• Capitolo trentasette •

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Jimin's point of view •

Trascino i bagagli lungo le scale cercando di fare quanto meno baccano,per non svegliare l'intero condominio.

Finalmente arrivo al nostro pianerottolo e tenendo una mano sul petto,affannando,busso alla porta.

Pigiama rosso fuoco,coda alta e disordinata ed una coppa di gelato tra le mani.
Yun.

"Ti permetto di insultarmi per tutta la notte"
Una lacrima scende lungo il mio profilo.

Eccola qui,mi è mancata come l'aria e in tutte queste settimane non sono riuscito ad ammetterlo a me stesso "Ma fallo nel mio letto,mentre ci stendiamo sotto le coperte e mi prendi in giro perché sono più basso e più piccolo di te,mentre ridiamo senza sosta perché la crema idratante non riesce ad asciugarsi e sporchiamo i cuscini,ti prego fammi entrare"

Le sto dicendo di quanto mi e mancata,di quanto mi è mancata la nostra routine,la nostra complicità.

"Sei e resterai per sempre uno stronzo che non riesce nemmeno a dirmi in modo diretto che ti sono mancata ma vaffanculo e vieni qui"
Ed anche il suo vaffanculo è un diretto 'mi sei mancato anche tu'
"Si...ma lui?"
Incrocia lo sguardo Di Batàn al mio fianco.
"Non preoccuparti domani lo riporterò dai miei,è stato con me in queste settimane.."

Riverso qualche lacrima sulla sua spalla,fermi in un abbraccio sull'uscio di casa.
"Sei uno stronzo"
Sussurra tra una risata ed un paio di occhi lucidi,mi stacco ed osservo la sua figura notando il suo leggero gonfiore,il volto è più tondo,i fianchi pronunciati e il seno ancora più grande del solito.

"E sei uno stronzo perché mi stai dicendo con gli occhi che sono diventata una balena ambulante,si ok? Mangio,mangio ed il cibo è il mio unico pensiero"
Alza il aria il gelato e i miei occhi si posano sul ventre,il bambino è ancora lì.
Siamo in tre in questo momento..e non posso che curvare le labbra,sentendo un'ondata di tristezza sulle spalle.

"Co..come stai? Come sono state queste settimane?"
Prendiamo posto sul divano mentre inizio a giocherellare con le sue dita tra le mie,oggi tinte di rosso scuro.

"Strano...è questo che riesco a dire"
Sospira fissando il soffitto.
"Sai tutte le donne affrontano le nausee mattutine ripetendosi che passeranno,che al termine dei nove mesi arriverà la grande gioia.
Passano il loro tempo a mangiare ed assecondare le loro voglie per compiacere il feto,non importano i chili accumulati tanto di sicuro ci sarà uno stupido marito a rassicurarle,di non preoccuparsi di somigliare a delle balene...."
Prende fiato più volte cercando di trattenere le lacrime nei grandi occhi tondi.

"Yun.."

"Io ero sola,sola con le mie nausee sola con le mie abbuffate notturne...non potevo parlarne con nessuno.
Le donne in attesa giorno dopo giorno contano i giorni che le separano dal parto con gioia ed attesa...io conto i giorni che mi separano dall'aborto.
Non è facile Jimin se questo che vuoi sapere."
Scoppia in un pianto liberatorio singhiozzando ripetutamente,nascondendo il volto tra le mani tremanti.

"Yun...scusami.
Non potrò mai farmi perdonare ma ti prego,ti prego di provare a perdonarmi..resterò con te fino alla fine,entrerò con te in sala ok?
Accetta questo gesto,sai quanto.."

Sposto le mani dal suo volto,accoccolandomi sul suo petto,sistemando le sue braccia intorno alla mia figura e portando la coperta su di noi.
"Che merda..."
Singhiozza nuovamente cercando di regolarizzare il proprio respiro.

"Siamo entrambi nella merda Yun...entrambi......"
Rumorosamente tiro su col naso "Posso..posso almeno per una sola volta accarezzare?"
Indico col mento il ventre coperto dal tessuto del pigiama,annuisce chiudendo gli occhi,come per estraniarsi dal momento.
"Almeno per una volta,gli farà piacere sentire una voce.."
Sussurro portando le dita a scoprire la pelle,accarezzo dolcemente il ventre ancora inesistente,semplicemente morbido per le abbuffate di Yun.

 • Electrical Storm • (Jikook•Kookmin)Where stories live. Discover now