Capitolo 1

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Sono le 5 di un noiosissimo pomeriggio quando mi ritrovo ad impacchettare tutte le mie cose in degli enormi scatoloni. Come oramai di routine mio padre ha ricevuto un'offerta di lavoro nell'azienda cinematografica di Hollywood che non ha potuto rifiutare, quindi siamo stati costretti a trasferirci.
Non mi dispiace cambiare casa, finalmente potrò avere una stanza tutta mia, un giardino dove potermi rilassare e una piscina interna ma ciò che realmente mi spaventa è riuscire a trovare delle amicizie veritiere. Sono sempre stata bullizzata dai miei compagni di classe per il mio fisico, mi deridevano in continuazione, non mi invitavano alle loro feste e non venivo mai scelta per un lavoro di gruppo. Tutto questo ha portato a chiudermi in me stesso fino a ritrovarmi all'età di 17 anni incapace di stabilire un'amicizia con una persona senza essere giudicata.

"Amanda..."
Sento mia madre chiamarmi dalla cucina.
"...Noi siamo pronti, il prima possibile porta tutte le tue cose fuori così possiamo caricarle nel camion"
"Va bene mamma!" Le urlo di rimando.
Inizio a prendere i primi scatoli, contenenti tutti i miei libri ed altre cose di poco valore e pian piano li porto fuori sistemandoli accanto al camion che abbiamo noleggiato per facilitare lo spostamento dei vari mobili e di tutte le nostre cose.

"Amanda potresti per piacere dire a tua sorella di portare fuori le sue cose?"
"Certo mamma" le dico girando gli occhi al cielo.
Sono sempre stata felice di avere una sorellina minore, ma credetemi non sempre tutto va come vorrei, litighiamo spesso e molte volte, senza volerlo, fa commenti non molto belli riguardanti il mio fisico, lasciandomi sempre più complessata e incapace di piacere a me stessa.
Sono sempre stata una ragazza molto insicura, soprattutto sul mio fisico, ma le cose sono peggiorate con l'inizio della scuola. Non ho mai avuto amiche vere, che mi accettassero per come sono, che mi aiutassero e soprattutto non mi deridessero. Non ho mai avuto nessuno che mi aiutasse a lottare contro quelle che ritenevo "amiche", i miei genitori erano sempre occupati con il lavoro e non si sono mai resi conto di quello che stavo passando.."è solo un periodo, vedrai che passerà" mi dicevano per rassicurarmi senza riuscire però  a comprendere il vero motivo delle mie lacrime.
L'arrivo di mia sorella Katherine complicò solo le cose, o miei passavano tutto il loro tempo tra il lavoro e il prendersi cura di mia sorella fino al trascurarmi del tutto, mi sentivo invisibile, iniziavo a pensare che la mia vita non avesse più un senso, iniziai a sfogarmi con il cibo e iniziai ad ingrassare sempre di più, come se il mio fisico non fosse già abbastanza robusto.
Quando Katherine fu un po' più cresciuta mi ricredetti, era di due anni più piccola di me ma sapeva dare ottimi consigli ed era molto meglio dei miei coetanei. Grazie a lei, anche se per un breve periodo, sono riuscita a farmi scivolare addosso tutte le critiche delle persone che mi circondavano ma ciò non alleviava i dispetti da parte dei miei compagni di classe.

Busso svariate volte alla porta della camera ma non ricevendo alcuna risposta da parte di mia sorella decido di entrare.
"KATHERINE MA COSA STAI FACENDO? PRENDI SUBITO GLI SCATOLONI E PORTALI FUORI!"
Non riesco a credere a ciò che sto vedendo, mia sorella riposa beatamente sul letto e gli scatoloni non sono ancora stati riempiti. Resto per un po' ad osservarla, poi decido di svegliarla spingendola giù dal letto.
La lascio rotolare fino a farla cadere...presa dalla paura si mette a sedere sul pavimento portandosi poi una mano sul petto e respirando affannosamente.
"Cazzo Amanda potevi per lo meno chiamarmi" mi sbraita contro
"Beh mia cara magari la prossima piuttosto che dormire avresti potuto preparare gli scatoloni...datti una mossa e porta il tutto fuori che mamma e papà ti aspettano"
"Stai seriamente pensando di andartene senza darmi una mano sorellona?" domanda Katherine perplessa.
Le faccio un dito medio per risposta, dopodiché la lascio sola nella camera.

Shame of my bodyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora