"God(dess)"

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Calum

«He treats me like a god(dess), god(dess)
He thinks I'm sexy in my pajamas
The more I am a hot mess
The more he goes bananas
He treats me like I'm a god(dess)»

Qualche ora dopo...

"Cal?", mi sento chiamare confusamente. Apro gli occhi e sorrido trovandomi un Ashton accanto a me che mi guarda assonnato, una visione tenerissima. "Ehi...", mormoro, accarezzando la guancia del mio ragazzo che si rilassa sotto al mio tocco e mi sorride. "Ti ho mai detto che sei bellissimo appena sveglio e con i capelli tutti spettinati?", gli chiedo avvicinandomi a lui per poi baciarlo delicatamente. Ashton scuote la testa arrossendo e cercando di coprirsi il viso. "Oh no, piccolo, non ti coprire", gli dico affettuosamente prendendogli le mani e facendolo ridacchiare, "che sei carinissimo anche quando diventi tutto timido e imbarazzato". Questa volta è lui che si avvicina a me e mi bacia, prendendo il controllo delle mie labbra. Lo prendo per i fianchi e lo faccio sedere sopra di me quando approfondisce il bacio mentre sorrido contro le sue labbra, staccandomi solo quando sento l'aria mancarmi. Guardo Ashton ancora seduto riprendere fiato come me mentre mi sorride. E' bellissimo e gli sorrido anche io innamorato. 

 "Aspetta... che ore sono?", chiedo, dopo un po', tornando alla realtà quando sento la sveglia probabilmente impostata dal riccio. Ashton si alza e io con lui, rimanendo però seduto mentre lancio uno sguardo sull'orologio sul mio comodino che segna le 19.00. "E' quasi l'ora di cena, vuoi mangiare?", chiedo al mio ragazzo, che nel frattempo si è alzato a sedere e si stiracchia sbadigliando. "Perché credi che ti abbia svegliato altrimenti?", ammicca ridacchiando per poi alzarsi e scendere in cucina seguito da me. "Amore, stavo pensando... siamo solo noi a mangiare e non ho voglia di cucinare, che ne dici di ordinare a domicilio?", propongo ad Ashton che si gira verso di me e annuisce. "Per me è ok, pizza?", replica lui. "D'accordo, vada per la pizza", concedo e il mio ragazzo esulta. "Quale pizza vuoi?", chiedo non appena chiamo la pizzeria migliore che conosco. "Per me una bianca con i funghi", mi risponde e io riferisco non appena qualcuno mi risponde. "Tra quanto arrivano? Ho una fame da lupi", mi chiede Ashton non appena metto giù il telefono. "Tra massimo un'ora", ridacchio, facendo sbuffare il riccio. 

"Vorrà dire che ci faremo un po' di coccole per passare il tempo, vieni sul divano", dico prendendo Ashton per mano per poi andarci a sedere. Il mio ragazzo si accoccola sulla mia spalla e mi abbraccia e io faccio lo stesso, accarezzandogli il fianco e dandogli ogni tanto dei baci sui capelli. "Sono felice che le nostre famiglie non ostacolino la nostra relazione, è così bello poter stare sul divano di casa tua a coccolarci senza avere l'ansia di essere visti", mormora Ashton e, anche se non lo vedo in faccia, posso percepire il suo sorriso mentre parla. Gli do un bacio sul collo senza aggiungere altro facendolo ridacchiare e mentre mi perdo ad ascoltare la sua risata sentiamo il campanello suonare. "Ahh, sono arrivate le pizze!", salta su tutto pimpante mentre io vado ad aprire la porta. "Buonasera, ecco a voi le pizze", parla la ragazza che mi consegna le due scatole. Io le prendo e le porgo i soldi per poi salutarla e rientrare in casa chiudendomi la porta alle spalle. "Cal, quanto ti devo?", mi chiede Ashton venendomi incontro per prendere uno dei due cartoni ed andare insieme in cucina. "Niente, oggi offro io", gli dico facendolo imbronciare. "Se proprio ti va la prossima volta offri tu, va bene?", gli propongo e lui annuisce. "Bene, ora bando alle ciance, buon appetito!", dico aprendo il cartone con dentro la mia pizza con salame piccante per poi iniziare a mangiare, imitato dal mio ragazzo. 

*********

Due ore dopo...

"Tieni", dico porgendo ad Ashton uno spazzolino nuovo ancora incartato trovato per caso. "Grazie", replica prendendolo e scartandolo per poi dare a me la confezione da buttare. "Mentre ti lavi i denti ti cerco una tuta per dormire, d'accordo?", gli propongo e, quando lo vedo annuire, vado a cercargli la tuta. "Mi fa uno strano effetto sapere che ho uno spazzolino a casa tua, sai?", ride Ashton entrando in camera mia proprio mentre sto tirando fuori dall'armadio una vecchia tuta e una maglietta che nemmeno mi ricordavo di avere. "Siamo a un livello successivo", rido con lui per poi tirargli i vestiti che ho trovato. "Provatela e dimmi come ti sta", lo istruisco e lui, con tutta la naturalezza del mondo, si spoglia davanti a me. "Che c'è? Sembri sconvolto, manco non mi avessi mai visto in mutande", mi prende in giro, facendomi arrossire leggermente. In effetti, non mi ero nemmeno accorto che lo stessi fissando. "Hai ragione, non mi ero accorto che ti stessi fissando", bofonchio scuotendo la testa, "come se non avessi già visto tutto di te". Le mie parole vengono accompagnate da un mio sguardo malizioso che fa divertire Ashton. "Adesso vai a lavarti i denti anche tu, mi sta venendo sonno", mi dice poi sbadigliando e spedendomi a prepararmi per la notte. 

Mi ci vuole poco a infilarmi sotto le coperte, seguito dal mio ragazzo che si accoccola accanto a me. Spengo la luce sul mio comodino e abbraccio Ashton da dietro. "Ash, sei ancora sveglio?", gli chiedo. "Hai appena spento la luce", mi risponde lui, sarcastico. "Stavo pensando a quanto siamo stati bene questi giorni sul lago", dico. "Sembravamo una coppietta sposata da tanti anni", ridacchia girandosi verso di me. "Hai ragione", replico, accarezzandogli il viso illuminato dalla luce lunare. "E forse è proprio per questo che mi piacerebbe tornarci di nuovo, in estate, sempre se tuo zio è d'accordo ovviamente", mormoro. Ashton mi sorride, si avvicina e mi bacia delicatamente. "Ovvio che ci torniamo, a mio zio fa solo piacere dato che lui non può andarci praticamente mai", mi dice e io lo abbraccio, per quanto posso data la posizione. "Non vedo l'ora che arrivi l'estate allora. Non solo per tornare a casa di tuo zio, ovviamente, ma perché avremo tutto il tempo del mondo da passare insieme", gli mormoro all'orecchio, sentendomi stringere subito dopo. 

A quel contatto così bello e intimo sorrido, anche se Ashton non può vedermi. Sorrido non tanto per l'abbraccio in sé, ma per l'intimità del momento, così semplice eppure così bello. Quando sciogliamo l'abbraccio, il ragazzo accanto a me fa presto ad addormentarsi, cullato anche dalle mie carezze delicate e dai piccoli baci che gli do tra i capelli. Al contrario io rimango sveglio ancora per qualche tempo a guardare Ashton dormire tra le mie braccia, come a voler imprimere nel mio cervello tutto ciò che lo rende perfetto ai miei occhi, primi fra tutti i capelli sparpagliati sul cuscino e le labbra che tanto amo leggermente socchiuse. E' talmente bello che vorrei fargli una foto, anche se so che nemmeno la macchinetta più costosa gli potrebbe rendere giustizia.

Mi addormento a poco a poco, senza neanche rendermene conto ma col sorriso sulle labbra che ha chi ha accanto, anche fisicamente, la persona che più lo rende felice. 

SPAZIO AUTRICE

Guten Tag! Eccomi quest'oggi con un capitolo di passaggio (sarà l'ultimo dato che mancano tre capitoli) e raga, ve lo dico, sono stata masochista in alcuni punti, ma questo lo capirete a breve. Non aggiungo altro, solo che sono ansiosa/curiosa di sapere come reagirete alla fine di questa storia che ho scritto in quasi due anni. 

E nulla, spero che il capitolo vi piaccia. Alla prossima, byeeeee. 

Stay or run • Cashton HoodwinWhere stories live. Discover now