando ti dico che la vostra è una storia destinata a durare, non è una fiammella, non è un'avventura. E' molto di più e lo sai anche tu" dice guardandomi negli occhi. "Ma forse i dubbi non sono tuoi, tu hai paura che sia lui a cambiare idea" dice leggendomi dentro come al solito. "Lui tornerà alla sua vita Bash,tornerà nel suo mondo e ho paura che non ci sia spazio per me" dico. " Questo discorso lo hai fatto anche lui nella casa e lui ti ha sempre detto...". "Certo che me lo ha detto, li dentro era sicuro, ma una volta uscito...". "Quante volte lo maledicevi perchè non postava mai niente per secoli, perchè non sapevi cosa stesse combinando?Lui non è come gli altri, per questo ha attirato la tua attenzione, perciò non credo che il suo mondo sia un problema, dato che a parte le partite vive una vita assolutamente normale e lontana da qualsiasi frivolezza tipica dei calciatori. Lui ha il tuo cuore per questo e tu hai il suo" le lacrime hanno iniziato a scendere . "Mi manca così tanto" crollo abbracciandolo. "Lo so tesoro mio, lo so" mi stringe forte e mi accarezza i capelli. "Vedrai che passa in fretta" mi rassicura. "Posso tornare al lavoro?" chiedo. "Si, ma non fare la stacanovista" mi scruta. "Promesso" dico. "Asciugati le lacrime e andiamo" dalla borsetta tiro fuori un fazzoletto e cerco di ricompormi. Ho idea che sarà una giornata molto lunga.


POMERIGGIO FEDERICO

La porta rossa || Federico Bernardeschi ||Where stories live. Discover now