"I cinquanta passi del successo imprenditoriale"Scritto da Camila Cabello
2. Pensiero di un imprenditore di successo: Colui che non rischia, non vince. Ma devo ammettere che con me non ha senso rischiare, perché vincerò sempre.
MANHATTAN, NEW YORK
CABELLO CONSULTING
Camila sentì la porta del suo ufficio aprirsi e si voltò vedendo entrare Stephanie, la sua migliore amica. Camila sorrise sulla sua scrivania mentre chiudeva un documento sul suo Macbook Pro e si apprestava a servirsi un po' di vino. Amava il vino. Era uno dei tanti piaceri che apprezzava.
Perché non c'era niente che lei non volesse. Qualunque capriccio, ogni suo desiderio era sempre a portata di mano, perché lei era semplicemente Camila Cabello. Era tutto così semplice. Bastava il suo nome a rendere tutto reale.
Anche se Camila in quel momento era un po' esasperata, perché se c'era una cosa che odiasse nella sua vita, era aspettare qualcun'altro.
- "Pensavo che ci avresti messo meno tempo" quello fu il suo saluto alla sua amica che la guardò con sorpresa e con la bocca quasi aperta incredula davanti alle sue parole. "Ti aspetto da più di venti minuti. Non mi piace aspettare Steph. Tu lo sai. Il mio tempo è troppo prezioso per sprecarlo ad aspettare gli altri."
- "Mi scusi, Sua Maestà" fece un inchino, cosa che portò Camila a roteare gli occhi. "Mi scuso per il ritardo nello scortare i suoi sudditi fuori dall'edificio mentre mi insultavano e minacciavano di distruggere l'impresa e il capo che mi dava da mangiare."
- "Sciocchezze da perdenti" fece una mossa con la mano minimizzando il tutto. Era stata già minacciata in passato e ciò la portava a rimanere molto calma dato che nella sua vita non faceva che accumulare successo dopo successo. "Quando si sentono in trappola ricorrono alle minacce come misura disperata per cercare di destabilizzare le emozioni. È quello che fanno i perdenti. Ovviamente con me non funziona mai" disse Camila mentre versava un po' di vino in un bicchiere guardando la sua amica.
- "Tu non hai emozioni da destabilizzare. Non hai sentimenti. A volte mi chiedo se sei umana" non era una domanda e Camila sorrise alzando il bicchiere in un brindisi silenzioso prima di bere.
- "Non solo sono umana, sto benissimo. Ma hai ragione" rispose pochi secondi dopo essersi goduta il vino prendendo anche una fragola da un vassoio. Teneva sempre delle fragole nel suo ufficio. "Non ho emozioni ed è per questo che sono al culmine della mia carriera e vinco sempre o faccio tutto quello che voglio. Gli altri sono amareggiati perché sono perdenti incapaci di sostenere la propria impresa."
- "Non deve essere facile per loro vedere che tutto ciò che apparteneva a loro per generazioni passi nelle mani di qualcun'altro Camila" Stephanie Kunis si sedette di fronte alla sua migliore amica, vedendola lavorare senza alcun rimorso per il fatto che avesse appena ottenuto l'impresa che per quattro generazioni era appartenuta a una sola famiglia.
- "Allora avrebbero dovuto cambiare la loro strategia di mercato come ho inizialmente consigliato loro" si strinse nelle spalle. "Frederick è un sessista ignorante che pensava che i soldi della sua famiglia fossero già assicurati. Non ha saputo gestire la sua impresa e l'ha persa. Io ho solo visto un'opportunità e l'ho colta al volo. E poi sono stata onesta, penso che nel mercato nessuno farà un'offerta migliore della mia. Finirà per accettare quando sarà disperato e non potrà pagare nemmeno il suo stipendio."
- "Penso che tu abbia fatto in modo che non fosse in grado di pagare il suo stipendio usando le tue influenze per rimandare le offerte alla sua impresa fino a quando non sarebbe stata in tuo possesso" Camila si strinse le spalle mentre chiudeva un raccoglitore.

DU LIEST GERADE
Blindfolded (Traduzione Ita Camren)
FanfictionHo bendato i miei occhi ignorando ciò che fossi. Mi sono persa nell'abisso delle tue labbra, dei tuoi occhi, delle tue parole. Mi sono innamorata dell'immagine che proiettavi, senza immaginare che fosse tutto un gioco. Un inganno. Un'illusione. Mi s...