15. Il ritmo andante dei palpiti d'amore

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Allungai gambe e braccia, ancora avvolto nell'abbraccio caldo e confortevole del mio letto.

Sbadigliai per poi portare un braccio a coprirmi gli occhi.

Mio padre era andato via già da qualche ora, ma stava mantenendo la sua promessa.

Mi tornarono in mente le prime parole pronunciate dalla sua bocca appena rientrati in casa.

«Quel ragazzo mi piace davvero.» l'approvazione gli dipingeva il volto ed io fui preso in contropiede.

Non mi aspettavo una tale rivelazione.

Non che credessi che non gli fossi potuto piacere, ma non credevo me lo avrebbe mai ammesso.

Fu come se la realtà dei fatti mi si fosse palesata davanti e, da quel momento, iniziai a pensare anche a ciò che provavo io.

Mi alzai dal letto, non convinto di voler continuare a rimuginarci, iniziando a prepararmi per tenermi occupato.

E, nonostante i miei sforzi, finii inevitabilmente a pensarci ancora.

Ero convinto che il mio vero problema fossi tu e che, molto probabilmente, se ci fosse stato un altro al posto tuo non avrebbe avuto il tuo stesso effetto.

C'era qualcosa nel tuo modo di fare che mi aveva consapevolmente rapito.

Che io, in realtà, al tempo già sapevo che mi sarei perso per quelle strade sconosciute senza di te.

E, come se tu fossi la mia bussola, mi avevi aiutato ad uscire dall'oscurità dei miei pensieri e dalla confusione della mia anima, iniziando a ripulire e illuminare il mio essere.

Il tuo sorriso mi accecò, aggiungendo un po' di luce alla mia vita, quando finalmente arrivai al cimitero.

«Buongiorno, siamo pensierosi oggi.» notasti mentre scendevo dalla mia solita bicicletta verde.

«Abbastanza, mio padre mi ha lasciato da pensare.» mi diressi verso Suji con te al mio fianco.

«Qualcosa di importante?» la tua espressione preoccupata mi strappò un sorriso.

Il tuo interesse verso il mio benessere fisico e mentale mi gratificava e lusingava mentre realizzavo che non ne avrei mai avuto abbastanza.

«No, va tutto bene.» ti strinsi una mano per rassicurarti, notando solo dopo le tue labbra pressate in una linea.

L'imbarazzo era ben evidente in quelle abitudini che non hai mai smesso di avere.

«Buongiorno Suji-shi.» dicemmo in coro, senza realmente volerlo.

La donna si prese un attimo per guardare le nostre facce sbigottite, prima di rispondere ridacchiando.

«Buongiorno a voi ragazzi.»

«Oggi vorrei dei lillà.» e presto la fioraia sparì nel suo furgoncino con un sorriso in volto, consapevole del significato di tale fiore.

Tornò, trovandomi perso a guardarti mentre tu osservavi la varietà di fiori offerta.

Sembravi più giovane di quanto fossi con quello sguardo per metà curioso e per metà assente, scrutando i piccoli germogli in fiore.

Pagammo prima di spostarci verso la nostra meta comune.

«Come stai?» intrapresi una conversazione.

«Sono abbastanza impegnato oggi, ma non mi sento molto stanco.» alzasti le spalle dopo aver posato il mazzo di fiori sul marmo candido della tomba di tua sorella.

«Certo, è ancora mattina.» scossi la testa, ma con un sorriso sulle labbra «Dovresti andare a riposare finché sei in tempo.»

«Nah, considerando l'ora» si guardò il polso coperto da un elegante orologio nero «sono già in ritardo.»

«Muoviti, va via. Cosa stai aspettando?» iniziai a spingerti verso l'uscita, riuscendo a spostarti giusto di qualche passo.

«Un augurio di buona giornata e un bel sorriso quadrato.» mi rispondesti, prendendomi alla sprovvista.

Le mie mani, che continuavano a spingerti, si fermarono sulle tue spalle mentre i miei occhi si allargavano un po' di stupore.

Aspettasti pazientemente mentre io cercavo con tutta la volontà che mi era rimasta di non perdermi nel nero dei tuoi occhi.

«Passa una buona giornata.» ti sorrisi prima di stupire nuovamente me stesso.

Le mie labbra si depositarono sulla tua guancia, e, l'imbarazzo scaturito da quel gesto innocente, mi costrinse a correre verso la lapide di mia madre.

Ti lasciai lì, libero di andare, con un sorriso gioioso e le gote rosse, mentre io avevo tutta la voglia di tornare indietro e baciarti ancora.

Breathtaking ⇔ taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora