Capitolo 7

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Il tonfo dei caschi caduti per terra fu il rumore che diede inizio poi ad un'altra serie di suoni fatti di respiri, ansiti, fruscii di vestiti e poi coperte.

Quella sua ultima frase aveva fatto scattare Jungkook che era tornato in fretta e furia all'interno del locale – lasciando Taehyung lì da solo per qualche secondo – ed uscire subito con in mano le chiavi della sua moto alla quale si avvicinò per poi fargli segno con la mano di salirci sopra.

Non si erano parlati per tutto il tragitto. Taehyung aveva sentito il suo cuore agitato per tutto il tempo, fino a quando non si erano fermati di fronte ad un condominio mai visto dal castano e che intuì dovesse essere la casa di Jungkook. Quest'ultimo poi gli tolse il casco dalla testa e richiuse la moto in uno dei parcheggi on movimenti precisi e frettolosi.

Taehyung aveva studiato ogni suo movimento con della leggera ansia ad attanagliargli il petto, e quando aveva visto l'altro dirigersi nella sua direzione con passo veloce aveva sentito le gambe tremare per quanto nervoso ed eccitato allo stesso tempo fosse.

Avevano richiamato l'ascensore e da quel momento in poi tutto era stato confuso. Stretti in quel minuscolo cunicolo aveva sentito le labbra del corvino lambire le sue improvvisamente, mentre le mani accarezzavano la schiena e poi i fianchi. Taehyung aveva subito ricambiato allacciando le braccia al collo del corvino e facendo sì che i loro petti entrassero in contatto e che i loro bacini premessero uno contro l'altro.

Aveva dimenticato per tutti quei mesi quanto fosse piacevole lasciarsi modellare da mani altrui e perdere la ragione per i tocchi di qualcun altro. Con il suo ex ragazzo era diventato monotono, nei sedili posteriori della sua macchina in un parcheggio abbandonato, Taehyung si preparava da solo per accogliere l'intimità dell'altro e lasciarlo sfogare per quei miseri dieci minuti senza poi ricevere nulla in cambio. Ci aveva così fatto l'abitudine che, dopo essere entrati nel monolocale del corvino – che aveva lanciato da una parte i caschi e dall'altra la sua felpa nera –, rimase leggermente sorpreso di ritrovarsi quasi violentemente seduto sul mobile posto all'ingresso, con in mezzo alle gambe il ragazzo tatuato che gli accarezzava le cosce con pressione nei polpastrelli mentre si sporgeva nella sua direzione in modo tale che nemmeno uno spiffero d'aria potesse separarli.

Quella situazione, il modo di fare apparentemente brusco dell'altro ma che conteneva tutte le accortezze e la voglia di dare piacere al partner, a Taehyung piacevano da morire. Nella sua testa da quando aveva incontrato quel ragazzo aveva sempre creduto che non sarebbero stati nient'altro che una semplice conoscenza, nonostante sia la sua mente che il suo corpo fossero completamente attratti da lui. Aveva sempre cercato di far passare quelle sensazioni come passeggere, consapevole che anche volendo non avrebbe ricevuto lo stesso tipo di interesse.

Ed invece, sorprendentemente, eccoli spalmati l'uno sull'altro in cerca di attenzioni mentre le loro bocche non avevano intenzione di separarsi.

Le farfalle nello stomaco gli stavano procurando un rigonfiamento all'interno dei jeans, mentre le mani del corvino si muovevano delicate ed allo stesso tempo con la giusta pressione sui punti più sensibili del suo corpo, come se già lo conoscesse e sapesse cosa farne di lui.

Quelle ultime si intrufolarono fredde sotto la sua felpa, ripercorrendo con le nocche il perimetro del fianco fino ad arrivare al petto, sopra il quale poggiò la mano aperta per poi iniziare a stuzzicare con il pollice il capezzolo. Taehyung già ricoperto di brividi lungo tutta la schiena e le braccia, si morse le labbra e strinse maggiormente le braccia attorno al collo dell'altro che aveva preso a baciarlo lungo tutta la mascella, finendo poi sul pomo d'Adamo, mentre le dita stringevano quei capelli in una silenziosa richiesta di non fermarsi.

Se pensava che per tutto quel tempo si fosse privato di quelle attenzioni che amava da parte del tatuato, si dava dello stupido; ma allo stesso tempo, nell'angolo della sua mente, adesso pervasa dal piacere, sapeva che stava ferendo qualcuno che si fidava di lui e che voleva altrettanto bene.

Destiny|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇWhere stories live. Discover now