Capitolo 6

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Ele pov's
Mi faccio spazio tra i ragazzi e noto Amy accasciata a terra con mezzo labbro spaccato, continuo ad urlare affinché se ne vadano ma nessuno sembra muoversi.
"La Marja ha ragione amici, lo spettacolo è finito...per ora" esclama Valery.
"VA AL DIAVOLO VALERY BONN" le dico di rimando.
Questa ragazza mi ha sempre irritato, crede di essere la migliore ed è dalla prima che non fa altro che cercare di piacere a Blake, il migliore amico di Dylan. Nonostante lui la rifiutasse ogni volta, lei cerca sempre di fare ciò che fa lui sperando di apparire bella ai suoi occhi quando in realtà però è capace di mettersi sempre in ridicolo.

"Allora Amy ascoltami, ora andiamo in bagno, ti dai una ripulita, ti disinfetto le ferite e poi andiamo in classe ok?" Piano piano aiuto Amy a rialzarsi e con qualche sforzo rientriamo in bagno. Dopo aver disinfettato le ferite raggiungiamo l'aula di biologia che per fortuna si trovava lì vicino.

Le lezioni finiscono e una volta varcata l'uscita non posso far altro che preoccuparmi di Amy.
"Vuoi che ti accompagni a casa?" Noto che fa un po' fatica a camminare, forse non dovrei lasciarla sola per le strade di Hollywood.
"No tranquilla posso farcela da sola, hai già fatto abbastanza per me e questo mi basta, grazie mille" Non appena finisce inizia ad incamminarsi lentamente verso casa e non posso fare altro che osservarla fin quando non svolta l'angolo.

Sei impazzita? Non puoi lasciarla camminare da sola, non lo vedi come zoppica?

La mia coscienza ha ragione.
Velocizzo il passo per non perderla di vista, ho un animo troppo buono e nonostante me l'abbia impedito decido lo stesso di "accompagnarla" seguendola da lontano, una volta che mi accerterò che sia arrivata a casa, prenderò la via del ritorno.

Amanda pov's
Dopo scuola Ele si è offerta volontaria per accompagnarmi a casa ma ho rifiutato l'offerta, sono sicura di potercela fare anche da sola.
Sono quasi arrivata a casa quando un'auto rallenta e si accosta accanto a me.
Non appena il finestrino si abbassa appare alla mia vista un ragazzo che sembra essere un modello.
"Vuoi un passaggio? noto che hai difficoltà a camminare" mi dice mostrandomi un sorriso sincero.

Perché un ragazzo come lui dovrebbe chiedermi se voglio un passaggio?

Decido di ignorarlo.
Non funziona.
"Andiamo non sarà mica così grave se tua madre ti vede arrivare in macchina con un bel ragazzo come me" insiste lui.

Fa anche il modesto...e d'altra parte può anche permetterselo.

"Va bene accetto di venire con te, ma che non diventi un abitudine"
Sto per aprire la porta posteriore dell'auto quando d'improvviso si apre da sola e mi si piazza davanti Dylan.
"Ma per favore...Credi davvero che uno come lui voglia darti un passaggio? Amore hai molto ancora da imparare."
Sento gli occhi lucidi, non è questo il momento di piangere, non davanti a lui.
"Ah il mio caro vecchio amico Blake le fa cadere ancora tutte ai suoi piedi" continua Dylan ridendo e rientrando in macchina.
L'auto riparte e inizio a piangere.
Corro verso casa che oramai era vicina, non saluto nessuno e mi richiudo in camera mia mettendo come al solito le AirPods.

Sono le cinque del pomeriggio quando qualcuno bussa alla porta. Mia sorella è a casa di un'amica e i miei sono impegnati in una riunione di lavoro, non torneranno prima di stasera.
Una serie di brutti pensieri inizia a farsi spazio nella mia mente.
"Chi è?" domando timorosa.
"Amy? Sei tu?"
Riconosco la voce di Ele.
"Oh per fortuna stai bene" sospira la mia amica non appena apro la porta.
"Si, sto bene" le mostro un sorriso sincero "Dai entra"
"Come facevi a sapere dove abito?"
"Beh...Insomma..." noto che è un po' in imbarazzo.
"Dai Ele sai che puoi dirmi tutto, stai tranquilla" la rassicuro.
"Ok, allora diciamo che ti ho spiata"
"TU COSA?" domando stranita.
"Ora ti spiego...Sentivo il bisogno di doverti proteggere e dato che me lo avevi impedito ho deciso di seguirti da lontano" fa una breve pausa per poi continuare"Poco prima che ti raggiungessero, Blake e Dylan mi hanno fermata e mi hanno detto di non intervenire qualsiasi cosa sarebbe successa così mi sono accostata dietro un pilastro e ho sentito tutto ciò che ti hanno detto, quando se ne sono andati ti ho sentita piangere, volevo correre da te per consolarti ma qualcosa mi ha fermata, non volevo mostrarmi così protettiva e non volevo sembrare una psicopatica su tuoi occhi. Mi sento così stupida!" noto una lacrima che le riga il viso.
"Stai tranquilla Ele, tutto ciò che hai fatto fino ad ora nessuno l'aveva mai fatto prima. Il fatto che tu ci fossi, anche se a distanza e pur non intervenendo, significa molto per me"
Ci abbracciamo e restiamo così per un po', dopodiché ci dirigiamo nella mia stanza.

Abbiamo appena finito di vedere un film quando Ele si avvicina alla scrivania, nota il beauty-case e come suo solito fa una serie di giri di parole, ma so bene dove vuole andare a parare.
"Okay Ele ho capito, puoi truccarmi" le dico ridendo.
"Oh Santo Dio grazie!"

"FINITO!" esclama. "Ecco guardati e dimmi cosa te ne pare"
"Quasi non mi riconosco" ammetto incredula.
"È un complimento?"
"Stai scherzando spero.Certo che lo è! Mi hai praticamente trasformata, tu hai un potere mia cara, devi insegnarmi"

"Amy sono a casa" sento una voce provenire dal pian terreno.
"È arrivata mia mamma" dico ad Ele "Andiamo che te la presento"
Scendiamo le scale e non appena mia madre mi nota resta a bocca aperta.
"Ho preso i biscotti come-
Amy! Stai-
Stai benissimo amore"
"Tutto merito di Ele. Te la presento, è una mia amica"
"Molto piacere di conoscerla signora"
"Piacere mio. Ti fermi a cena?"
"La ringrazio ma devo proprio andare"
"L'accompagno alla porta" e così facendo usciamo dalla cucina.
"Grazie di tutto Ele"
"È il minimo che possa fare, domattina passo a prenderti, facciamo colazione al bar"
Saluto Ele per poi rifugiarmi in camera mia. Non ho molta fame, questa giornata è stata così stressante che credo che andrò a dormire.

Shame of my bodyWhere stories live. Discover now