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。゚・ 𖥸──-ˋˏ ˎˊ-──𖥸 。゚・

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"Oᴅɪ ᴇᴛ ᴀᴍᴏ."

Pᴀʀᴛᴇ II

I giorni volavano con un battito di ciglia e si potevano quasi paragonare a quelle poche rondini rimaste che si affrettavano a lasciare i propri nidi per migrare in terre più calde.
A Novembre si alternavano giornate tiepide a giornate più uggiose, e fu proprio durante una di esse che Taehyung decise di alzarsi dal letto dopo nottate di pura agonia, sistemarsi e incamminarsi verso l'università, distante un isolato dalla sua modesta dimora.
Continuava ad aggirarsi fra i corridoi dell'edificio spostandosi da un lato ad un altro probabilmente per inerzia. L'unico obiettivo era quello di rimanere vigile il più a lungo possibile, ma soprattutto non incontrare Jungkook, onde evitare un cedimento certo.
Questo ultimo, dopo la rottura avvenuta settimane prima, non si era fatto più sentire, ne una chiamata, ne un misero messaggio e Taehyung, confuso, ancora non se ne capacitava.
D'altronde passava i pomeriggi chiuso in camera, avvolto da un piumone caldo e della penombra rilassante, proveniente dal contrasto fra la luce fioca della città e le tende, rigorosamente chiuse, concedendosi dei brevi pianti, di tanto in tanto, nel momento in cui si perdeva nei propri pensieri o quando, per puro caso, trovava sparsi qua e là, dei piccoli regali di precedenti anniversari o indumenti "presi in prestito" dalla cabina armadio dell'altro, che portavano ancora addosso il suo profumo.
Talvolta anche lo stare semplicemente sdraiato sul letto, che più e più volte avevano condiviso rimanendo abbracciati a causa delle scarse dimensioni di quest'ultimo, risultava un'impresa ardua. Così come chiudere gli occhi e concedersi qualche ora di sonno. Scene significative della loro relazione si susseguivano davanti i suoi occhi spenti ad una frequenza inverosimile, facendogli mancare il respiro.

L'aria tutt'intorno risultava pesante, seguire le lezioni diveniva, con lo scorrere del tempo, sempre più difficile per il biondo che, di tanto in tanto, si appisolava poggiando la testa sulla superficie gelida del banco.
Jungkook non si era fatto vedere per nulla e Taehyung pensò prontamente "meglio così", ma qualcosa non quadrava.
Ad alimentare quella strana sensazione fu anche una stretta alla bocca della stomaco,
dolorosa quanto duratura, che persisteva da quella mattinata.
Decise, dunque, di passare davanti la sua facoltà con la scusa di prendere un panino che non sarebbe servito a molto, visto lo scarso appetito del giovane.
Ma Jungkook non c'era.
Non era in aula, non era nella toilette del primo e secondo piano, non era con i suoi compagni, non era in mensa, non era in cortile.

"Dove sei Jungkook-ah?"

𝐘𝐨𝐮 𝐚𝐧𝐝 𝐈Where stories live. Discover now